La prossima settimana Lewis Hamilton passerà in rassegna le truppe di Maranello nella sua prima visita ufficiale nella sede della Ferrari. Si aprirà così l’era del pluricampione di F1 con la scuderia del Cavallino, che non farà soltanto una capatina di cortesia ma avrà l’occasione di fare i primi test a Fiorano, a partire dal simulatore.
- Cosa sappiamo della prima visita di Hamilton a Maranello
- Piero Ferrari ottimista sul titolo 2025
- "Mio padre mi disse di non legarmi troppo ai piloti. Schumacher? Non so nulla"
- L'aneddoto su Gilles Villlenuve
Cosa sappiamo della prima visita di Hamilton a Maranello
Sul programma esatto che attende Hamilton non ci sono comunque comunicazioni con il crisma dell’ufficialità, anche per non scatenare problemi di ordine pubblico causati da frotte di appassionati e curiosi nella zona del circuito di prova della Ferrari nel modenese. L’unica cosa davvero ufficiale, al momento, è la presentazione della monoposto e del nuovo binomio sulla vettura Hamilton-Leclerc, il prossimo 18 febbraio a Londra.
Piero Ferrari ottimista sul titolo 2025
Va da sé che siamo in piena luna di miele tra la scuderia, il nuovo pilota e i fan. Un entusiasmo raccontato anche da Piero Ferrari in una intervista concessa a Leo Turrini sul Quotidiano Sportivo. Il vicepresidente del marchio automobilistico ha affermato anche di credere nel titolo mondiale, dopp che quello Costruttori è sfuggito nel 2024 per 14 punti di distacco dalla vincitrice McLaren.
“Sì, sono ottimista”, ha affermato. E su Hamilton ha sentenziato: “Il campione non si discute, il personaggio ha un carisma enorme. Con Leclerc fanno una bella coppia”. Aggiungendo una indiscrezione già nota, ovvero che il britannico aveva già da tempo puntato alla scuderia del Cavallino “quando era semplicemente un cliente: me ne aveva parlato, con garbo“.
Il successo dipenderà dalla monoposto, ha ribadito Ferrari. Nutrendo comunque fiducia anche nel lavoro di Frédéric Vasseur: “Apprezzo la lucidità con la quale interpreta e affronta i problemi”.
“Mio padre mi disse di non legarmi troppo ai piloti. Schumacher? Non so nulla”
Piero Ferrari ha parlato poi degli altri piloti a cui si è legato, andando contro una raccomandazione che gli fece il padre (“Di non legarmi troppo a un pilota, non solo perché magari sarebbe diventato un avversario in pista ma soprattutto perché faceva un mestiere altamente pericoloso”).
Michael Schumacher è uno di questi (“Veniva a cena da me e si divertiva”, non negandosi neanche un bicchiere di vino, rivela), e sulle sue condizioni di salute la precisazione: “Se so qualcosa? Niente. La famiglia ha fatto una scelta di riservatezza e io la rispetto”.
Poi l’idolo da ragazzo, ovvero Lorenzo Bandini, o ancora Jody Scheckter, “iridato con la Ferrari nel 1979: è un caro amico. E avevo un rapporto splendido con Lauda. Mi manca molto, Niki”.
L’aneddoto su Gilles Villlenuve
E infine un aneddoto su Gilles Villeneuve: “Nel 1978 mio padre aveva deciso di mandare Villeneuve a fare esperienza in un altro team, stava incappando in troppi incidenti. Dovevo essere io a dare a Gilles la notizia, ma Reutemann, l’argentino, lo stesso giorno fece sapere che ci lasciava. Papà mi rintracciò al volo, tramite il suo segretario Gozzi, perché a quel punto dovevo invece comunicare al canadese che lo avremmo tenuto. Sa, a volte le leggende nascono quasi per caso!”.