Basta guardarlo negli occhi per capire che lui ci crede. Luciano Spalletti di sicuro intuisce cose che sinora in campo non si sono viste nella sua Nazionale, che nell’ultima uscita contro la Turchia ha deluso e non poco. Eppure il ct – da come parla, dall’enfasi che mette nel giudicare i suoi ragazzi, dall’entusiasmo che lo pervade – ha fiducia. Domani l’ultimo test con la Bosnia che dovrà fornire le indicazioni definitive in vista dell’esordio a Euro2024 contro l’Albania e mentre addetti ai lavori e tifosi si interrogano su chi possa segnare tanti gol con un attacco privo di grandi stelle e se Barella tornerà in tempo per prendere le redini del centrocampo, Spalletti invita a dare credito alla sua Nazionale.
- Spalletti rassicura su Barella
- Spalletti benedice la 10 di Pellegrini
- Spalletti promuove Fagioli
- Le difficoltà della gara con la Bosnia
Spalletti rassicura su Barella
Si parte proprio dalle condizioni del centrocampista dell’Inter, il bollettino medico di oggi è stato rassicurante: “Siamo stati ottimisti fin dal primo momento perché è sempre stato sotto controllo. Non può essere considerato per la partita di domani, ma siamo fiduciosi per l’Albania. Lo stesso vale per Meret. Domani con la Bosnia mi aspetto di mettere in pratica l’analisi che abbiamo fatto dopo l’ultima partita. C’è stato tempo per provare certe cose, quindi mi aspetto che facciano meglio. Giocherà Scamacca ed anche Buongiorno parte dal primo minuto”.
Fiducia sì ma Spalletti non pensa che i problemi non esistano: “Non saremo mai tranquilli, indossando la maglia dell’Italia, quindi dobbiamo aspirare al massimo, dobbiamo dimostrare di saperci assumere questa responsabilità. Lavoriamo in modo serio e puntiamo al massimo. Sappiamo da dove veniamo. Sicuramente la cosa migliore è non dire a questi ragazzi che l’unico modo per indossare con orgoglio questa maglia è vincere. Quando sono arrivato, c’era una ferita aperta. Vogliamo crescere, ma partiamo da una mancata qualificazione al Mondiale. Vogliamo lavorare seriamente e non vogliamo essere gli hacker di noi stessi. Abbiamo una squadra forte. Non li ho scelti io, meritavano di essere selezionati. Erano i migliori e se lo meritavano”.
Spalletti benedice la 10 di Pellegrini
Ha fatto un po’ rumore, specialmente sui social, la n.10 che fu dei Totti e dei Del Piero affidata a Pellegrini: “Lorenzo Pellegrini può indossare il numero 10 per le sue qualità. Sa fluttuare negli spazi, sa calciare punizioni e rigori. Ha i piedi per mettere quella dolce pallina in poco spazio. Vede oltre il primo passaggio. Ha tutte queste cose. Barella è vicino al N.10 anche se corre tanto. Questo lo rende ancora più forte. Abbiamo quello che ci serve in quella posizione in campo”.
Spalletti promuove Fagioli
Chi però lo ha davvero stregato è Fagioli. Lo juventino non solo ha scavallato il taglio ma domani sarà titolare: “Mi è piaciuta la sua interpretazione e domani giocherà insieme a Jorginho. Bisogna esser bravi tecnicamente se vogliamo portare tutta questa gente dentro il campo. Ci vuole qualità e intelligenza tattica per fare questo lavoro, ci vuole un po’ di roba in più rispetto a ciò che fin qui abbiamo fatto vedere. Dobbiamo stare più nel settore centrale, provare a comandare la partita, bisogna saper gestire la palla e sapere in che zona di campo dobbiamo gestirla. Se siamo troppo tesi è più difficile dettare il gioco. Noi abbiamo un po’ tutto con questi 26 giocatori”.
Ad Empoli domani si sentirà due volte in casa: “Ho comprato tutti i biglietti, mi sentirò a casa domani perché ho vissuto grandi momenti lì. Ho trascorso lì tutta la mia infanzia. Ho allenato le giovanili, le prime squadre e tutte le divisioni. È stata un’esperienza straordinaria che mi ha regalato una grande emozione. Quando ho iniziato la carriera da allenatore avevo l’ambizione di entrare in uno spogliatoio di Serie A, ma immaginare di vivere un momento del genere era impossibile in quel momento. Come ho detto prima, tutti abbiamo il futuro davanti a noi. È tutta una questione di decisioni, di umiltà e di coraggio. Essere presuntuosi non va bene, ma sopravvalutare gli avversari è ancora peggio così come non avere autostima delle proprie possibilità. Sarà un momento bellissimo”
Le difficoltà della gara con la Bosnia
Infine il ct elenca i problemi che vanno superati: “Sarà emozionante come una partita europea. Se però non sei equilibrato sulle ripartenze puoi soffrire, se sbagli troppi passaggi può rivenire fuori la gara contro la Turchia. Dobbiamo migliorare quando abbiamo la palla nella loro metà campo e difendere bene; altrimenti succederà qualcosa che non ci piace. Serve più qualità anche in attacco. Bisogna riuscire ad avere la qualità per ritagliarsi i mezzi spazi che creano difficoltà nelle marcature”.