Ora l’Italia sogna. Dopo la vittoria e la brillante prestazione nei quarti di finale contro il Belgio, la squadra di Mancini è ufficialmente candidata a un ruolo tra le grandi. Prova super quella di Jorginho e compagni che ora sulla strada verso la finale trovano un altro avversario importate, la Spagna di Luis Enrique. Non sarà un’impresa facile ma gli azzurri hanno dimostrato di potersi confrontare alla pari con tutte.
La griglia delle semifinaliste
A fare il punto delle semifinali di Euro2020 è il giornalista Riccardo Cucchi che mette in evidenza i punti di forza di tutte le squadre rimaste in gioco: “L’Italia ha personalità e gioco. Abbiamo una squadra. La Spagna non ha in fuoriclasse del passato ma è vitale come lo è il calcio iberico. La Danimarca è la rivelazione con buoni valori tecnici. Infine l’Inghilterra, la grande favorita. Grande difesa e calcio senza fronzoli”.
La finale sognata dai tifosi
Ad un passo dall’atto finale i tifosi azzurri cominciano a fare i conti e a sperare anche nell’avversaria da affrontare. Se la vittoria del girone ci ha consegnato la parte più complicata del tabellone, ora si può sperare nella finale perfetta, quella contro la Danimarca in modo da evitare l’Inghilterra tra le mura amiche.
“L’Inghilterra è un osso duro, è premiato il grande successo delle squadre inglesi in Europa – dice Andrea – La Spagna non è più quella di un tempo ma è sempre una formazione temibile. La Danimarca è la più bella sorpresa di questo europeo ma ha dei talenti in squadra”. Anche Marco preferirebbe evitare gli inglesi: “L’Inghilterra avrebbe anche il vantaggio di giocare in casa spinta del pubblico ed ha un gruppo molto unito come quello dell’Italia”.
Il fattore X della Danimarca
Ma occhio alla Danimarca che già nel 1992 sorprese tutti conquistando la vittoria all’Europeo ed ora potrà ripetere quella incredibile favola: “Credo che la Danimarca abbia un fattore in più da non sottovalutare: Eriksen. Quello che è accaduto ha unito il gruppo e hanno un obiettivo molto forte in comune, vincere per lui”. Anche Gianluca avvisa sul rischio danese: “A me la Danimarca ricorda il tipico “Team of Destiny”, come lo furono già nel 1992 e come lo fu la Grecia nel 2004. Stiamo a vedere ma credo che saranno un osso molto duro per gli inglesi”.