Il video di Lewis Hamilton che davanti al personale della Ferrari parla in italiano ha fatto rapidamente il giro del web. Virale come la voglia matta dei ferraristi di tutto il mondo di vedere all’opera il 7 volte campione del mondo con la rossa di Maranello. Bisognerà mordere ancora un po’ il freno, qualche giorno prima della presentazione del 18/19 febbraio. Intanto c’è chi alla continua ricerca di polemica ha tirato in ballo Michael Schumacher e il suo cronico rifiuto a parlare italiano almeno fino agli ultimi suoi anni in rosso. Un giudizio duro che ha finito per citare anche Oriano Ferrari, lo strampalato meccanico della Ferrari, personaggio interpretato dal comico Marco Dalla Noce a Zelig.
- Hamilton parla italiano, Lewis vuole entrare nel mood Ferrari
- "Schumacher non parlava italiano"
- "Sochmacher", Zapico cita Oriano Ferrari by Marco della Noce
- Schumacher e l'italiano: Suzuka 2006 e l'aneddoto di Leo Turrini
Hamilton parla italiano, Lewis vuole entrare nel mood Ferrari
Le immagini le abbiamo viste e ascoltate, in tutte le salse, riprese e postate da tutte le angolazioni. Qualche giorno fa Lewis Hamilton ha conquistato il cuore dei tifosi della Ferrari, semmai ce ne fosse ancora bisogno, sforzandosi di parlare italiano in un incontro con il personale di Maranello alla presenza del team principal Fred Vasseur e pure di Charles Leclerc.
Poche parole, semplici, peraltro lette da un traduttore sul cellulare. Insomma nessuna orazione ma per uno che è in Italia, alla Ferrari, da un paio di settimane è già tanto. Soprattutto apprezzabile il gesto e appunto lo sforzo. Anche se qualcuno, magari, l’avrà visto come un po’ “ruffiano” e anche dovuto visto quanto sir Lewis costa al Cavallino Rampante. Resta comunque il segno da parte di Hamilton della voglia di mettersi a completa disposizione della Ferrari per imparare, migliorare, e giocarsi soprattutto al meglio questa nuova sfida a 40 anni suonati.
“Schumacher non parlava italiano”
Il tentativo di Hamilton di parlare in italiano anche se un po’ goffo ha scatenato l’ennesimo confronto con Michael Schumacher. Questa volta sul piano linguistico. A buttarla in polemica il noto corrispondente spagnolo di F1 José M. Zapico secondo cui “Hamilton avrebbe accettato una sfida che Schumacher alla Ferrari aveva respinto con riluttanza, a scapito della sua popolarità”.
“Sochmacher”, Zapico cita Oriano Ferrari by Marco della Noce
Il giornalista Zapico va avanti nel suo discorso: “Schumacher è stato più apprezzato dopo il suo addio alla Ferrari. Era criticato perché non parlava mai una parola di italiano. Lewis, si è preso la briga di leggere un testo in italiano sul suo iPhone”. Nell’argomentare la sua tesi, Zapico poi finisce per fare una citazione colorita quando dice che “Schumacher veniva chiamato ‘il tedesco’ oppure ‘Sochmacher‘ che non è una bella da dire”.
E qui viene un po’ da sorridere visto che “Sochmacher” era il modo in cui Schumi veniva chiamato sul palco di Zelig da Oriano Ferrari, fantomatico e divertente meccanico di Maranello dall’accento tipicamente romagnolo, personaggio inventato e interpretato dal comico Marco Dalla Noce che nei suoi sketch raccontava divertenti e improbabili aneddoti attorno alla Ferrari e in particolare Schumacher che appunto in dialetto veniva così etichettato.
L’espressione deriva da “socmel” che alle origini del vulgo romagnolo non è una bellissimissima espressione ma che negli anni ha perso il suo significato volgare per diventare un semplice intercalare.
Schumacher e l’italiano: Suzuka 2006 e l’aneddoto di Leo Turrini
Al di là dei pareri, sicuramente Zapico non ha tutti i torti. Schumacher si è sempre rifiutato di parlare in italiano in quasi tutta la sua carriera alla Ferrari. Per chi lo conosceva bene questo era dovuto alla sua maniacale ricerca della perfezione. Non riuscendo a studiare l’italiano a tempo pieno e a padroneggiarlo, Schumi preferiva, specie in pubblico, evitare anche solo di provare a parlare in italiano.
Solo negli ultimi anni, l’ultimissimo, Michael sempre meno rigido teutonico e più “italianizzato” dal rosso Ferrari si è sforzato di parlare in italiano durante le interviste coi media nostrani. Celebre la sua dichiarazione subito dopo la rottura del motore nel Gran Premio del Giappone del 2006 in cui diceva addio al suo 8° titolo Mondiale. Schumi, prossimo al ritiro (sarebbe poi tornato qualche anno dopo in Mercedes) tornò ai box e ai microfoni Rai di Stella Bruno, ringraziò la Ferrari.
C’è anche un altro aneddoto raccontato dal decano dei giornalisti di F1, Leo Turrini, dalle colonne del suo blog: “Primavera 2004. Il comune di Fiorano mi invitò a condurre una cerimonia pubblica: a Todt, a Barrichello e a Schumi veniva conferita la cittadinanza onoraria. Prima di andare in scena, il Pinguino di Francia (Todt, ndr), con la rituale ferocia, mi prese da parte. “Turrini, lei sa che Schumi non ama parlare in italiano in pubblico, dunque non rompa i co*****i e lo intervisti in inglese, grazie e non mi faccia arrabbiare come è suo costume”. […] Mi rivolgo a Michael nella lingua di Churchill […] E non lo so che cosa è accaduto. Non l’ho mai capito, sul serio. Davanti a tutta quella gente, Michael Schumacher rispose in italiano. Parlò di cucina, di pallone, di automobili da strada. Nella lingua di Dante. Venne giù il teatro. È la memoria più bella che ho di lui”.