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Calciomercato Juve, le prospettive sono sconfortanti: chi rischia e chi rinnova

La Juventus è costretta a tirare il freno a mano sul fronte del mercato, come già dimostrato a gennaio. Le prospettive per i big come Pogba e Di Maria e cosa si prevede nei prossimi mesi

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

La Juventus deve fare i conti con un momento della sua storia praticamente inedito, in cui è costretta a non fare grandi piani a lungo termine con la spada di Damocle pendente sulla sua testa di inchieste e penalizzazioni. Ed anche il mercato ne sta risentendo.

Il mercato invernale della Juve praticamente fermo

A dirla tutta, quello invernale è stato un cupio dissolvi per le società di Serie A, dove giusto le medio piccole hanno piazzato qualche colpo (spicca il trasferimento di Ilic da Verona a Torino), ma nulla ovviamente di paragonabile ai grandi numeri e grandi nomi mossi dalla Premier League nelle ultime settimane (e a momenti ci siamo fatti umiliare anche dall’Eredivisie olandese).

Un gennaio horror per la Juve, tra cambio di dirigenza e i -15 in classifica di campionato inflitti dalla Corte Federale d’Appello, e con un mercato con zero entrate e pressoché fermo a parte la cessione di McKennie al Leeds (per essere precisi, prestito da 1,2 milioni di euro più opzione di acquisto convertibile ad obbligo a 34,5 milioni all’avversarsi di determinate condizioni: mica male, tutto sommato): nota a margine, lo stesso centrocampista pare abbia chiesto al club bianconero di essere ceduto una volta realizzatasi la pesante penalizzazione. E un possibile obiettivo di mercato come il 23enne Stojilkovic, attaccante ex Sion, ha preferito approdare a Darmstadt, nella serie B tedesca, che a Torino (ufficialmente per non essere costantemente ceduto in prestito).

Dettagli emblematici di quello che potrebbe attendere la Vecchia Signora nei prossimi mesi: l’inaffondabile transatlantico che affonda, e tutti alle scialuppe. Fuor di metafora, il fuggi fuggi dei big è ovviamente un’ipotesi, così come un esito catastrofico dei prossimi fronti che attendono la Juve fuori dai campi, con le questioni ancora aperte come la manovra stipendi e l’indagine della UEFA.

Tutto potenzialmente ribaltabile in sede di aule giudiziarie, ricordiamolo, ma per il momento la situazione resta complessa. E una Juve ferma nel mercato ha determinato la stasi anche di tutte le altre: senza colpi ad effetto, la concorrenza non si è accesa. E non è una bella notizia per il resto della Serie A.

Scoppia il caso Pogba: la Juve pensa alla rescissione?

E mentre la squadra di Allegri tara le sue ambizioni su due fronti sportivi apertissimi, ovvero la Coppa Italia e l’Europa League mentre in campionato si può solo sperare di tenersi lontano il più possibile dalla zona retrocessione, è esplosa intanto la grana Paul Pogba.

Arrivato a parametro zero in questa stagione, il figliol prodigo tra un infortunio e un acciacco (l’ultimo è l’affaticamento ai flessori da cui comunque pare stia recuperando) non ha praticamente messo a referto un solo minuto giocato con la maglia bianconera. In questi giorni il Daily Mail ha spifferato dell’ipotesi al vaglio della dirigenza di rescindere il contratto del francese, che potrebbe dirigersi verso la pensione anticipata della MLS statunitense (salvo colpi di scena e ritorni in Europa).

Il vicecampione del mondo regnante ha un contratto con la Juve sino al 2026, con un ingaggio di 10 milioni di euro lordi a stagione. Un bell’impatto sul monte stipendi, ma pare che un ridimensionamento di quanto corrisposto al giocatore non rientri nei piani della Continassa. Inoltre cedere Pogba ad un’altra squadra europea meno sensibile al fascino del nobile decaduto rispetto alla MLS non è così facile, tra l’ingaggio e la sfilza di infortuni. A ciò poi aggiungiamo un atteggiamento del francese un po’ strafottente sui social, cosa che ha fatto incaponire i tifosi, ed il quadro è completo.

Di Maria e il nodo rinnovo

Pogba ha fatto parte di un ticket di nomi forti del calcio mondiale arrivati a zero la scorsa estate alla Juve assieme a Angel Di Maria. Altro oggetto misterioso, sebbene galvanizzato dalla conquista a fine 2022 del titolo di campione del mondo con l’Argentina, ma senza incidere più di tanto invece nel campionato.

Le urla di Allegri rivolte al giocatore nei minuti finali della partita di Coppa Italia contro la Lazio sono l’emblema di u Fideo che cerca la giocata spettacolare ma che manca alla fine di sostanza. E se prima del terremoto delle inchieste il club valutava di convincere il giocatore a firmare un rinnovo almeno biennale, ora le priorità sono altre: anche Di Maria pesa sul monte stipendi con i suoi 7,5 milioni l’anno bonus compresi, ed è sempre più probabile che il proposito del 35enne di chiudere la carriera in patria, al Rosario Central, possa realizzarsi.

Vlahovic via a fine stagione?

La Juventus insomma sta ragionando sull’infrangere dei tabù, come la sorte di Vlahovic, altro grande nome che alla luce della penalizzazione potrebbe salutare la squadra a fine stagione: si fanno i nomi del Real Madrid e del Manchester United, e in ogni caso le pretendenti non mancherebbe qualora da Torino si decidesse di lasciar andare il serbo, a cui pare non dispiacerebbe una destinazione verso la Casa Blanca (e che potrebbe permettersi di pagare sino ai 90 milioni chiesti dalla Juve per la cessione: quest’ultima corrispose alla Fiorentina 67 milioni più 8 di bonus per il cartellino).

Chi potrebbe rinnovare

La situazione societaria pone in bilico anche i rinnovi, come quello di Adrien Rabiot, il cui contratto scadrà a giugno; ma in attesa delle sentenze, si blocca anche il mercato in entrata se è vero che i procuratori di diversi giocatori in scadenza non intendono considerare le offerte bianconere: tra i nomi forti che potrebbero interessare il club e che circolano in questi giorni, citiamo Vrsaljko, Isco e Marcus Thuram.

Il piano triennale del club sotto la nuova dirigenza prevede zero aumenti di capitale sino al 2025, perciò si intravede un’era in cui si faranno matrimoni con i fichi secchi. Per il momento dovrebbe andare in porto i rinnovi di Danilo e Locatelli, con un prolungamento del contratto per entrambi sino al 2026 e un maggior peso in squadra.

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