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Roma: De Rossi spiega la differenza con Mourinho, mette in discussione Lukaku e loda Palladino

Il tecnico dei giallorossi Daniele De Rossi parla alla vigilia della partita contro il Monza di Raffaele Palladino, valevole per la 27a giornata di Serie A.

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Daniele De Rossi ha parlato alla vigilia della partita Monza-Roma, in programma domani alle ore 18. Ventisettesima giornata di Serie A: i giallorossi devono proseguire la rincorsa al quarto posto ed una marcia che, al netto del ko interno con l’Inter, è praticamente trionfale dall’avvento del nuovo allenatore. Il tecnico dei capitolini fa il punto della situazione sugli indisponibili e sulla situazione di incertezza che si respira nella società in questo momento ma che non ricade sul gruppo squadra.

Tutti a Monza tranne Karsdorp

Non ci sarà Karsdorp nella trasferta di Monza ma per il resto tutti abili e arruolabili. “Stanno tutti bene a parte Rick Karsdorp per un fastidio al ginocchio” sentenzia Daniele De Rossi. Nessun problema per Dybala: “La gestione è facile quando hai tanti giocatori bravi. Quando qualcuno è stanco lo cambi senza abbassare la qualità. Dybala sta bene. Non so quante volte abbia fatto 110 minuti e poi novanta subito dopo. Dobbiamo essere contenti. E’ felice, la condizione psicofisica è buona, quando fai tripletta anche qualche acciacco lo senti bene. Lukaku in discussione? Lo siamo tutti“.

La minaccia Palladino

Il Monza preoccupa, anche perché in panchina un allenatore capace: “Nelle ultime partite hanno cambiato qualcosa e qualche dubbio lo abbiamo – racconta il tecnico della Roma – . Dobbiamo preparare più di una partita, ma siamo pronti su tutto. Palladino lo stimo molto, ci siamo sentiti qualche giorno fa, abbiamo iniziato il corso da allenatori insieme. Per lui sono contento, è un ottimo allenatore e sta gestendo l’occasione al Monza in modo brillante. Il futuro è dalla sua“.

La differenza con la Roma di Mourinho

Ma cosa è cambiato nell’ambiente capitolino dopo l’addio di Mourinho: “Non so com’era, mi hanno raccontato ma io cerco di fare il mio lavoro come ho sempre fatto, anche quando ero un capitano o un senatore nello spogliatoio. Il ruolo è diverso, quando sei capitano sei amico di tutti mentre da allenatore qualcuno in panchina ce lo devi mandare. Se non siamo ancora una famiglia, stiamo andando in quella direzione. È quello il modo di vivere la squadra, i calciatori devono essere felici di venire al campo e allenarsi, facendo un lavoro che deve essere perfetto fisicamente e mentalmente. È faticoso però stiamo bene e lo devono sapere che staranno bene perché hanno un allenatore e uno staff che sono amici ma devono venire a fare il loro lavoro“.

Rinnovamento ma non smobilitazione

A Roma è necessario un restyling societario ma guai a parlare di aria di smobilitazione: “Non percepisco smobilitazione intorno a noi – racconta De Rossi – . La società ci mette a disposizione la serenità di cui stiamo godendo. Noi siamo un’ala assestante rispetto a quello che succede sopra e sotto di noi. Non sono insensibile a quello che può succedere, ma la mia società è a disposizione mia 24 ore al giorno. Lo stesso Dan e Ryan, non posso lamentarmi di nulla. So che ci sono tanti cambiamenti perché alcuni ruoli sono scoperti, ma io mi concentro sui risultati. Per il resto non è il mio campo e non ho voce in capitolo. A me l’atmosfera mi sembra positiva, non sta succedendo nulla di diverso che non succede in altri club“.

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