Qualcuno ha sabotato la Mercedes di Lewis Hamilton. Un’accusa grave che arriva nelle ore successive del Gran Premio del Qatar e che riecheggia nel paddock in viaggio destinazione Abu Dhabi per l’ultima tappa del Mondiale 2024. Ma che trova terreno fertile nel mondo virtuale dove sono in molti a pensare che la scuderia di Brackley abbia, in un modo o nell’altro, voluto giocare uno scherzetto al 7 volte campione del mondo prima che andasse in Ferrari. E mentre a Maranello, nonostante le dichiarazioni di Frederic Vasseur, c’è di che non stare tranquillissimi della crisi del pilota inglesa irriconoscibile a Losail confermata dallo stesso Lewis, proprio sulle voci di un complotto dall’interno è uscito allo scoperto nelle ultime ore il gran capo Toto Wolff.
- F1, Hamilton sotto tono in Qatar: surclassato da Russell
- Hamilton voleva ritirarsi in Qatar, il no di Bonnington
- Hamilton sabotato: Mercedes sotto processo, la risposta di Toto Wolff
- Allarme Ferrari, Hamilton ammette la crisi: "Non sono più veloce"
- Vasseur tranquillizza Maranello
F1, Hamilton sotto tono in Qatar: surclassato da Russell
Due piloti, forti, stessa macchina, risultati completamente diversi. E’ quello che è successo in Qatar alla Mercedes. Da una parte George Russell ha portato a casa due prime file in qualifica, quella nella Sprint e quella classica dove peraltro è partito in pole dopo la discussa penalizzazione di Verstappen. In mezzo un podio, terzo nella Sprint Race e un 4° posto in gara a causa di un errore nella strategia e ai box. Dall’altra parte Lewis Hamilton ha chiuso settimo nella Sprint Qualify, sesto nelle qualifiche mentre nelle gare ha collezionato un misero sesto posto nella gara veloce superato da Leclerc dopo uno spettacolare duello ed è andato alla deriva nel GP chiuso 12° dopo una falsa partenza, due penalizzazioni e un ritmo sottotono inspiegabile.
Hamilton voleva ritirarsi in Qatar, il no di Bonnington
Alla stregua di quanto emerso in queste ultime ore assume ancor di più valore quanto successo nel Gran Premio del Qatar. Un incubo per Hamilton che è stato colpevole di una falsa partenza, anche se di fatto un movimento della monoposto che di fatto gli è pure costato uno start pessimo. Lewis è stato penalizzato una prima volta per jump start e poi una seconda volta per eccesso di velocità in pit-lane.
Un Hamilton irriconoscibile a tal punto da volersi ritirare a metà gara proprio dopo la notifica della seconda penalità come dimostra il team radio col suo ingegnere di pista storico Peter Bonnington che Lewis avrebbe voluto tanto portare con se alla Ferrari ma che resterà in Mercedes.
- Bonnington: “Sconteremo la penalità in questo giro”.
- Hamilton: “Fermiamo l’auto. Ritiriamo l’auto”.
- Bonnington: “Negativo”
- Hamilton: “Io la spengo quando arrivo lì”.
- Bonnington: “Se vuoi una penalità di 5 secondi la prossima gara, allora va bene”.
Il riferimento di Bono è al fatto che Hamilton così facendo si sarebbe portato la seconda penalità ad Abu Dhabi. Lewis ha chiuso mestamente il GP del Qatar fuori dalla zona punti, 12°. Uno dei peggiori della sua carriera in F1.
Hamilton sabotato: Mercedes sotto processo, la risposta di Toto Wolff
Visto il calo di prestazioni improvvise di Lewis Hamilton, molti dei suoi follower hanno insinuato che c’entri la Mercedes e che qualcuno nel team stia favorendo le prestazioni di Russell a scapito del 7 volte campione del mondo. Di fronte a queste teorie “cospirazionali” il team principal della Mercedes, Toto Wolff è uscito allo scoperto per negare e contrattaccare chi ha diffuso questa voce:
“Non ho mai letto i commenti, sento solo che appaiono queste sciocchezze. Ti metti dietro uno schermo, apri un account e poi posti quei commenti. Queste persone non hanno comprensione e probabilmente non hanno mai messo piede su una macchina da corsa, nemmeno su una macchina normale. Quelli che creano cospirazioni folli e inventate, non mi danno nemmeno fastidio, sono solo idioti!“
Allarme Ferrari, Hamilton ammette la crisi: “Non sono più veloce”
A maggior ragione in assenza di una motivazione qualunque essa sia legata al mezzo, il rendimento di Lewis Hamilton in Qatar è preoccupante. Specie in ottica Ferrari. E lo sono per di più le sue parole. Affondato, sconfitto e impantanato in una feroce autocritica, il britannico sembra aver perso la scintilla che lo ha reso una leggenda. Il bilancio del 2024 è impietoso per Hamilton: il compagno di scuderia Russell lo ha battuto 18-5 in qualifica e gli è davanti nel campionato piloti. Una situazione senza precedenti, o quasi, per il britannico.
A lanciare l’allarme è stato proprio Lewis: “Sono lento e faccio la stessa cosa ogni fine settimana. Non riesco a spiegare perché sono a mezzo secondo dal mio compagno di squadra. Non è mai successo, davvero, nella mia carriera, quindi non posso spiegarlo. Quello che posso dire è che la macchina mi è sembrata davvero a posto. Non c’è molto che posso aggiungere, ho dato assolutamente tutto”.
Vasseur tranquillizza Maranello
La speranza a Maranello è che questa crisi di Hamilton sia solo passeggera e frutto di mancanza di motivazione in queste ultime gare con la Mercedes già proiettato con la mente al futuro in Ferrari. E forse anche in questo senso va la scelta dell’inglese di voler staccare la spina per un po’ saltando i test di Abu Dhabi che al di là del diniego Mercedes, lo stesso Hamilton ha rivelato non avrebbe voluto fare con la Ferrari per presentarsi a Maranello all’inizio del 2025 per l’ultima sfida della sua carriera.
D’altra parte, è lo stesso Team Principal della Rossa, Frederic Vasseur, con le sue dichiarazioni a provare a rasserenare gli animi a Maranello: “Le parole e la prestazione di Lewis in Qatar? Non mi preoccupano le sue considerazioni e questa ammissione sull’essere lento. E lo dico a ragion veduta con ancora negli occhi i 50 giri di Las Vegas. Basta guardare quelli per rendersi conto che non ci sono proprio le basi per dubitare delle capacità di Hamilton”.