C’è il goal del momentaneo vantaggio, sì. Ma c’è anche la solita prestazione a due volti, con tanto di pallone sparacchiato orrendamente sul fondo dopo il palo su rigore di Gerard Moreno. E quando il risultato non è quello sperato, purtroppo per Alvaro Morata, nella memoria della gente rimangono soltanto gli episodi negativi.
E dunque, ci risiamo: l’attaccante della Juventus torna nel mirino della gente e della critica dopo il pareggio rimediato dalla Spagna contro la Polonia. Un risultato pessimo, che complica ulteriormente la vita agli uomini di Luis Enrique e li costringe a battere senza se e senza ma la Slovacchia all’ultima giornata per approdare agli ottavi di finale. Alla faccia del gruppo morbido.
Morata ci ha messo del suo. Ha segnato l’1-0, come detto. Ma poi si è divorato il raddoppio riprendendo il pallone scagliato contro il palo, su rigore, da Gerard Moreno e calciandolo malamente sul fondo.
Al termine della gara, il centravanti bianconero si è lamentato per i fischi ricevuti dalla squadra dopo l’1-1 di Siviglia:
“La gente può dire quello che vuole, se ora inizio a preoccuparmi per cose del genere… Siamo in un paese in cui dare un’opinione è gratis e facile. Per cui i tifosi possono dire quello che vogliono”.
Una risposta piccata che ha scatenato la reazione di Josep Pedrerol, il conduttore del popolare ‘Chiringuito de Jugones, per nulla tenero nei confronti del calciatore:
“Morata non è un giocatore che fa sognare. In campo è pigro. Dopo un errore del genere ti lamenti? Aveva già preparato il discorsetto, perché pensava che avrebbe vinto la partita. Ha pensato: ‘Ho segnato, ora vinciamo e ho il discorso pronto’. Noi non possiamo permettere che un giocatore della Selección dica che in Spagna criticare è gratis. Non può giocare un solo minuto in più con la Nazionale”.
Continuano, insomma, i problemi per Morata con la Spagna. Per nulla alleviati dalla rete con la Polonia e dal successivo abbraccio con il commissario tecnico Luis Enrique. Che ora potrebbe decidere di lasciarlo inizialmente in panchina per la gara decisiva contro la Slovacchia.