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Tottenham-Milan 0-0 pagelle: Messias e Thiaw fanno i marziani. Theo è l'anima. Leao imbarazzante

Prestazione di grande intelligenza tattica degli uomini di Stefano Pioli che imbrigliano gli Spurs (in dieci per il rosso a Romero) e conquistano i quarti di finale di Champions League dopo 11 anni

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Tottenham-Milan 0-0: i rossoneri strappano il pass per i quarti di finale di Champions League impattando senza reti al Tottenham Hotspur Stadium nella sfida di ritorno degli ottavi di finale della competizione e, in virtù dell’1-0 della gara di andata, entrano di diritto nella rosa delle otto pretendenti alla conquista della competizione che più conta.

Il Milan poteva contare su due risultati utili: pareggio e vittoria avrebbero qualificato i rossoneri e pareggio è stato. Al cospetto di un Tottenham che ha fatto davvero poco per meritare il passaggio del turno, gli uomini di Stefano Pioli hanno rischiato poco, puntato ad amministrare, provato a ripartire in velocità. L’approdo ai quarti è l’ottima notizia che va celebrata. I rossoneri si sono rivelati squadra compatta e coesa. Nota di merito per tutti, tranne uno.

Tottenham-Milan 0-0: Leao, un fantasma

Leao: irritante, soporifero, a tratti dannoso. L’involuzione del portoghese rischia di essere il problema che terrà banco in casa Milan da qui alla fine della stagione. La verità? Questo Leao non merita la maglia da titolare. L’altra verità? Questo Milan è nettamente più forte del Tottenham di Antonio Conte. Una delusione.

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Tottenham-Milan, al triplice fischio i calciatori rossoneri fanno festa per la conquista dei quarti di finale

Tottenham-Milan 0-0: la sintesi del match

Tattica, attendismo e calma, tanta calma. In casa Milan perché il gol di vantaggio è pur sempre un valore aggiunto da portarsi dietro per trarne beneficio. In casa Tottenham perché subire un gol significava compromettere gran parte dell’impostazione della partita.

Il risultato è stato un primo tempo che il Milan ha ben condotto, difendendosi con ordine, senza rischiare nulla, mai chiuso in difesa ma evanescente dalla tre quarti in su. Messias ed Hernandez i più attivi, Leao e Krunic i meno propositivi, Forster inoperoso, Maignan no: decisivo su un tentativo di Kane che ha respinto con il piede.

Poco altro, se non i due cartellini gialli rifilati a Romero e Lenglet, a dimostrazione che il Tottenham, proprio nel reparto arretrato, evidenzi lacune importanti. Non è stato un bel Tottenham anche perché, in valori assoluti, la squadra di Conte non è all’altezza del lustro del suo tecnico.

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Tottenham-Milan, una manciata di minuti dal 90. Antonio Conte è una furia con i suoi calciatori

Nella ripresa gli Spurs intensificano la pressione e danno il là a un forcing infruttuoso, eccezion fatta per il numero di corner che cresce esponenzialmente. Semmai, è il Milan a costruire le occasioni più pericolose: perso Messias, il migliore in campo, per infortunio, sono Diaz ed Hernandez a prendere per mano la squadra. Il rosso a Romero per doppio giallo è l’episodio decisivo: il Milan può concedersi una gestione ancora più organizzata con la superiorità numerica per difendere la qualificazione. Nel finale, occasione per Kane con grande intervento di Maignan e palo di Origi.

Un quarto di finale di Champions non salva la stagione

Un quarto di finale di Champions League non salva una stagione, non è ancora sufficiente. Lo sapevano, alla vigilia, Antonio Conte e Stefano Pioli. Non salva una stagione ma è un ticket necessario per tentare di farlo, perché diventa l’unico modo per giocarsi l’approdo in semifinale. E quella, sì, la stagione la può anche giustificare.

Tottenham e Milan, se non nelle condizioni di dover salvare una stagione già nella prima decade di marzo, erano e restano, in ogni caso, in una situazione delicata: entrambe – nei rispettivi campionati – fuori dalla lotta scudetto, entrambe in corsa per una qualificazione nell’Europa che conta, che vuol dire centrare l’obiettivo minimo del quarto posto ed entrambe in una condizione (fisica e mentale) delicata.

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Tottenham-Milan, squadre schierate a centrocampo pronte iniziare a giocare

Qualche segnale incoraggiante, poi una ricaduta, a seguire una mini striscia positiva, infine di nuovo una debacle. La Premier League e la serie A, in questa stagione, hanno almeno un denominatore comune: quello per il quale due delle squadre considerate outsider a inizio annata, ovvero Arsenal e Napoli, stanno cavalcando a passi da gigante verso la conquista dei rispettivi titoli e, di rimando, quello per cui club accreditati per ambire a massimi traguardi (leggi Tottenham, leggi Milan) si ritrovano tenersi aggrappati a un obiettivo minimo per tentare di dare un senso al corso. Un quarto posto può anche salvare una stagione, un quarto di finale di Champions League non ancora.

Perchè Tottenham-Milan è iniziata in ritardo

Venticinque minuti di ritardo: la partita tra Tottenham e Milan ha subito uno slittamento dell’orario di inizio, passato dalle 20.45 alle 21.10. Perché? La stessa cosa era accaduta martedì 7 marzo in occasione della gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League tra Chelsea e Borussia Dortmund, giocata anch’essa a Londra.

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Tottenham-Milan, polizia a cavallo schierata all’esterno del Tottenham Hotspur Stadium

Il maltempo, in questo caso la neve, ha intensificato il traffico della metropoli creando parecchi disagi negli spostamenti e determinando il ritardo dei due pullman delle squadre, rimasti imbottigliati. Il pullman del Milan ha raggiunto il Tottenham Hotspur Stadium solo alle 20.14: è in quel momento che la Uefa hareso ufficiale la decisione di ritardare il fischio di inizio. A Londra si gioca con il nevischio.

L’esodo dei tifosi del Milan al Tottenham Hotspur Stadium

Encomiabili, come sempre. Vicini alla squadra, anche nei giorni più bui. Figurarsi se poi, dopo l’1-0 della gara di andata, proprio stavolta i tifosi del Milan potessero desistere. Londra non è Monza ma nemmeno New York: il tempo di un volo, per alcuni, è solo quello, quotidiano, della tratta casa-lavoro e allora inutile dire che i tremila biglietti a disposizione dei sostenitori rossoneri per la trasferta al Tottenham Hotspur Stadium erano già esauriti da tempo.

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Tottenham-Milan, 3 mila tifosi rossoneri a Londra a supporto della squadra

Settimane, per la verità: il 5% della capienza totale dell’impianto riservato ai supporters ospiti. A conti fatti, tremila contro poco più di 57 mila.

Ultras Milan a petto nudo nonostante il freddo

Ma nelle occasioni che contano, anche tremila ugole che emettono amore viscerale sanno farsi valere. Sanno farsi sentire. Anche in netta minoranza.

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Tottenham-Milan, tifosi rossoneri senza maglia nonostante il freddo

Ed è stato così anche stavolta. Con una nota di colore che merita di essere riportata: qualche decina di ultras rossoneri, incuranti del freddo, hanno svestito maglie e maglioni per affrontare l’impresa a petto in fuori.

Conte e Pioli, scuole di pensiero a confronto

Antonio Conte finalmente lontano da una convalescenza ormai superata è tornato nel pieno della forma: l’eterno rivale dei rossoneri è partito dalla convinzione, non solo sua, che una sola rete di svantaggio non contasse nulla. Che la rimonta fosse possibile. Che fosse nelle corde. Le parole della vigilia hanno suonato da monito.

Per i suoi, per gli avversari. “Sono tornato – ha ribadito il tecnico degli Spurs nella conferenza della vigilia – e spero di trasmettere la mia stessa energia alla squadra. I nostri tifosi vogliono vederci alzare trofei, quando non ci riusciamo, non possiamo che essere delusi”.

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Tottenham-Milan, la determinazione di Stefano Pioli è ampiamente visibile nello sguardo. Determinato, sul pezzo

Stefano Pioli, dal canto suo, era convinto di essere uscito da un maledetto tunnel nel quale – il tempo di un paio di mesi – il suo Milan si era smarrito. Tre vittorie di fila in campionato e il successo dell’andata contro il Tottenham, avevano lasciato presagire che la medicina fosse servita, la cura fosse stata efficace, la guarigione ultimata.

Invece no: a Firenze, contro una Fiorentina che è sembrata di altro livello rispetto ai rossoneri, una ricaduta inattesa, preoccupante. Eppure, il tecnico ha minimizzato, sorvolato, ignorato. Archiviata la sfida del Franchi, testa agli Spurs: “Abbiamo sensazioni positive. Arriviamo con fiducia, entusiasmo e grande determinazione. È la gara della personalità. Loro sono particolarmente offensivi dobbiamo essere preparati a restare sempre in partita”.

Tottenham-Milan formazioni ufficiali

Filosofie a confronto, scuole di pensiero a guardarsi negli occhi, comanda la tattica: Conte conferma il tridente offensivo nel 3-4-3 tradizionale, Pioli resta fedele alla sua linea e disegna il Milan col classico vestito del 3-4-2-1.

Kulusevski, Kane e Son: tridente offensivo per gli Spurs

Idee chiare per Conte: tridente d’attacco composto da Kulusevski, Kane e Son alle cui spalle si posiziona una quaterna di centrocampisti composta dagli esterni Emerson e Perisic e dai mediani Skipp e Hojbjerg. I tre in difesa, a guardia dei pali coperti da Forster sono Romero, Lenglet e Davies.

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Tottenham-Milan, l’undici iniziale rossonero schierato per la foto di rito

Leao e Brahim Diaz dietro Giroud

Unica punta, Giroud, alle cui spalle agisce la coppia composta da Brahim Diaz e Leao. Le aspettative nei confronti del portoghese sono enormi: considerato lo spartiacque in grado di creare i varchi necessari per entrare nelle maglie della difesa degli Spurs, il portoghese alla viglia è stato incitato ed esortato anche da un grande ex rossonero, rimasto nel cuore dei milanisti, come Andriy Shevchenko. La convinzione generale: se diventa la serata di Leao, allora diventa la grande sera del Milan. Conferma tra i pali per Maignan, abile e arruolato, i tre in difesa sono Kalulu, Thiaw e Tomori mentre la mediana è affidata a Messias, Tonali, Krunic e Théo Hernandez.

Tottenham-Milan diretta live testuale della gara

Tottenham-Milan 0-0: highlights della partita

Fasi tattiche nella prima parte della gara, con il Milan che approccia bene e riesce a gestire in maniera incisiva le due fasi, di contenimento e di proposizione. Tottenham attendista, Conte invita i suoi a non avere fretta, piuttosto a ragionare in fase di costruzione.

Al 12′ Ripartenza Tottenham con il Milan sbilanciato: Kulusevski dalla destra serve a rimorchio Emerson che calcia dal limite, ma viene rimpallato e la palla finisce tra le braccia di Maignan.

Al 17′ prima ammonizione: giallo a Cristian Romero, saltato da Leao fino a costringerlo al fallo.


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Tottenham-Milan, calciatori rossoneri a rapporto da Pioli

Al 18′ prima conclusione del Milan: Tonali serve Messias che calcia dalla destra all’interno dell’area ma la conclusione si spegne a lato.

Al 21′ il secondo giallo, ancora per un calciatore degli Spurs, ovvero Lenglet.

Al 35′ prima, grande occasione per il Tottenham: ottimo intervento di Maignan che, sul cross deviato di Kane, mette provvidenzialmente il piede sinistro tra la palla e la porta.

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Tottenham-Milan, Kane tenta di superare in velocità Kalulu

Al 6′ della ripresa doppia occasione per il Milan. Prima Brahim Diaz imbuca per Messias che restituisce al compagno il pallone: il numero 10 rossonero riesce a passare tra le maglie bianche e impegnare Forster. L’azione prosegue nell’area del Tottenham e arriva la conclusione mancina ad incrociare di Leao, che manda fuori dalla parte opposta.

Al 19′ della ripresa lunga azione del Tottenham nei pressi dell’area di rigore con Hojbjerg che salta un paio di uomini in area e conclude verso lo specchio, costringendo Maignan ad alzare in calcio d’angolo.

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Tottenham-Milan, Skipp e Lenglet difendono palla sull’inserimento di Giroud

Al 25′ della ripresa altra occasione d’oro per il Milan con Leao che tocca al centro per Brahim che conclude a fatica ma la conclusione viene respinta da Romero, palla sui piedi di Giroud che colpisce in allungo senza impensierire Forster.

Al 33′ della ripresa secondo giallo per Cristian Romero, espulso per un intervento scomposto e in ritardo da su Theo Hernandez.

Al 48′ della ripresa punizione battuta al centro da Son per la testa di Kane che stacca e colpisce, Maignan si allunga e respinge.

Al 49′ della ripresa Theo Hernandez serve Origi che entra in area saltando Lenglet e incrocia con il sinistro, stampando la conclusione sul palo.

Le pagelle di Tottenham-Milan 0-0

Theo Hernandez è l’anima del Milan, Messias e Thiaw fanno gli straordinari. Malissimo Leao. nelle file degli Spurs, Kane e Tottenham inguardabili.

Le pagelle del Tottenham

  • Forster 6,5: un paio di buoni interventi su Messias e Diaz, mostra sicurezza e garantisce affidabilità.
  • Romero 5,5: soffre le ripartenze rossonere, spesso costretto al fallo tattico per evitare di essere scavalcato dal diretto avversario. Il giallo nel primo tempo lo condiziona, rischia la seconda ammonizione in un paio di circostanze.
  • Lenglet 5: lento, macchinoso, impreciso. Anche lui costretto al fallo sistematico.
  • Davies 5,5: non punge in avanti, fatica in difesa. Quando la squadra comincia a soffrire, rinuncia alla fase di spinta e si concentra solo su quella di retroguardia. Con effetti altalenanti.
  • Emerson 5,5: prevedibile, flemmatico, sfigura al cospetto dell’omologo avversario. Un certo Theo Hernandez.
  • Skipp 6: fa con semplicità le cose semplici. Macina chilometri e smista palloni.
  • Hojbjerg 6,5: in palla fino al triplice fischio, si trasforma nell’attaccante più pericoloso degli Spurs.
  • Perisic 5: lontanissimo parente del calciatore che, con la maglia dell’Inter, aveva scavalcato le gerarchie e fatto cambiare idea a Conte.
  • Kulusevski 5,5: discontinuo e scostante. Mai pericoloso

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    Tottenham-Milan, Kane a terra sconsolato

  • Kane 5: nullo, ci mette del suo ma si trova ad affrontare una muraglia invalicabile. Quella issata dalla difesa rossonera.
  • Son 5: ha lasciato i compagni in dieci.
  • All. Conte 5,5: questo è. Il Tottenham non vale più di quanto cisto in campo. Il fatto consequenziale, tuttavia, è che Conte ha sempre abituato a massimizzare anche il poco. Non stavolta.

Le pagelle del Milan

  • Maignan 7: Kane chiama, lui risponde. Stop: resto del primo tempo lo trascorre in relativa tranquillità. Sempre ottimo nella fase di assistenza ai compagni, garantisce un’alternativa ai colleghi di difesa che hanno bisogno di liberarsi della marcatura diretta. Decisivo nella ripresa su un tiro di Hojbjerg che smanaccia con grande riflesso. Ancora di più lo è nel finale con una parata fondamentale su Kane.
  • Kalulu 7: collaudato, sicuro, puntuale nell’anticipo ed efficace nella marcatura a uomo.
  • Thiaw 7: gran bella conferma anche in una delle partite più difficili e delicate della sua storia in rossonero. Titolare inamovibile: ci mette fisicità, intelligenza, carattere e non lo salta nessuno.
  • Tomori 7: the wall. Il muro. Qualche incertezza in più quando gli tocca supportare la ripartenza ma è efficace e pulito in ogni contrasto. Prende per mano il reparto e, quella mano, non la lascia mai.
  • Messias 7: primo tempo di grande abnegazione. Ci mette qualità e quantità, prova a proporsi in fase di finalizzazione, consapevole dell’importanza degli inserimenti. Una delle prestazioni migliori da inizio stagione.
  • Tonali 7: ha in mano le chiavi della regia e fa girare la squadra con sapienza. Leone e lottatore, metronomo e geometra.
  • Krunic 6,5: a tratti si isola, avulso dalla manovra gira a vuoto. Per il resto, è tutto lavoro sporco che nella ripresa diventa fondamentale.
  • Théo Hernandez 7,5: cuore e grinta, Theo c’è e si fa sentire. Corre come un indemoniato, si fa il campo in un senso e nell’altro e dà sempre la sensazione che la sua possa essere la falcata decisiva.
  • Brahim Diaz 6,5: prova generosa in cui si va a volte di cesoia e a volte di pennello. Gli manca lo spunto finale ma contribuisce con ordine al giro palla rossonero. Nella ripresa cresce ulteriormente e è presente in tutte le azioni più importanti del Milan.
  • Leao 5: pesce fuor d’acqua con l’attenuante che prova a seguire al meglio le indicazioni di Pioli. Il problema vero è la sufficienza di certe sue giocate, la lentezza dei movimenti, la scarsa propensione a correre in aiuto alla squadra. Irritante, non solo stasera: è così da un po’ di tempo. Alla lunga, dall’essere il presente e il futuro del Milan rischia di svalutare da solo il suo stesso cartellino.
  • Giroud 6: parola d’ordine, sacrificio. Vale l’esatto opposto di quanto detto per il portoghese. Nonostante la pochezza in area di rigore avversaria, lui c’è sempre, si danna, non tira indietro la gamba, fa a sportellate e non molla un centimetro. Pesa, sulla valutazione, una oggettiva latitanza in area di rigore: non riesce a tirare mai.
  • All. Pioli 8: lo merita. Il traguardo non è ancora tale da rendere indelebile la stagione in corso ma, tra difficoltà, imprevisti, infortuni e cali poco comprensibili, ha sempre mostrato di conoscere rimedi, soluzioni, risposte. Resta una figura chiave e cruciale della squadra e del club.

Le pagelle dell’arbitro

Clément Turpin non arriva al 6. Prestazione filo-casalinga dell’arbitro francese che ha lasciato a desiderare in più di una circostanza e spesso danneggiato, nelle sue decisioni, proprio i rossoneri. Pessima gestione dei cartellini: l’inferiorità numerica degli Spurs sarebbe dovuta arrivare parecchio prima.

Il calendario del Milan: testa alla serie A

Adesso ci si tuffa nel campionato. Massima concentrazione della squadra di Pioli agli esiti di una serie A che va raddrizzata. L’obiettivo quarto posto è infallibile: il mese di marzo propone due sfide sulla carta abbordabili, ovvero la gara interna contro la Salernitana del 13 e la trasferta di Udine del 18. Pausa Nazionale fino ad aprile, poi si torna in campo: il 2 Milan atteso allo stadio Maradona dalla capolista Napoli, l’8 è la volta dell’Empoli che si presenta a San Siro. Si continua il 16 con la sfida esterna contro il Bologna, di nuovo tra le mura amiche il 23 contro il Lecce e il30 è la volta dello scontro diretto tra Roma e Milan.

Prossime partite e calendario completo del Milan

Tottenham-Milan 0-0 pagelle: Messias e Thiaw fanno i marziani. Theo è l'anima. Leao imbarazzante Fonte: Imago

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