E’ stato bello sognare per due settimane. La Ferrari si risveglia al Sol Levante di Suzuka e si ritrova sulla terra dopo i voli pindarici della vittoria di Sainz in Australia. Il Gran Premio del Giappone ha “normalizzato” i valori del circus. Verstappen e la Red Bull sono tornati a vincere dominando e ora che anche Perez si conferma solido alle sua spalle diventa più difficile pensare di ritornare sul gradino più alto del podio.
Ma dalla gara nella terra dei samurai la Ferrari va via anche con tante altre solide certezze. Era impensabile di aver colmato in una sola corsa il gap con le Red Bull. La SF-24 si conferma solida con le gomme, medie e dure, meno con quelle soft da qualifica. Ne patisce soprattutto Leclerc ancora una volta costretto alla rimonta. E mentre Sainz si conferma un punto fermo anche se in “uscita”, il suo successo, Lewis Hamilton mostra i primi segni di nervosismo rispondendo malamente a un giornalista dopo un’altra scialba prestazione.
- Gp Giappone: Ferrari, il bicchiere è mezzo pieno dopo Suzuka
- GP Giappone: Sainz è una certezza, Leclerc ha il mal di qualifica
- Ferrari, Hamilton in crisi e nervoso: "Non hai domande migliori?"
Gp Giappone: Ferrari, il bicchiere è mezzo pieno dopo Suzuka
Se qualcuno si era illuso dopo l’Australia sarà rimasto sicuramente deluso dopo il Giappone. Inutile coniare la frase fatta “dall’altare alla polvere” perchè così non è. La Ferrari a Suzuka si è confermata ancora una volta, se non ce ne fosse bisogno, seconda forza del Mondiale di F1. Dopo la parentesi di Melbourne la Red Bull è tornata a dettare legge. Cosa peraltro prevedibile visti i valori in campo evidenziati già dalle prime due gare.
Ci sono ancora diversi decimi che dividono la SF-24 dalla RB20. L’impressione è che la situazione si sia in parte capovolta rispetto allo scorso anno. La Ferrari va forte in gara, un po’ meno in qualifica. Il lavoro fatto sulla nuova monoposto dagli aerodinamici di Maranello ha portato a diminuire, quasi annullare l’usura sulle gomme medie e dure come confermano gli ottimi stint di Sainz e Leclerc nella parte centrale della gara, quasi incredibile quello di Charles sulle gialle. Di contro si è persa un po’ di efficacia sulle gomme soft, da qui la fatica a lottare per la prima fila, cosa comunque raggiunta dai due piloti a Jeddah e in Australia.
Il primo a sapere che la strada per fare gara pari con le Red Bull e batterle è proprio Fred Vasseur che lo ha detto apertamente. Del resto considerando il punto di partenza dello scorso anno, con quasi un secondo di gap in gara tra le monoposto di Maranello e quelle di Milton Keys era davvero impossibile pensare il contrario. La strada è quella giusta ma è ancora lunga. Si spera che gli aggiornamenti tra Cina ma soprattutto verso Imola producano i risultati sperati.
GP Giappone: Sainz è una certezza, Leclerc ha il mal di qualifica
E siamo 3-0. Questo il confronto finora impietoso tra Carlos Sainz e Charles Leclerc. Lo spagnolo in tutte le tre gare disputate, tranne Jeddah dove non ha corsa causa appendicite, è sempre arrivato davanti al monegasco. Battuto puntualmente, anche di tanto, e pure in qualifica le cose non andate meglio.
Un dato che stride per ovvie ragioni sulla scelta della rossa di congedare Sainz per puntare sulla coppia tutta talento e velocità Leclerc-Hamilton. Come lo scorso anno, pur essendo la SF-24 completamente diversa rispetto alla SF-24, Carlos sembra essersi adattato prima e meglio alla monoposto rispetto a Charles che fatica soprattutto in qualifica.
A Suzuka Leclerc è andato malissimo in qualifica, rischiando di essere fatto fuori addirittura in Q2 e finendo nelle retrovie in Q3 con tanto di frase sconsolata nel team radio: “Più di così non posso fare”. Lo splendido passo gara dimostrato poi nella parte centrale della corsa con uno stint pazzesco su gomme gialle gli ha permesso sì di balzare davanti alle McLaren ma gli ha impedito di lottare alla pari nel finale col suo stesso compagno di scuderia.
Quel Sainz che appare una roccia, quasi rinvigorito, rafforzato, dall’essere comunque in uscita dalla Ferrari. Quello che poteva essere un punto debole, la condizione psicologica, si sta rivelando il punto forte dello spagnolo che, chissà se sa già dove correrà nel 2025 o meno, corre con una naturalezza che lo fa apparire terribilmente solido.
Ferrari, Hamilton in crisi e nervoso: “Non hai domande migliori?”
Spiace vederlo nelle retrovie, ancor di più sapendo che il prossimo anno guiderà una Ferrari. Spiace sentirlo via radio proporre lui di lasciare la posizione a Russell più veloce alle sue spalle come un gregario, un Bottas qualunque.
Se lo chiedono in tanti ma guai a fargli sempre e solo domande sul suo futuro, anche indirettamente. Nello spazio dedicato alle interviste post Gran Premio del Giappone, Hamilton ha sfogato tutta la sua frustrazione contro un giornalista che appunto gli ha fatto una domanda collegandola alla rossa di Maranello.
- Giornalista: “Sei invidioso di questa Ferrari?”
- Hamilton: “Non hai domande migliori?”
L’inizio di stagione del 7 volte campione del mondo è stato alquanto deludente. Al di là della scarsa competitività della Mercedes 2024 forse anche un gradino sotto quella dello scorso anno, Lewis sta facendo tanta fatica, anche per lui il confronto con George Russell è alquanto impietoso, sempre battuto in qualifica e in gara: appena 10 punti contro i 24 del compagno. Ma soprattutto, Che fine ha fatto il vero Lewis Hamilton?