Il Pomigliano ci ha ripensato, la formazione della cittadina industriale alle porte di Napoli continuerà a giocare nella massima serie di calcio femminile. Domenica, dopo il ko casalingo con la Sampdoria, aveva annunciato il ritiro dal campionato. Ritiro che adesso è stato…ritirato. Tutto è bene quel che finisce bene, dunque, col campionato di calcio di Serie A che continuerà a essere giocato da dieci squadre, senza turni di riposo per nessuna e nel pieno rispetto della sua regolarità.
- Pomigliano, ritiro rientrato: "Atto di responsabilità"
- Pomigliano: il comunicato con l’annuncio del ritiro
- Polemiche contro la direzione arbitrale
- Calcio femminile: la voglia di rinascita e la crisi continua
- Calcio femminile: il caso Sampdoria
Pomigliano, ritiro rientrato: “Atto di responsabilità”
Questa l’ultima nota del Pomigliano, che ha “cancellato” il precedente ritiro:
Una scelta di responsabilità in difesa del movimento femminile, del campionato, delle nostre tesserate e di tutti i nostri collaboratori. Motivi che ci hanno indotto a rivedere la nostra decisione, drastica e decisa, adottata nella serata di sabato al termine della gara con la Sampdoria. Continueremo il nostro campionato e domenica scenderemo in campo contro l’Inter, nella speranza che le regole non scritte della lealtà sportiva vengano rispettate e mantenute nel tempo.
Che il nostro passo indietro non venga interpretato come un atto di debolezza, restiamo nelle nostre convinzioni e andiamo avanti per la nostra strada a testa alta, forti della solidarietà degli sportivi liberi che credono ancora nei valori che lo sport esprime nella maniera più pura possibile. Il Pomigliano Femminile continuerà a rappresentare la Campania e il Sud, con l’entusiasmo e la passione che lo ha sempre contraddistinto. Vogliamo continuare a contrastare sui campi di gioco le grosse realtà calcistiche nazionali e non lottare con avversari invisibili, cercando di conquistare con le nostre forze la terza salvezza consecutiva.
Pomigliano: il comunicato con l’annuncio del ritiro
Questo invece il comunicato di domenica del Pomigliano, con cui il club campano aveva in un primo momento espresso la volontà di ritirare la squadra dal campionato dopo la sconfitta casalinga contro la Sampdoria:
Combattere contro ogni tipo di avversario rende vana qualsiasi difesa. La società al termine della gara odierna si è riunita con il suo CdA ed alla presenza di tutti i soci, nel rispetto dei propri investimenti, nella nobiltà del progetto sportivo che da anni sta portando avanti, nella convinzione che i principi dello sport nel calcio femminile sono diventati era utopia, dice basta.
Lottare contro avversari invisibili diventa una lotta impari che ti toglie energie e la voglia di continuare. In virtù di una Divisione che da un lato pretende il rispetto delle tempistiche e delle modalità di versamento, mentre dall’altro non riesce a garantire una programmazione certa sulla gestione dei versamenti da effettuare, condizionando la reale programmazione interna della società, costringendo un’azienda ad operare senza tempi certi e senza modalità specifiche.
Polemiche contro la direzione arbitrale
La decisione di ritirare la squadra dal campionato era arrivata anche dopo una gara che aveva visto tante decisioni controverse sul piano arbitrale, che secondo la società campana avrebbero favorito la Sampdoria.
In aggiunta alla gestione arbitrale della gara con la Sampdoria dove arbitro e quarto uomo hanno gestito ed indirizzato l’esito della partita in favore delle liguri, attuando un atteggiamento monocolore dall’inizio alla fine della partita. Severità eccessiva nei confronti delle nostre calciatrici, permissivi in analoghi episodi a carico delle sampdoriane.
Un doppio giallo a carico di una calciatrice della Sampdoria è stato trasformato in un’ammonizione per un membro della nostra panchina su “suggerimento” del quarto uomo che di fatto ha gestito la direzione arbitrale in campo. Senza parlare del calcio di rigore inventato, come mostrato dalle immagini televisive, con la calciatrice ospite che non è stata minimamente toccata dal nostro difensore; una decisione che ha determinato il risultato finale. Per tutto questo e per altro comunicato direttamente alla Divisione Calcio Femminile, la società annuncia il ritiro della squadra dal campionato con effetto immediato”.
Calcio femminile: la voglia di rinascita e la crisi continua
Insomma, negli ultimi anni è indubbio che il calcio femminile abbia fatto a livello mondiale un grandissimo passo in avanti. Il movimento è cresciuto tantissimo sia sotto il profilo delle partecipanti sia su quello dell’attenzione mediatica che è aumentata ma i problemi rimangono. La delusione azzurra in occasione degli ultimi Mondiali ha messo in evidenza che il calcio femminile ancora fatica a trovare una sua dimensione e a farsi considerare di pari valore e importanza, sia mediatamente che economicamente, come quello maschile, soprattutto nel nostro paese.
Calcio femminile: il caso Sampdoria
La stagione della serie A femminile non era cominciata nel migliore dei modi con l’iscrizione della Sampdoria che è stata formulata ed accettata solo in extremis. La società blucerchiata aveva prima annunciato la volontà di disimpegnarsi ma solo dopo la formulazione dei campionati a cui risultava comunque iscritta, era riuscita a trovare le risorse per far partire la stagione.