Sono davvero agli sgoccioli le ferie per la Formula 1. Anche in casa Ferrari è tutto pronto per riaprire i cancelli e gli uffici del reparto corso di Maranello. All’orizzonte il ritorno in pista, settimana prossima, prima in Olanda e poi a Monza. Il cavallino rampante è chiamato a dare un segnale dopo i primi mesi estivi che hanno visto il sorpasso in termini di prestazioni di McLaren e Mercedes. Lo sa bene il team principal Fredric Vasseur che ha fatto un bilancio di questa prima parte di stagione parlando anche dei “momenti” dei suoi due piloti Charles Leclerc e Carlos Sainz.
- Ferrari, Vasseur fa un bilancio di metà stagione: "Bene ma non benissimo"
- Ferrari, la sfida di Vasseur: Fred come Jean Todt
- Vasseur su Leclerc: "Dopo Monaco difficile per lui e per la Ferrari"
- Vasseur e l'addio a Sainz: "In difficoltà solo 2 volte su 36"
- Ferrari, Olanda e Monza per rilanciare le proprie ambizioni
Ferrari, Vasseur fa un bilancio di metà stagione: “Bene ma non benissimo”
Due vittorie contro una sola in tutto il 2023, 117 punti in più e la corsa al titolo costruttori ancora apertissima. I numeri dicono che il 2024 della Ferrari non è stato poi così malvagio ma le critiche sula Scuderia di Maranello sono spesso feroci specie guardando come è partita la stagione, bene, fino a Monaco e poi come si è evoluta in negativo.
Lo sa bene il team principal Vasseur che al sito ufficiale della F1 ha detto: “Internamente, l’umore è OK. Di sicuro volevamo ottenere di più, e probabilmente abbiamo reagito in modo eccessivo ad alcuni eventi, cercando di ottenere di più. Quando hai un atteggiamento aggressivo, a volte ottieni di meno. È lì che dobbiamo mantenere la calma.
Abbiamo avuto quattro weekend difficili [Canada, Spagna, Austria e Gran Bretagna ndr]: l’umore nel team non era buono, perché non era quello che volevamo, ma c’era positività nel cercare di recuperare e capire il perché e risolvere il problema. L’atteggiamento è buono”.
Ferrari, la sfida di Vasseur: Fred come Jean Todt
Impegnato nel riordino dell’organigramma tecnico Vasseur è il secondo francese a guidare la Ferrari: il primo è stato Jean Todt, che ha presieduto 14 titoli mondiali piloti e costruttori tra il 1999 e il 2008. Da allora, il team italiano non ha più vinto alcun campionato.
“Se devo essere orgoglioso di qualcosa, non è il risultato – dice – Il risultato è una conseguenza. È più il fatto che tutti sono più propensi a correre rischi, un po’ meno spaventati: la conseguenza è il risultato. Il fatto che stiamo cercando di cambiare un po’ la mentalità. Devi correre rischi ovunque [se vuoi vincere]. Questa è una mentalità da corsa. È probabilmente anche il DNA della Red Bull. È dove abbiamo bisogno di un passo avanti”.
“Ci sono persone che sanno guardare gli aspetti positivi e altre che guardano alle aree di miglioramento, e credo di essere più propenso per la seconda – afferma Vasseur – Non spreco energie o tempo nella mia vita a chiedermi ogni mattina: ‘Siamo contenti di quello che abbiamo fatto?’ “Questa è la competizione. La cosa più importante è concentrarsi sui propri punti deboli e mantenere l’approccio al miglioramento continuo”.
Vasseur su Leclerc: “Dopo Monaco difficile per lui e per la Ferrari”
Da quando Leclerc ha assaporato la vittoria sulle strade di Monaco, il monegasco ha sopportato una serie di gare difficili che lo hanno portato quasi a rimanere senza parole quando ha parlato con i media per spiegare perché la Ferrari non è riuscita a restare su quei livelli. In Ungheria, c’è stato un notevole cambiamento nel suo tono, tuttavia, e ciò che è seguito sono stati due dei suoi risultati più forti della stagione con il quarto posto a Budapest e la pole e il podio a Spa.
“Non riguarda solo Charles, è dura per la squadra – dice Vasseur, che conosce Leclerc da quando ha fatto il suo debutto in F1 con Sauber – Dopo Monaco abbiamo avuto una sequenza dura. In Canada non eravamo messi male. Ciò che è chiaro è che la macchina è un po’ più difficile da guidare negli ultimi due eventi e anche il livello di aspettativa per Charles è un po’ più alto”.
“È la vita di una squadra, che ha alti e bassi. Abbiamo discussioni permanenti con Charles. Lui conosce la situazione dalla nostra parte, cosa facciamo bene e cosa abbiamo sbagliato e sa che a volte ha fatto degli errori. Ma non siamo nella situazione in cui stiamo cercando di dare la responsabilità a qualcuno. Lavoriamo insieme da anni, ci conosciamo perfettamente, sappiamo che stiamo spingendo, sappiamo che dobbiamo solo sistemare le cose. Non siamo assolutamente nella situazione di puntare il dito. È anche qui che è bello avere un rapporto personale”.
Vasseur e l’addio a Sainz: “In difficoltà solo 2 volte su 36”
Nonostante l’addio a fine stagione col cavallino rampante, che peraltro gli ha comunicato lui stesso, per far posto a Hamilton, Fred Vasseur non perde occasione di sottolineare le qualità di Carlos Sainz: “Una delle qualità di Carlos è la sua forte mentalità e la sua grande coerenza. Ci sono solo due gare che ho potuto vedere che sono state difficili per lui nelle ultime 36. È mega costante, è sempre lì. È molto dedito, molto concentrato e ha una buona comprensione della macchina.”
Ferrari, Olanda e Monza per rilanciare le proprie ambizioni
Ancora una settimana prima che il circus riaccenda i motori in Olanda. A Zandvoort inizierà una seconda parte della stagione che vedrà la Ferrari chiamata al riscatto dopo che nelle ultime uscite è palesemente diventata quarta forza del Mondiale di F1 dietro la Red Bull del “solo” Verstappen, le indemoniate anche se spesso pasticcione McLaren di Norris e Piastri e la sempre meno sorprendete Mercedes reduce da tre successi di fila.
Peraltro la Ferrari dopo il GP di Olanda correrà il Gp di casa a Monza dove tanti tifosi aspettano un acuto. Si spera che nella seconda parte di stagione Maranello riesca a risolvere una volta per tutte i problemi di bouncing della SF-24, il nuovo fondo visto nella ultime gare ha costituito un passo in avanti sulla strada nella normalizzazione e della stabilità della vettura ma manca ancora qualcosa specie nei curvoni veloci.
Per Vasseur, però, l’attenzione non è rivolta all’obiettivo finale, ma ai dettagli quotidiani. Non si lascerà distrarre: “È una sfida enorme, è probabilmente il lavoro più impegnativo nel mio settore“, dice. “Ma l’umore c’è e l’umore è importante per il risultato finale. Dobbiamo mantenere l’atteggiamento positivo che abbiamo e cercare di fare un lavoro migliore”.