Due gare di Formula 1 in Italia fino al 2030. Sarebbe un colpaccio per l’automobilismo italiano. Il Gran Premio di Monza e il Gp di Imola si allineerebbero a molti altri circuiti storici che hanno già ufficializzato l’accordo con la FIA e Liberty Media, tra gli ultimi Interlagos in Brasile e Spa in Belgio.
Ma come conferma il presidente dell’ACI, l’avvocato Angelo Sticchi Damiani in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, la bozza c’è, l’intesa anche, ciò che manca è un aiuto importante dal Governo ed è per questo che viene chiamata in causa la politica, con riferimento diretto al Premier Giorgia Meloni e al ministro dei trasporti. Matteo Salvini.
- F1, Sticchi Damiani: "C'è l'accordo per Monza e Imola fino al 2030"
- Monza e Imola, gli accordi ci sono, mancano i dettagli
- Gp Monza, l'appello al Premier Meloni e Salvini: "Servono 300 milioni"
F1, Sticchi Damiani: “C’è l’accordo per Monza e Imola fino al 2030”
Due circuiti storici, due gare che hanno contribuito alla leggenda della Formula 1. Sono il Gran Premio d’Italia a Monza e il Gran Premio di Imola nelle sue varie declinazioni. Su queste piste la Ferrari, e non solo, ha scritto pagine memorabili del motorsport e dell’automobilismo in particolare. Come ieri, ancora oggi queste due gare che si corrono all’Autodromo di Monza e al Santerno di Imola sono previste nel calendario del campionato mondiale di Formula 1 con scadenza 2025.
Ma si sa la F1 guada sempre al futuro. Periodicamente e con largo anticipo vengono ridiscussi i contratti. In tante piste sono state oggetto di rinnovo quest’anno, Spa in Belgio, Interlagos in Brasile tanto per citarne un paio tra le ultime. Facile pensare che Monza e Imola siano tra quelle che stanno ridiscutendo i rinnovi. In questo senso vale molto l’annuncio dell’avvocato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Aci che alla Gazzetta dello Sport ha detto:
“Abbiamo già un accordo, a cui mancano solo i dettagli, per sottoscrivere un nuovo contratto che prevede la conferma per altri cinque anni di entrambi i GP italiani, a Monza e a Imola. Avere due gare in calendario fino al 2030 sarebbe un risultato straordinario per il nostro Paese”.
Monza e Imola, gli accordi ci sono, mancano i dettagli
La F1 però non fa niente per niente. I negoziati per i rinnovi sono sempre puntigliosi, ieri con Bernie Ecclestone, oggi con Liberty Media e i circuiti devono sempre essere in linea con le richieste ingenti della Formula 1 su tutti i fronti, economici e di ammodernamento e sicurezza.
A Imola, come conferma Sticchi Damiani, Regione Emilia Romagna, Comune e Con.ami (Consorzio aziende multiservizi locale) sono impegnati a concludere entro la primavera gli interventi di ammodernamento dell’impianto per la copertura dei box e la nuova struttura del Paddock Club, specie dopo l’alluvione che la scorsa primavera ha impedito di correre la gara del Mondiale 2023.
A Monza invece i problemi sono maggiori e riconducibili al vincolo paesaggistico di cui gode il Parco all’interno del quale sorge l’Autodromo con continui accordi che vanno sottoscritti con il Consorzio Parco (quello in essere scade nel 2028), Regione Lombardia e Comune di Milano. Gli interventi sul circuito brianzolo prevedono la creazione di nuovi sottopassi, percorsi distinti per facilitare il deflusso del pubblico e dei mezzi, un nuovo asfalto per la pista in diversi punti, rifacimento cordoli, ristrutturazione box e tribune.
Gp Monza, l’appello al Premier Meloni e Salvini: “Servono 300 milioni”
Insomma l’accordo c’è, l’intesa anche ma manca un supporto importante da parte di tutti gli enti coinvolti e una mano dall’alto, in questo caso dalla politica centrale, il che si intende il Governo. Per questo motivo, il presidente dell’Automobil Club Italia, Sticchi Damiani rivolge il suo appello alla Premier Meloni e al Ministro dei Trasporti Matteo Salvini e non solo soprattutto per Monza che è la pista che necessita di maggior interventi:
“La politica deve capire che sarebbe un successo nazionale. Penso alla premier Meloni e al ministro Salvini, ma anche alla Regione Lombardia, da cui ci aspettiamo di riavere il contributo ordinario oggi destinato ai lavori dell’autodromo (5 milioni di euro; ndr). Inoltre i Comuni locali, che beneficiano di un indotto di centinaia di milioni, devono fare la loro parte. Il modello è Imola, che finanzia da anni l’organizzazione della gara”.
“Dobbiamo far quadrare i nostri bilanci, l’Aci non può fare tutto da sola. Modernizzare i circuiti e l’offerta potrà però contribuire ad aumentare le entrate. Era inevitabile che ci sarebbe stata una crescita dei costi dal 2026, anche perché Monza attualmente paga meno di tutti in Europa. Infatti i governi di tutto il mondo si tassano per sostenerle. Bisogna fare presto, basti pensare che la Francia e la Germania non ne hanno, quindi conviene mettere al sicuro le nostre gare fino al 2030”. “