Non si placano le polemiche intorno alla Juventus ripiombata in una crisi senza fine. Forse non ne era mai uscita. Ma le due vittorie contro Bologna e Maccabi avevano illuso in molti che almeno fosse cominciato una nuova stagione dei bianconeri. Ed invece ci hanno pensato Tomori, Diaz e vecchie paure a far tornare la Vecchia Signora in uno stato di negatività totale sotto tutti i punti di vista. All’orizzonte c’è il ritorno col Maccabi, il derby. Vietato sbagliare, anche Allegri rischia e si gioca molto mentre si pensa all’ipotesi ritiro e Vlahovic finisce sul banco degli imputati.
Processo alla Juventus: i capi d’accusa sono tanti
I numeri inchiodano la Juve e Allegri. Ancora una falsa partenza, come e peggio dello scorso anno che già vedeva i bianconeri arrancare. I punti di ritardo dal Napoli sono già 10, un’eternità se si pensa a come viaggia la squadra di Spalletti. Extraterrestri al confronto di una Juventus che continua a manifestare problemi sotto tutti i punti di vista: tecnico, tattico, caratteriale e fisico.
Juve, mal di trasferta. Quattro gare, due punti, zero vittorie. Ancora i numeri descrivono la crisi senza fine della Juventus che lontano dallo Stadium fatica ancora di più. Perchè se contro il Milan si poteva anche perdere, ma l’Allegri bis in panchina ha portato solo un successo negli scontri diretti, col Chelsea lo scorso anno, il ko a Monza reduce dalla falsa partenza e dal cambio della panchina era da evitare così come il pari scialbo di Marassi con la Samp di Giampaolo da lì a breve ultima in classifica.
La condizione della Juventus, pile scariche. La partita col Milan ha riportato alla mente quella in casa col Benfica. Buona partenza, primi 20 minuti di buona lena, con recuperi, pressing alto, squadra corta e atteggiamento propositivo. E poi? Il nulla o quasi. La Juve a San Siro si è spenta sul più bello. Quando si poteva e si doveva affondare la zannata al Milan. Ed invece dopo qualche folata di Cuadrado, la girata debole di Milik, è arrivato il buio. che sia tutto acido lattico?
Juve senza carattere. C’è un’altra componente inquietante nella Juventus di quest’inizio horror di stagione. Alla prima occasione esce dalla partita, non solo fisicamente ma anche mentalmente. No una reazione, no un moto d’orgoglio. Incapace di fare qualsiasi cosa, dal punto di vista emotivo sembra essere svuotata di ogni spunto positivo. In preda a paure che sembrano avere radici lontane, dalla passata stagione pur avendo cambiato molti interpreti.
Juve in ritiro tra Maccabi e derby, più di un’ipotesi
Nonostante le continue richieste di esonero o di dimissioni, Max Allegri resta saldamente, o quasi, sulla panchina bianconera. L’investimento fatto dalla società su di lui è, scusando il gioco di parole, “max…imo”. Ed allora si va avanti, un po’ a vista. Ma serve una reazione. Sul banco degli imputati ci sono sempre di più i calciatori incapaci di reagire alle avversità, incapaci, a detta anche del tecnico, di fare quello che gli viene chiesto.
Per questo Max Allegri e la dirigenza stanno pensando di portare tutti in ritiro. Un maxi ritiro che partirà di fatto dalla partenza per Haifa di oggi e si prolungherà almeno fino al derby. Al di là di come vada col Maccabi, gara da vincere assolutamente per restare in corsa Champions, la Juve tornerà poi alla Continassa e ci starà fino a sabato per l’impegno col Torino. Per ritrovare serenità e ritrovarsi al proprio interno.
Vlahovic che succede? Colpa di Allegri o involuzione?
Tra i tanti imputati in questo processo continuo alla Vecchia Signora c’è lui. Dusan Vlahovic è piombato in una depressione calcistica che quasi non si spiega. Ieri sera a Pressing, sia Massimo Mauro sia Sandro Sabatini ne hanno in dubbio alcune caratteristiche. “Ok non gli arrivano i palloni in area, ma possibile che non riesca ad inventarsi nulla? Che non riesca a tenere una palla? Che continui a sbagliare le cose semplici, come uno stop, un appoggio come nel caso del gol di Diaz?”
Domande lecite che però non hanno ancora trovato risposta in quello che è il massimo investimento del mercato della Juventus dopo Ronaldo ma che finora si è rivelato un attaccante “normale” incapace di trascinare la squadra ma pare abbiamo bisogno della squadra per poter emergere.