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Champions, Conte e la lite in diretta tv: ora è più vicino al ritorno in A

Il tecnico del Tottenham nervoso con la giornalista di Prime, l'addio agli Spurs a fine stagione sempre più probabile

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Non è stata proprio la medicina che sperava per riprendersi presto dopo l’operazione per la rimozione della cistifellea la gara di ieri del suo Tottenham contro il Milan nel ritorno degli ottavi di Champions.

Il pari senza reti a Londra ha sbattuto fuori dall’Europa Conte e gli Spurs. ll tecnico leccese rientrava in panchina dopo il periodo di stand-by con Stellini a sostituirlo ma neanche la sua presenza è bastata per arrivare ai quarti e ora il suo futuro al Tottenham sembra sempre più a rischio.

Champions, Conte e la lite in diretta tv

Con la voce rauca, l’umore sotto terra e la delusione palese per l’eliminazione Conte si è anche scontrato in diretta tv con la giornalista di Prime Video, che non gli ha risparmiato domande scomode. Un botta e risposta ficcante che val la pena riportare: “L’Europa rimane ancora una volta indigesta per un super allenatore come lei. Che spiegazione si può dare?”. Una domanda che già fa perdere i nervi a Conte.

Il tecnico risponde:

“Perché parliamo dell’allenatore, bisogna parlare delle squadre. Quando vinco allora vinco solo io? Quando perdo lo faccio solo io? Bisogna sempre parlare di squadra, a livello generale. Questa domanda mi fa sorridere”.

La giornalista non molla: “Questa squadra non sembra neanche di Antonio Conte”. E lui: “Sicuramente deve lavorare tanto per diventare competitiva a livelli importanti. C’è un bel po’ di strada da fare. Sono qui da 14 mesi, non dimentichiamo che l’anno scorso siamo usciti in Conference League, nei gironi, perdendo contro squadre come Vitesse e Pacos Ferreira. Uno step in avanti lo abbiamo fatto, vincendo il girone di Champions. Ora abbiamo incontrato il Milan che è campione d’Italia, diversa da noi anche a livello di storia. Il percorso lo devi fare, non lo riduci”.

“Si sbaglia se si pensa che in 13-14 mesi si possa cambiare tutto. Non è solo questione di qualità, ma di step di crescita che vanno fatti. E contro il Milan non avevamo giocatori importanti. Non può essere una scusa, nelle due partite forse la qualificazione l’abbiamo persa all’andata”.

Champions, Conte giudica cattiva la giornalista di Prime

I nervi sono tesi ma Tarquinio continua: “Le faccio una domanda personale. Lei ha ancora voglia di proseguire su questa panchina?”. Lui risponde con una risata isterica: “Stasera fai domande abbastanza cattive eh. Non ti facevo così cattiva”.

Lei: “Sanno tutti che sono buonissima”. “Non penso”, replica il tecnico, che prosegue: “In questo periodo sono provato perché ho subito un’operazione. Continuo a lavorare, ho un contratto in scadenza col Tottenham. Poi a fine stagione si faranno le giuste valutazioni col club. Io dirò la mia. Vediamo come finisce la stagione, mi possono anche mandare via. Magari le aspettative erano più alte, possono rimanere delusi. Quello che conta per un allenatore è alzare l’asticella: quest’anno stiamo facendo fatica a farlo”.

Champions, Conte pensa al ritorno in Italia

In caso di addio al Tottenham difficilmente Conte rimarrebbe in Premier League. Il desiderio è di tornare in Italia e il tecnico è alla finestra per capire gli sviluppi dei due club che potrebbero accoglierlo, ovvero le sue due ex squadre Inter e Juventus.

Il destino di Inzaghi è legato al secondo posto e al cammino in Champions, quello di Allegri all’Europa League e alla posizione finale in campionato.

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