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F1, caos a Suzuka: trattore in pista, lo sfogo del padre di Bianchi

Durante i primi, concitati giri del GP del Giappone di Formula 1, corsi sotto il nubifragio, spunta un mezzo di soccorso a bordo pista, episodio che ha fatto tornare alla mente l'incidente mortale di Jules Bianchi del 2014

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Il ritorno della Formula 1 in Giappone non poteva essere più sofferto. E più polemico. Dopo due anni di assenza a causa della pandemia di Coronavirus il Gran Premio di Suzuka è tornato nel calendario del Mondiale, ma il quint’ultimo appuntamento della stagione è stato accompagnato da forti tensioni prima, durante e dopo la gara, che ha poi incoronato Max Verstappen come campione del mondo per il secondo anno consecutivo.

F1, il weekend di Verstappen a Suzuka: dall’investigazione in qualifica alla festa per il titolo mondiale

Proprio l’olandese della Red Bull era stato al centro delle investigazioni dei commissari al termine delle qualifiche di sabato, salvo poi venire graziato nonostante il cambio di direzione davanti agli scarichi di Lando Norris dopo l’out-lap, con l’inglese della McLaren che ha rischiato il tamponamento al collega. Super Max se l’è cavata solo con una reprimenda, come successo altre volte in casi analoghi del recente passato, mentre molto peggio è andata a Charles Leclerc, penalizzato di 5” sul tempo finale a corsa finita per un taglio di chicane all’ultimo giro ai danni di Sergio Perez, che lo stava mettendo sotto pressione da diversi giri. La penalità al monegasco ha fatto scattare la festa anticipata di Verstappen, con quattro GP prima della fine del Mondiale, ma pure causato la rabbia di Mattia Binotto.

F1, mezzo di soccorso a bordo pista a Suzuka: esplode la polemica nel ricordo di Bianchi

Assai più grave, però, perché concernente i rischi per la sicurezza di piloti e spettatori, è stata la decisione di far partire il Gran Premio sotto il nubifragio e con la pista allagata. Una partenza dietro la Safety Car sarebbe stata più logica e sicura, invece alla fine dopo lunghe riflessioni la direzione di gara ha deciso di far iniziare comunque il GP, salvo stoppare tutto e sventolare bandiere rosse dopo appena tre giri, durante i quali però Alex Albon e Carlos Sainz hanno subito incidenti causati proprio dalla scarsa visibilità. Spaventose in particolari le immagini della Ferrari dello spagnolo a bordo pista, sfiorata dalle altre monoposto sfreccianti. Un tabellone pubblicitario è peraltro finito sul muso dell’AlphaTauri di Pierre Gasly, che in quegli stessi minuti era insorto via radio lamentando la presenza di un mezzo di soccorso ai margini della pista. Una scena da incubo, che ha immediatamente fatto tornare in mente le scene del 2014 e dell’incidente costato la vita proprio a Suzuka a Jules Bianchi, morto per essere finito sotto un carroattrezzi inspiegabilmente fermo a bordo pista.

Philippe Bianchi, Pierre Gasly e la rabbia durante il GP di Suzuka

Drammatico e comprensibile è stato quindi lo sfogo del padre di Jules, Philippe Bianchi, che ha rivissuto la tragedia di otto anni fa attaccando la direzione di corsa su Instagram, postando la foto del trattore in pista e una frase amara e piena di dolore: “Nessun rispetto per i piloti, nessun rispetto per la memoria di Jules”. Per Gasly c’è stata invece anche la beffa dell’investigazione per non avere rispettato le bandiere rosse, esposte proprio nel momento in cui il pilota francese si è accorto del mezzo “abusivo” nei pressi della pista: “È inaccettabile! Com’è possibile? Non ci posso credere” lo sfogo di Gasly via radio.

F1, caos a Suzuka: trattore in pista, lo sfogo del padre di Bianchi Fonte: Getty Images

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