In questa solitudine (calcistica), Gianluigi Donnarumma si ritrova a rammendare quell’insieme di risultati eccezionali, sul piano fisico e delle statistiche, che si annoverano in un curriculum esemplare fino al suo trasferimento al PSG, con una stagione imperfetta, stretta tra la rivalità con Navas, le preferenze di Pochettino e quelle innegabili papere che ne hanno segnato l’esordio in Francia.
- La crisi di Donnarumma al PSG
- Le cause del declino: la crisi e le papere
- Il ritorno in Serie A: la condizione posta da Leonardo
- L'ipotesi del doppio colpo della Juve
La crisi di Donnarumma al PSG
Il PSG, come rammenta la Bibbia transalpina del calcio e dello sport L’Equipe, è in anticipo campione di Francia con una continuità notevole, nonostante quanto premesso sopra nell’esperienza di Donnarumma. ma non è quanto si attende la proprietà e che, speravano i dirigenti, di concretizzare con gli innesti giusti, tra i quali lo stesso Gigio, miglior giocatore di Euro 2020 e titolare inespugnabile della Nazionale azzurra.
Le cause del declino: la crisi e le papere
La mancanza di fiducia ha minato un rapporto sul nascere, tra portiere e allenatore. Donnarumma subisce ancora una volta l’esclusione da parte del tecnico Mauricio Pochettino, che gli continua a preferire Navas senza neanche troppe incertezze e la demoralizzante constatazione che la sua presenza è offuscata, quasi opaca anche in azzurro per i motivi a tutti noti.
L’epilogo per l’Italia ha segnato anche lo stesso ct Roberto Mancini, il quale ha gustato la vittoria a Wembley e l’amarezza dell’addio ai Mondiali in Qatar, in pochi ma tormentati mesi.
Certo è che, poi, anche la sua assenza nel pari del PSG contro il Troyes in un match non esattamente decisivo, non contribuisce a risollevare il portiere più acclamato della sua generazione, giusto qualche mese fa quando vestiva la maglia del Milan e Mino Raiola, il suo agente, negoziava la migliore soluzione possibile per decidere che ne sarebbe stato di Gigio.
Il ritorno in Serie A: la condizione posta da Leonardo
Se Parigi o Milano, se azzardare o andare in continuità, se incassare un ingaggio stratosferico per un ragazzo della sua età o rimanere attaccato a una maglia in una fase di enorme cambiamento.
In Italia, in Serie A, potrebbe sperare in una sponda che lo supporti in questa risalita che stenta a mostrarsi percorribile, in terra di Francia. Non ci sarà Raiola al suo fianco, scomparso il 30 aprile scorso, a guidarlo e a gestire la trattativa, ma dall’altra parte sarebbe probabile individuare una Juventus in cerca di un erede tra i pali di prospettiva, falliti i primi tentativi di accasarsi con Donnarumma.
Leonardo potrebbe acconsentire a cedere il portiere di Castellammare, ma ad una condizione che non danneggi del tutto i conti e l’investimento: per questa ragione, verosimilmente, Donnarumma così verrebbe ceduto in prestito una volta conclusa la stagione posta l’indiscutibile presenza di Navas.
L’ipotesi del doppio colpo della Juve
L’ex milanista ha firmato a luglio scorso con il PSG un contratto in scadenza nel 2026 per 7 milioni netti, ma è arrivato a zero euro, per cui rappresenta un potenziale incasso netto di un centinaio di milioni.
Con la Juventus l’ipotesi sarebbe da valutare, come anche una doppia operazione per agganciare definitivamente anche Mauro Icardi, un attaccante utile al gioco di Max Allegri che, a quanto sembra, non è affatto in discussione a prescindere dall’esito della sfida per la Coppa Italia e l’incubo zero titoli.