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Failla (Rai): L'Italia e Dribbling Europei due scommesse vinte

L'ideatore della trasmissione quotidiana su Rai2 spiega i segreti del successo di Dribbling Europei

04-07-2021 10:11

Vincono a braccetto. Vola l’Italia e volano gli ascolti Rai in questo Euro2020 che sta infiammando i tifosi come neanche il campionato di serie A probabilmente era riuscito a fare. Merito di un torneo equilibrato e spettacolare, dei tanti gol, delle emozioni ai supplementari, del ritorno del pubblico e di quella grande voglia di normalità che il Paese bramava da tempo. Pazza di gioia l’Italia che anche l’altroieri è scesa nelle piazze a festeggiare la qualificazione alle semifinali ma fino al fischio finale e alle prime interviste tutti incollati davanti alla tv. E la Rai sorride a 32 denti: ancora record di ascolti su Rai1:  due giorni fa  per Italia-Belgio 15.483.000 spettatori pari al 65.2% di share. Numeri pazzeschi, sempre su Rai1, anche per Svizzera-Spagna che ha ottenuto un ascolto medio di 4.891.000 spettatori pari al 34.7% (ai rigori c’erano 10.309.000 e il 51.6%). Ieri per Inghilterra-Ucraina ancora il pieno:  5.730.000 spettatori pari al 32.4% di share.

Dribbling su Rai2 tra le trasmissioni più apprezzate

Ma se è più facile fare ascolti altissimi con le dirette delle partite, servono invece altri ingredienti per i programmi di contorno e di vigilia. Ingredienti come competenza, fantasia, professionalità che si trovano nel rotocalco quotidiano Dribbling Europei, in onda su Rai2 in day-time.  Se in altri format la Rai è partita maluccio per poi riprendersi per strada, Dribbling Europei non ha sbagliato un colpo sin dalla prima puntata. Nonostante la concorrenza dei competitor di Mediaset e Sky, del Tg1 e dei tg regionali da quando il programma è stato allungato fino alle 14.15, il programma di Fabrizio Failla e Marco Civoli, condotto da Simona Rolandi, sta sbancando l’auditel, superando a volte anche il milione di spettatori. Ne parliamo proprio con il caporedattore di Raisport, Fabrizio Failla, co-autore del programma. Inevitabile partire dalla grande emozione per la vittoria degli azzurri.

Si aspettava un’Italia così contro il Belgio?

“Sì, non sono sorpreso, abbiamo una grandissima difesa che ha saputo imbrigliare Lukaku e soprattutto la consapevolezza di essere forti, il nostro cammino è stato impeccabile”

Dove vede le gare degli azzurri? Avete qualche scaramanzia particolare?

“Le vediamo a casa mia assieme ai colleghi Civoli e Paris, tre campioni del mondo come dico io perchè eravamo inviati ai Mondiali vinti nel 2006 ma a volte ci sono anche Collovati, Pannofino, Beppe Signori. Immancabile la foto da pubblicare sui social con la tv sullo sfondo”

Lei ha scritto un libro che si chiama The Tiger, chi è la “tigre” di questa Italia?

“E’ Leo Bonucci, il vero leader della squadra, corre, aiuta i compagni, insieme a Chiellini hanno quegli occhi di tigre di cui parlava il ct dell’Italvolley Velasco”

Lei si è laureato in legge con una tesi sullo scontro Antognoni-Martina, ha rivissuto le stesse scene vedendo Eriksen accasciarsi al suolo e rischiare la vita?

“E’ stato un po’ diverso, nel caso di Giancarlo fu choccante il rumore dell’urto che sentimmo tutti dagli spalti,  fu terrore vero, oggi siamo più abituati purtroppo a vedere giocatori che hanno malori in campo, nel caso di Eriksen la paura maggiore l’ho avvertita guardando le reazioni dei compagni. E’ stato struggente sentire le due tifoserie cantare il nome di Christian Eriksen, fortuna che tutto è andato bene alla fine”

La sua trasmissione, Dribbling Europei, sta facendo ascolti super

“Siamo al 50 in più di ascolti rispetto all’obiettivo di rete e tenete conto che ci hanno allungato l’orario fino alle 14.15 quando vai in sovrapposizione con i Tg regionali e perdi due punti secchi. Siamo in onda dal 5 giugno, prima di tutti,  e siamo davvero soddisfatti. Io e Civoli ci siamo inventati una formula trasversale alle famiglie con attualità, cronaca, video messaggi dei vip, la voce stile-isoradio che dà l’appuntamento al giorno dopo… Era un rischio grosso in una fascia oraria terribile ma i risultati ci stanno dando ragione, mi chiamano i vip per avere passaggi in trasmissione.. Poi c’è il tormentone  che con l’amico Paolo Belli abbiamo lanciato per tutte le gare dell’Italia: “siamo la fine del mondo”. Doveva chiamarsi “siamo alla fine del mondo” ma ci pareva troppo apocalittico. Con questa canzone siamo arrivati anche al ct Mancini, mi sembra sia un bel fiore all’occhiello. Il ritmo del programma è sempre elevato con contributi mirati, io e  Civoli ci abbiamo creduto, da martedi avremo anche Beppe Signori tra gli ospiti”

Come e quando nasce la trasmissione?

“La costruiamo dalla sera prima poi ci confrontiamo, siamo sempre legati all’attualità ovviamente, se l’Italia avesse perso col Belgio avremmo dovuto rifare tutto”

Dribbling è una storica trasmissione della Rai, dai tempi del compianto Gianfranco De Laurentiis e durante la stagione va in onda il sabato con ottimi ascolti, le piacerebbe una striscia quotidiana anche durante l’anno sulla scorta del successo di Dribbling Europei?

“Moltissimo, farei una striscia quotidiana in seconda serata, si dice sempre “facciamo una tv nuova”, beh noi abbiamo iniziato e ci siamo riusciti. Sarebbe stimolante una rubrica quotidiana sempre impostata come magazine più che sulla cronaca”

Per finire la Rai ride per i successi di ascolti dei programmi e delle partite legate agli Europei, ma piange per la Coppa Italia i cui diritti sono passati a Mediaset

“Sono rimasto sorpreso e deluso, mi chiedo cosa bolle in pentola per Raisport, abbiamo dimostrato di avere grandi professionalità e grande qualità, è un peccato. Sarebbe bello avere però la possibilità di trasmettere una gara di serie A in chiaro, io dico che il governo deve intervenire perché oggi come oggi il calcio non è piu per famiglie, una partita di A in diretta – non necessariamente un big-match – sarebbe da servizio pubblico”.

Fabrizio Piccolo

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