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Calciomercato Juventus: al via le cessioni, la parabola di Iling-Junior. Top per Allegri relegato a terza scelta

Non è il solo a crollare nelle gerarchie del tecnico livornese della Juve: di certo la situazione del club non aiuta e il rinnovo adesso è addirittura una mera eventualità. Più probabile la cessione a gennaio

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Succede ancora e nonostante la sentenza subita, nonostante il crollo in Borsa e il fardello di aspettative che si intravedono nelle parole pronunciate da John Elkann. Max Allegri l’ha fatto di nuovo: ha un talento a sua disposizione, un pilastro ma non lo vede. E non lo impiega.

Così è anche per quel fenomeno in prospettiva che aveva risollevato le sorti di una Juventus in cerca d’autore pochi mesi fa, quando la stretta delle vicende legate alla giustizia erano più pressanti e l’incertezza dominava sopra ogni cosa. Che ne sarà di lui, di Samuel Iling-Junior, giocatore in grado di guadagnarsi i titoli e la fiducia e che, oggi, vive questa emarginazione? La società è intenzionata a metterlo sul mercato a gennaio?

Juventus, Iling sul mercato?

Andiamo ad analizzare quel che si evince dalle sue presenze e da quel poco che trapela. La domanda è più che giustificata, se incastriamo la vicenda di Iling-Junior con le indiscrezioni – che vi abbiamo riportato – sul futuro mercato di gennaio: Berardi è tra gli obiettivi imminenti, in una reiterazione dell’operazione che in passato pareva inevitabile. Ma il mercato è così, quando tutto sempre fatto qualche variabile improvvisa fa saltare il banco e, con esso, l’accordo (vedi l’estate scorsa).

Iling è giovane e cerca spazio, visibilità e conferme per entrare in un giro di top player che sia di primissimo piano. Che cosa dovrebbe avere, quindi? Tempo e minuti di gioco, componenti che nel sistema di gioco dell’allenatore livornese non lo contemplano e per motivazioni che andiamo ad analizzare. Una stagione fa, qualche mese appena, gli era stata servita l’occasione: una vetrina che Allegri gli aveva offerto (e sfruttato) ma che oggi manca, latita con appena 89 minuti di gioco.

In estate si era tentata la cessione di altri calciatori della rosa, come McKennie e lo stesso Kostic, senza riuscirci e allora Samuel pareva fuori da questo elenco dei cedibili.

Il rinnovo che non è arrivato e il mercato di gennaio

Il suo rinnovo, o meglio la sua promessa di contratto, è stato una garanzia, una tutela per il club bianconero provato dalle note questioni giudiziarie che hanno inciso, e non poco, sul resto: Samuel Iling-Junior doveva essere quel vice Kostic da impiegare nelle occasioni propizie, opportune. Invece da pilastro del nuovo gioco e di questa nuova Juve senza Bonucci e Cuadrado, con la necessità di trovare un nuovo assetto, si è perso tra le seconde, terze file. Magari troverà più spazio avanti, ma è richiesta una pazienza che forse anche il ragazzo non ha.

Di certo l’epilogo del mercato estivo non lo ha aiutato: Kostic dopo essere stato messo in discussione è rimasto a Torino e ha blindato il suo posto da titolare, mentre Cambiaso si è messo un passo avanti relegando il classe 2003 allo scomodo ruolo di terza scelta.

Fonte: ANSA

Iling Junior durante la sfida contro l’Inter

Fino a dicembre il suo prolungamento di contratto sembrava ovvio, quasi banale se consideriamo come l’esterno mancino possa essere un giocatore da trattenere: il problema adesso riguarda altro, e verte su temi extra campo come il peso dell’ingaggio, il rinnovo appunto, le modalità scelte per trattenerlo.

La prospettiva dei nuovi acquisti: c’è Berardi

Senza considerare che l’attuale accordo vincola Iling alla Juventus fino al 2025: il rischio di liberarsi a parametro zero è elevatissimo. La dirigenza bianconera, incaricata da Elkann di porre attenzione agli aspetti tecnici affidando la presidenza post Andrea Agnelli a un uomo di fiducia quale Gianluca Ferrero, è già al lavoro per gestire al meglio le criticità che sono evidenti e tangibili anche in Borsa.

Gennaio è più vicino di quanto si creda e anche per studiare l’ipotesi della cessione, il club bianconero deve ragionare su come e quando sfruttare le occasioni giuste per conferire visibilità (e valorizzare, dunque) un ragazzo di prospettiva che senza giocare potrebbe essere indotto a chiedere, di sua sponte, una legittima e ragionata cessione, a fronte di una sessione che già è preparata con un piano che preferisce Berardi.

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