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Milan, Cardinale non lascia: mossa a sorpresa per tenersi il club e Ibra, tifosi spiazzati

Entro agosto 2025 Cardinale dovrà saldare il debito di 700 milioni con la famiglia Elliott: il patron rossonero punta al rifinanziamento e allontana le voci di un addio a febbraio.

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Carmine Roca

Carmine Roca

Giornalista

Giornalista pubblicista, appassionato di calcio in tutte le sue sfaccettature, con una particolare predilezione per i campionati minori.

Altro che addio a febbraio. Gerry Cardinale vuole tenersi stretto il Milan, ma entro il prossimo agosto dovrà comunque saldare il debito contratto con il fondo Elliott al momento dell’acquisto della società.

L’ammontare del debito, comprensivo degli interessi maturati, è di 693 milioni di euro. Una cifra che Cardinale vorrebbe rifinanziare con Elliott, per intero o in gran parte. La trattativa è in corso ed è destinata a tenere col fiato sospeso i tifosi rossoneri e Zlatan Ibrahimovic, che con l’eventuale addio di Cardinale vedrebbe ridimensionato il suo ruolo in società.

Cardinale e il debito con il fondo Elliott

Gerry Cardinale non ha intenzione di lasciare il Milan a febbraio, come circolato negli ultimi giorni (notizia smentita dai portavoce di RedBird) e rilancia le sue ambizioni finora rimaste sopite a causa dei risultati deludenti conseguiti dalla squadra nelle tre stagioni disputate (la terza è in corso, ma rischia di somigliare molto alle prime due della gestione RedBird).

L’intenzione del patron rossonero è di rifinanziare il debito contratto nei confronti della famiglia Singer e del fondo Elliott al momento dell’acquisto del Milan avvenuto nell’estate del 2022, quando Cardinale e la sua RedBird acquisirono il 100% delle quote per un valore di 1,2 miliardi di euro.

L’imprenditore americano ha investito di tasca propria 650 milioni di euro, chiudendo in passivo il mercato delle ultime due stagioni (ma con un bilancio in attivo per 457 milioni di ricavi nell’ultimo esercizio), con l’intento di riportare lo scudetto nella Milano rossonera e di far competere il Milan in Europa come ai tempi d’oro di Berlusconi e Galliani.

Cardinale e il rifinanziamento del debito, cosa accadrà?

Per raggiungere la valutazione data al Milan dal fondo Elliott (1,2 miliardi di euro), in aggiunta ai 650 milioni investiti, RedBird ha ottenuto un vendor loan da 550 milioni di euro, ovvero un finanziamento concesso dal venditore all’acquirente per ridurre la sua esposizione finanziaria verso il sistema bancario.

Si parla di uno strumento giuridico e finanziario utilizzato molto nelle compravendite di società di calcio, che consente un pagamento differito del debito. Al finanziamento si sommano gli interessi maturati in questi due anni, ottenendo la cifra complessiva (quasi 700 milioni di euro) che Cardinale e la RedBird dovranno saldare in un’unica soluzione – il cosiddetto bullet payment – entro l’agosto del 2025.

Come spiegato da La Gazzetta dello Sport, Cardinale vorrebbe rifinanziare il debito in parte o nella sua interezza, ma solo se dovesse individuare e convincere nuovi investitori ad accompagnarlo nella sua avventura in rossonero, garantendo denaro imminente alla famiglia Singer.

Sicuro di poter costruire un grande Milan e che i prossimi anni saranno sicuramente più soddisfacenti dei primi tre vissuti alla guida del club, Cardinale è altrettanto sicuro di poter convincere il fondo Elliott per accordarsi sul debito e portare avanti il suo progetto, almeno per un altro triennio.

La trattativa è appena iniziata, forte della sua esperienza con la Goldman Sachs, di cui è diventato partner e senior leader gestendo più di 100 miliardi di dollari di capitale privato, Cardinale è convinto di poterla spuntare. Ma non si esclude che possa entrare in gioco un altro fondo.

Cardinale, il Milan e lo stadio di proprietà

Il Milan ha grosse potenzialità, secondo Cardinale. Il brand è cresciuto molto soprattutto in Cina e negli Stati Uniti, in più è in corso la trattativa per la costruzione del nuovo San Siro, da condividere con l’Inter e da far sorgere accanto all’impianto attuale.

Uno stadio di proprietà accrescerebbe ulteriormente i ricavi e il valore della società, motivi in più per Cardinale per non abbandonare la nave in corsa e per rilanciare il suo progetto. Va, però, saldato il debito con la famiglia Singer: in caso contrario, il fondo Elliott riprenderebbe il controllo del Milan.

I tifosi rossoneri e Zlatan Ibrahimovic sono spettatori interessati nella vicenda: i primi sperano in un rafforzamento del club sul piano economico che possa tradursi in risultati sul rettangolo di gioco; lo svedese, invece, con Cardinale al comando si terrebbe stretto il posto. Ma potrebbe cambiare tutto in caso di ritorno del fondo Elliott.

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