La Giordania ha provato il miracolo ma si è dovuta arrendere al Qatar, vecchio e nuovo campione d’Asia. La Nazionale di Tintín Márquez si è confermata dopo lo storico successo del 2019 – il primo in assoluto nella propria storia – facendo il bis nell’edizione organizzata in casa propria. Il protagonista del torneo è stato sicuramente Akram Afif, bomber e prestigiatore per l’occasione. Ma non sono mancate le polemiche, con gli arbitri finiti nell’occhio del ciclone: un fenomeno che evidentemente fa breccia anche a queste latitudini.
- Afif, il bomber prestigiatore
- Il panico per l'infortunio di Afif
- 3 rigori concessi ai Marroni: è polemica
Afif, il bomber prestigiatore
Akram Afif è considerato un mago in patria. Un appellativo dovuto alle sue qualità in campo oltre che alla sua indubbia capacità realizzativa. Basti pensare che in Coppa d’Asia è arrivato a segnare 8 gol, laureandosi capocannoniere della manifestazione. Ma al suo status, l’attaccante dell’Al-Sadd ha voluto dare un’ulteriore accezione legata proprio alla prestidigitazione.
Dopo aver trasformato un calcio di rigore, il bomber del Qatar, ha infatti regalato agli spettatori un trucco di magia tirando fuori una carta nascosta nel parastinco e cambiandola con una bianca con una “S”. Il tutto tra lo stupore generale.
Il panico per l’infortunio di Afif
Durante la partita con la Giordania, però, ci sono stati anche attimi di spavento per tutto il popolo qatariota. Il motivo? L’infortunio di Akram Afif, vero e proprio gioiello a disposizione del coach di Tintín Márquez. Il centravanti si è infortunato al ginocchio facendosi addirittura portar via in barella. Ma dopo il panico, fortunatamente, l’allarme è rientrato col calciatore che è tornato in campo giusto in tempo – e in condizione – per segnare altre due reti e portare a tre il bottino personale nella gara.
3 rigori concessi ai Marroni: è polemica
Ma non è stato tutto semplice per il Qatar, complice una Giordania dura a morire e che ha creato tante occasioni per poter colpire ancora gli avversari. Non sono mancate le polemiche arbitrali per i tre rigori concessi ai padroni di casa, col Var sempre protagonista. Ha fatto discutere la direzione di gara del cinese Ning, sebbene le ingenuità difensive da parte della retroguardia del team guidato da Houssein Ammouta. Che dovrà accontentarsi dei complimenti per il gioco espresso, lasciando agli altri il trofeo.