Continuano a cadere i muri del calcio “maschile” per le donne. Merito anche di donne come Maria Sole Ferrieri Caputi, il primo arbitro donna che ha diretto una partita con in campo una squadra di serie A. E’ successo alla Unipol Domus dove è stata scritta una pagina di storia nel match di Coppa Italia che ha visto il Cagliari battere il Cittadella e “guadagnarsi” gli ottavi contro l’Inter. Lei, Maria Sole, ha diretto con grande sicurezza. Una donna, un arbitro, dal grande potenziale, non solo in campo.
Maria Sole Ferrieri Caputi, un arbitro in grossa crescita
Maria Sole Ferrieri Caputi nata a Livorno nel 1990 è entrata di diritto nelle pagine di storia del mondo sportivo e calcistico nello specifico. Una giornata speciale per l’arbitro livornese di 31 anni, che fa parte della Can C, dopo aver trascorso cinque stagioni sui campi del campionato nazionale dilettanti. Aveva già esordito in Serie B ed in altre serie minori, compresa la Lega Pro.
Nella stagione di serie A femminile 2021/2022 ha preso parte alla sfida della prima giornata tra Empoli e Roma, terminata 0-3 per le giallorosse, estraendo tre cartellini gialli (Binazzi, Bragonzi e Thaisa) ed espellendo Linari per somma di ammonizioni. Lo scorso 17 ottobre aveva diretto la gara di serie B maschile Cittadella-Spal 0-0. Anche in questa occasione si è trattato di un debutto per il fischietto livornese che commentando la sua direzione aveva detto:
«Come intensità dei contrasti è sicuramente maggiore in che in C. Anche i giocatori in campo, però, le danno le prendono e le accettano. Comunque lo step tra le due categorie si vede anche da dentro. Più sale il livello e più la professionalità anche dei contendenti cresce».
La direzione di Maria Sole in Cagliari-Cittadella
Al suo «esordio» con in campo una squadra di serie A, Maria Sole Ferrieri Caputi nel match dei sedicesimi di coppa Italia tra il Cagliari e il Cittadella (finito 3-1 per i padroni di casa passati così agli ottavi) ha diretto con grande piglio, autorevolezza e, almeno all’apparenza senza farsi prendere dall’emozione e dal clamore che si era creato intorno alla sua designazione.
La direttrice di gara non si è lasciata intimorire, utilizzando un metodo di giudizio molto moderno e all’inglese, lasciando spesso proseguire il gioco per facilitare lo spettacolo. Sempre vicina all’azione, ha fischiato poco, ma bene. Si è fatta rispettare, non ha risparmiato nessuno: tre cartellini gialli e ben tre gol annullati, uno affidandosi alla correzione del Var.
L’arbitro Ferrieri Caputi, laureata e ricercatrice
Maria Sole ha una Laurea Triennale in scienze politiche e laurea Magistrale in sociologia. Lavora a Bergamo presso il centro di ricerca ADAPT. Ricercatrice alla Fondazione Adapt (Associazione per gli Studi Internazionali e Comparati sul Diritto del lavoro e sulle Relazioni Industriali) ed è dottoranda all’Università di Bergamo. Le sue parole tra lavoro e carriera arbitrale a quilivorno.it
“Ho sempre cercato di portare in parallelo la mia passione che il mio percorso di vita anche professionale. Quindi ho cercato di conciliare le due cose non senza molti sacrifici. Anche nello studio ad esempio ho sempre rinunciato a far esperienze all’estero, come un Erasmus, perché non volevo mai saltare una stagione sportiva. Senza tralasciare il fatto che fare l’arbitro impone un allenamento costante e i weekend impegnati. Tutto ciò con un carico di studio da mettere in conto per laurearsi”.
Gli inizi di Maria Sole Ferrieri Caputi
Come riporta il sito Gol di Tacco, un giorno, all’uscita di scuola, trovò sul suo scooter un volantino che sponsorizzava l’inizio di un corso arbitri della sezione Baconcini di Livorno. Lei, innamoratasi del calcio dopo essere stata con il padre sui gradoni dell’Armando Picchi per assistere a una gara del Livorno Calcio, colse quell’occasione e, quando non aveva ancora compiuto 17 anni, diresse la sua prima gara: Antignano Banditella contro Sorgenti, categoria Esordienti.
I complimenti di Trentalange a Maria Sole
Non posso che essere orgoglioso di Maria Sole perché rappresenta la crescita di un forte movimento, quello femminile, che sta realizzando un sogno di civiltà, con applicazione, impegno e passione“.