È più di un’ipoteca quella che Novara ha messo sulla CEVCup: il 3-1 col quale l’Igor Gorgonzola ha liquidato tra le mura amiche le rumene dell’Alba Blaj vale tanto oro quanto pesa, perché consentirà alle ragazze di Lollo Bernardi di presentarsi in trasferta tra sette giorni e poter puntare semplicemente a conquistare due set, garantendosi così il secondo trofeo continentale di fila dopo la Challenge Cup conquistata nella passata stagione. Così l’Italia, dopo la vittoria (a sorpresa) della SMI Roma su Chieri in Challenge Cup, mette le mani su un altro trofeo europeo, aspettando la final fuor di Champions League che a inizio maggio vedrà impegnate Conegliano, Milano e Scandicci, con il VakifBank unica intrusa (seppur si giocherà a Istanbul, anche se nella casa del Fenerbahce).
- Primi due set senza storia: Novara va che è un piacere
- Un set regalato, poi la risalita: anche a muro è dominio Igor
- Mercato: Milano pronta a cedere Orro e a garantirsi Bosio
Primi due set senza storia: Novara va che è un piacere
La sfida del PalaIgor ha una protagonista indiscussa: è Tatiana Tolok, che segna 22 punti, dei quali 5 li conquista a muro, cioè gli stessi di tutta l’Alba messa assieme (dato clamoroso per un opposto, così come clamoroso è il 13-5 complessivo nel fondamentale a favore di Novara).
La partita prende subito il binario desiderato dalle ragazze di Bernardi, che nel primo set approcciano meglio e dilagano dopo aver inanellato un filotto di 5 punti consecutivi con i quali spezzano in due tronconi il parziale, lasciando le rumene addirittura a quota 12.
Un po’ più equilibrata è la seconda frazione, nella quale Lina Alsmeier dimostra di saper spalleggiatore eccome Tolok, con Francesca Bosio che ha soltanto l’imbarazzo della scelta nell’innescare le sue bocche da fuoco. Nel finale però i punti che pesano passano tutti dalle mani della russa, che inchioda nuovamente la difesa ospite alle proprie responsabilità (25-20 e finale in discesa).
Un set regalato, poi la risalita: anche a muro è dominio Igor
Novara però, non appena alza le mani dal volante, subisce la rimonta delle rumene: Amelie Rotar è la più ispirata e mandando in crisi la ricezione piemontese trova il modo per allungare la partita, con l’Igor Gorgonzola che paga a caro prezzo un avvio pessimo (finisce anche sotto di 8 punti, ricuce ma cede (25-20).
Nel quarto però la partenza di Novara è perfetta: arriva subito un break pesante di 8-3 che viene replicato nel successivo spezzone di partita, con Aleksic e Squarcini dominanti a muro e la difesa che torna ad alzare le marce. Alla fine l’Alba si arrende in fretta, costretta ora a ripagare l’Igor con la stessa moneta tra una settimana per garantirsi il golden set e provare a mettere le mani sulla coppa.
Per quanto visto nel primo atto della serie, una missione quasi impossibile: se Novara decide di giocare (e a parte la prima parte del terzo set l’ha fatto senza troppi giri di parole) diventa oggettivamente fuori portata anche per le pur volenterose ragazze guidate dallo spagnolo Hernandez. Oltre ai 22 di Tolok e i 16 di Alsmeier ci sono anche gli 11 di Mayu Ishikawa, con 8 a testa di Aleksic e Squarcini.
Mercato: Milano pronta a cedere Orro e a garantirsi Bosio
Novara tornerà in campo nel fine settimana (sabato alle 17) sempre al PalaIgor, opposta a Conegliano che è partita a razzo nella serie di semifinale (nell’altra sfida, netta vittoria di Milano su Scandicci).
Ma intanto nelle prossime ore saranno le voci di mercato a tenere banco, con Francesca Bosio finita nel mirino della Numia Milano, che rischia di perdere Alessia Orro in vista della prossima stagione. O meglio, il Vero Volley avrebbe accettato la proposta di buyout di 600mila euro avanzata dal Fenerbahce, che per inciso sta cercando di mettere sotto contratto anche Lorenzo Bernardi (probabile l’addio di Marco Fenoglio, che paga l’eliminazione nei quarti Champions subita ad opera del VakifBank, sconfitto 3-0 in trasferta all’andata ma poi vittorioso 3-1 in casa del Fener, con annesso sorpasso al golden set).
A questo punto sarà la regista della nazionale a decidere se accettare il biennale da 1,2 milioni di euro proposto dalla formazione turca o se restare alla Numia. Che in tal caso si cautelerebbe puntando forte sulla Bosio. Insomma, tanti intrecci, ma con una coppa più “vicina” si ragiona certamente meglio.