Il giorno dopo l’annuncio della squalifica di un mese inflitta dall’ITIA a Iga Swiatek per la positività a un controllo antidoping, interviene la casa farmaceutica produttrice del LEK-AM, il farmaco da banco a base di melatonina (1 mg) in cui sono state trovate tracce di trimetazidina. I produttori del farmaco hanno ammesso un errore e chissà che il loro comunicato non possa “aiutare” la tennista polacca, per la quale è sempre possibile – come nel caso di Jannik Sinner – il ricorso della Wada al TAS per un inasprimento o una revisione del provvedimento. E a proposito di Iga e Jannik: i due fuoriclasse, purtroppo, appaiono sempre più isolati nel circuito pro.
- Caso Swiatek, la nota dei produttori del LEK-AM
- La melatonina assunta da Swiatek "è sicura"
- L'errore commesso dai produttori del farmaco di Iga
- Swiatek e Sinner, tanti tennisti hanno una convinzione
Caso Swiatek, la nota dei produttori del LEK-AM
La LEK-AM Sp. z o.o. Pharmaceutical Company ha diffuso una nota per fare chiarezza sul caso Swiatek. “Insieme al pubblico internazionale e ai fan della sig.ra Swiatek, siamo rattristati dalla situazione che ha coinvolto la migliore tennista al mondo e profondamente commossi dalle sue dichiarazioni, non solo come dipendenti della società farmaceutica, ma anche come fan dello sport polacco. Siamo veramente dispiaciuti che si sia verificato l’incidente col farmaco Melatonina LEK-AM 1 mg, tanto più perché il nostro farmaco è apprezzato e sostenuto da molto anni da medici e pazienti, compresi atleti professionisti”.
La melatonina assunta da Swiatek “è sicura”
Nel prosieguo del comunicato la casa produttrice garantisce “l’altissima qualità” dei suoi prodotti e di essere “regolarmente ispezionata dal Chief Pharmaceutical Inspectorate (GIF). Soddisfiamo tutti i più elevati standard di produzione di farmaci. Seguiamo tutte le procedure relative alla produzione di prodotti farmaceutici, in conformità con i principi di Buona Pratica di Fabbricazione (GMP) regolati dalla legislazione UE e nazionale. Melatonina LEK-AM 1 mg è soggetta a rigorose ispezioni in ogni fase della produzione. Le tracce di impurità rilevate nelle confezioni testate del farmaco sono ben al di sotto dello standard accettabile, il che significa che non minacciano in alcun modo la salute e la vita dei pazienti”.
L’errore commesso dai produttori del farmaco di Iga
Quindi l’ammissione di colpa: “LEK-AM è in costante dialogo con l’ispettorato farmaceutico centrale, pronti ad assicurare la nostra piena collaborazione per chiarire eventuali dubbi. Informiamo che ITIA non ci ha contattato direttamente. Siamo stati contattati da uno studio legale del Regno Unito che, tuttavia, non ha indicato per chi lavora. Il rappresentante dello studio legale si aspettava che violassimo la legge farmaceutica polacca, in particolare per quanto riguarda l’invio di farmaci a persone non autorizzate. Ciò ha aumentato la nostra sfiducia e provocato la mancanza di una nostra risposta. Dalla prospettiva odierna, avremmo avviato il contatto“.
Swiatek e Sinner, tanti tennisti hanno una convinzione
Al di là degli interventi più virulenti dei vari Kyrgios, Shapovalov o della stessa Halep, va rilevato come buona parte del circuito tennistico pro avverta una sensazione generalizzata a proposito dei casi riguardanti Swiatek e Sinner: quella di un doppiopesismo tra “pesci piccoli” e “pesci grandi”. Ai big, senza troppi giri di parole, sarebbe garantito un diritto alla riservatezza e possibilità di difesa che ai tennisti comuni sarebbero invece negati. Non la pensa così Taylor Fritz, che ha sottolineato con acume come tutte – o quasi – le opinioni sull’argomento siano influenzate dal tifo “pro” oppure “contro” un determinato campione. Ma il malcontento verso Iga e Jannik, purtroppo, è in aumento.