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Carrarese in Serie B, un traguardo sognato 76 anni lunghissimi anni

Il ritorno in cadetteria dei Marmiferi, un’impresa fuori dal tempo e dallo spazio

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Carrarese in Serie B, un traguardo sognato 76 anni lunghissimi anni

Per comprendere appieno la portata storica, sportiva e sociale di quanto accaduto allo Stadio dei Marmi di Carrara domenica 9 giugno occorre partire da tre elementi.

Tre elementi distinti, e distanti, tra di loro, sia nello spazio sia nel tempo, ma che tutti e tre, nello stesso modo, qualificano l’impresa dei Gialloazzurri.

Partiamo dal primo. Al termine della gara di ritorno della finale playoff della Serie C Now 2023-2024, quella vinta dalla Carrarese per 1-0 con gol di Finotto, il gol che ha deciso sfida, serie e stagione, i tifosi della squadra di Calabro hanno invaso il terreno di gioco per festeggiare la promozione in Serie B.

Tifosi che, appena in campo, si sono diretti immediatamente verso il settore ospiti, stracolmo di tifosi del Vicenza delusi e sicuramente arrabbiati per il risultato finale. Attimi di tensione, attimi di paura, attimi di timore che potessero esserci contatti e contrasti tra le due fazioni.

Paura e tensione durata lo spazio di pochi secondi. Altro che contatti e scontri, tra le due tifoserie appena giunte a contatto sono scattati applausi reciproci, scambi di sciarpe e cori pieni di rispetto e passione. Un vero e proprio terzo tempo in sala calcistica, immortalato, e reso virale, da un video pubblicato dall’account ufficiale dalla Lega Pro. Uno spot per la categoria, uno spot per il vero tifo, uno spot per lo sport più puro, uno spot per la Carrarese (e il Vicenza).

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Bastano pochi click

La Carrarese e il legame con un campione del Mondo del 2006

Il secondo elemento sono le dichiarazioni del Capo Delegazione della Nazionale Italiana di Calcio, il Campione del Mondo 2006 e carrarese di nascita, Gianluigi Buffon. Un’icona assoluta del calcio mondiale legatissimo all’ambiente.

Buffon, da ragazzo, è stato ultrà della Carrarese nel Commando Indian Tips. Il logo del gruppo l’ha portato stampato sui guanti per tutta la carriera, oltre ad esserne stato proprietario dal 2012 al 2015. “Bella la stagione della Carrarese, ha fatto un miracolo e un regalo ai suoi abitanti. A Carrara siamo scaramantici, non vado mai a vedere le squadre per cui faccio il tifo. Oggi (il giorno della finale ndr) ad esempio sono rimasto in ritiro con la Nazionale”.

Il terzo elemento è un po’ più datato. Risale a sedici anni fa, al 2008, quando la Carrarese festeggiò i 100 anni della sua nascita. E recita così, “La Carrarese mi ha lanciato verso la Serie A. Walter Devoti (storico direttore generale del club) ha creduto in me fin dall’inizio e ha fatto di tutto per avermi qui. Fra noi c’è sempre stato un rapporto bellissimo”.

Parole e musica di Marcello Lippi, il tecnico Campione del Mondo nel 2006 (quanta Carrarese in quell’impresa) che proprio con la squadra toscana nella Serie C1 1988-1989 mise in mostra il proprio talento. Un trampolino di lancio verso la Serie A. Dalla Carrarese, infatti, Lippi passò al Cesena dove iniziò ad allenare ai massimi livelli.

76 anni di attesa

Massimi livelli cui la Carrarese si riaffaccia grazie all’impresa dei ragazzi di Calabro a 76 anni esatti dall’ultima esperienza superiore alla terza serie.

Sì perché per la Carrarese il passaggio in cadetteria non è un esordio assoluto. C’è un gustoso precedente, quello del biennio 1946-1948, quando la squadra a trazione ungherese, la scuola calcistica più in voga all’epoca, è ammessa alla nuova Serie B e vi staziona per due stagioni.

La prima sotto la guida di Imre Payer, nazionale ungherese degli anni Dieci, centrando una comoda salvezza. La seconda, sotto la guida di Mario Pochettini e Pal Szalay, nemmeno a dirlo ungherese anche lui, finita con la retrocessione in Serie C.

Serie C che nei successivi 76 anni la Carrarese frequenta con grande costanza, 44 partecipazioni, alternate con 32 partecipazioni ai campionati di IV° serie.

Partecipazioni che hanno visto momento bui ma anche stagioni di eccellenza come quelle della gestione di Corrado Orrico, l’’Omone di Volpara’, che guida i Gialloazzurri per tredici stagioni complessive, in sette diversi periodi, sfiorando la promozione in Serie B e vincendo la Coppa Italia di categoria.

Voglio dirlo una volta per tutte – ha dichiarato Orrico, ora amatissimo personaggio televisivo alla festa per i cento anni del club – Non sono io ad aver fatto grande la Carrarese, ma è la Carrarese ad avermi formato e ad aver scritto, in buona parte, la mia storia”.

L’impresa dei ragazzi di Antonio Calabro

Storia che, dal 9 giugno 2024, si arricchisce dell’impresa della promozione in Serie B. Una promozione che arriva al culmine di un ciclo sportivo nato con il concreto rischio fallimento, evitato in extremis, del 2016, passato per la delusione della sconfitta nei playoff del 2020 e per l’incredibile percorso del 2023-2024.

Una stagione che, fino alla 21° giornata della Regular Season, vede gli Apuani veleggiare tra il quarto e il sesto posto ma che, con l’arrivo di Antonio Calabro al posto di Alessandro Dal Canto, prende una piega positiva.

Una piega che la conduce prima al terzo posto finale del Girone B, poi alla fase nazionale dei playoff dove elimina, in sequenza, il Perugia, la Juventus Next Gen, il Benevento fino alla vittoria contro il Vicenza, 0-0 al Menti e 1-0 a Carrara.

Una stagione che davvero sembra una favola con tante storie al suo interno che meriterebbero ognuna un discorso a se.

Dalla vicenda di Calabro, pugliese 48 anni, 12 anni di professionismo alle spalle con la punta della stagione alla guida del Carpi in Serie B costellata da tanta Serie C di medio e alto livello, l’uomo della Provvidenza, l’uomo che con il 3-4-2-1 inverte il flusso del gioco dei toscani e li conduce all’impresa.

Un gruppo solido

Impresa che vede come protagonista assoluto il bomber Giuseppe Panico, 11 reti in 45 gare in stagione per lui. Campano di nascita, ma cresciuto a Sezze in seguito all’adozione da parte di una famiglia locale.

Erano in tanti allo Stadio dei Marmi, partiti dal centro Lepino, per festeggiare la sua vittoria. Un percorso di vita partito in salita ma rimesso in piano dalle soddisfazioni arrivate dal campo di calcio.

Dal precoce esordio in Serie A con il Genoa, dieci anni fa, alla lunga militanza sui campi di Serie C, dal Cesena al Teramo, dal Cittadella al Novara, senza dimenticare Juve Stabia, Pro Vercelli, Crotone e Lucchese fino all’approdo alla Carrarese nell’estate 2023 dove raggiunge la promozione al primo colpo.

Ma non possiamo dimenticare altri eroi come saracinesca Bleve, come Simone Zanon il terzino goleador, da cineteca la rete che ha sbloccato il playoff con il Perugia, per non parlare di Mattia Finotto l’uomo del gol promozione, di Capitan Della Latta l’equilibratore in campo e nello spogliatoio o di Capello, Schiavi e Palmieri portatori di reti pesanti.

Nel complesso una squadra composta interamente da calciatori di categoria con le eccezioni di Capezzi e Giannetti che hanno assaggiato categorie superiori.

Quanto vale la rosa della Carrarese

Una squadra il cui valore della rosa è stabile ai 5,2 milioni attuali, la sesta come valore assoluto del Girone B della Serie C, una rosa in grado di far dormire sonni tranquilli a patron Manrico Gemignani.

Tanto in termini di valore tecnico, quanto in termini di monte ingaggi.

La Carrarese 2023-2024, infatti, è la sedicesima in assoluto in categoria per monte ingaggi con una spesa complessiva di circa 2.7 milioni di euro di cui 1 frutto di premi.

Una base solida, solidissima, su cui la proprietà può iniziare a progettare il campionato del ritorno in cadetteria.

Una base solida, come il marmo, solida come l’azienda del patron, e sponsor, del club. Si tratta della Sagevan, strettamente legata alla società Gemignani & Vanelli Marmi, azienda che opera nel settore estrattivo da quasi 60 anni, una delle imprese del settore con il fatturato più alto.

La Carrarese e il problema stadio: dove giocherà in Serie B?

Una progettazione che ha come primo, e decisivo snodo, l’adeguamento dello Stadio dei Marmi alla normativa per l’iscrizione alla Serie B. Un adeguamento che costringerà la Carrarese a giocare all’Arena Garibaldi di Pisa, lo stadio indicato in sede di iscrizione, le prime giornate del prossimo Campionato.

Un adeguamento che, per forza di cose, dovrà passare per la mano pubblica, l’impianto è comunale e necessita in primo luogo di arrivare a 5.000 spettatori, più una serie di interventi alla struttura, dalle tribuna al campo, all’illuminazione per un valore non inferiore ai 750.000 euro.

Poi ci sarebbe tutta la partita del ricorso al Credito Sportivo per lavori più consistenti, ma il bando e le procedure per accedervi sono complessi e richiedono tempi lunghi.

Una curiosità in chiusura. Lo Stadio dei Marmi in realtà si chiama lo Stadio dei Quattro Olimpionici Azzurri ovvero Libero Marchini, Achille Piccini, Paolo Vannucci e Bruno Venturini.

Si tratta di quattro calciatori, tutti di Carrara, tranne Marchini che era nativo di Castelnuovo Magra, tutti passati per la Carrarese Binelli e che parteciparono, da protagonisti, alla spedizione Olimpica di Berlino 1936, l’unica nella storia nella quale l’Italia vinse la medaglia d’oro.

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