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F1, Ferrari: anniversario del titolo di Raikkonen nel dopo Schumacher

A 14 anni di distanza i tifosi Ferrari ricordano Raikkonen a poche gare dal suo ritiro e la vittoria rocambolesca del titolo 2007

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Ieri come oggi, 21 ottobre. Per la Ferrari è un ricordo “dolceamaro”. Sono passati ben 14 anni dall’ultima vittoria di un Mondiale di F1. Era il lontano 2007 e la firma di quel titolo, ultimo colorato di rosso, la metteva Kimi Raikkonen. Proprio quell’Iceman che si prepara a dare l’addio alla F1. In questo week end il pilota finlandese, che ha detto, alla sua maniera la scorsa estate correrà ad Austin dove ha colto, sempre con la Ferrari, il suo ultimo successo in Formula 1, correva l’anno 2018. I tifosi e appassionati del mondo della Formula 1 lo hanno salutato da tutte le latitudini ed in particolare quelli della Ferrari, ultimo purtroppo ancora oggi ad aver regalato alla scuderia di Maranello l’iride.

Raikkonen, Schumacher lo scelse come sue erede in Ferrari

Impossibile dimenticare il suo approdo sulla rossa, come erede di Michael Schumacher, designato proprio da Schumi nell’anno del suo addio alla rossa e del suo primo ritiro dalla F1. Quella sua vittoria sfolgorante all’esordio, in Australia, dove si dimostrò capace di sopportare il peso dell’eredità del Kaiser tedesco. E poi una stagione in prima linea a lottare fino a quel fatidico 21 ottobre. Era il 2007 e Kimi Raikkonen beffando le McLaren di Hamilton e Alonso immersi nella loro faida interna, si laureva campione del mondo di F1, ultimo pilota in rosso a fregiarsi di questo titolo prima di una serie che appare interminabile di stagioni passate tra vane illusioni e cocenti delusioni. La ricorrenza non è sfuggita ai ferraristi più incalliti e nostalgici che hanno ricordato con amarezza quel giorno pensando al presente.

La Ferrari di Kimi campione 2007, il flop di Hamilton e Alonso

Il 21 ottobre 2007 la Ferrari vinceva in modo rocambolesco l’ultimo Mondiale piloti della sua storia. Sulla pista di Interlagos Kimi Raikkonen vinse il Gran Premio del Brasile facendo doppietta davanti a Felipe Massa ma soprattutto approfitto della guerra intestina in casa McLaren tra il giovanissimo Hamilton e Alonso che erano davanti a lui in classifica alla vigilia dell’ultima gara (Hamilton in testa con 107 punti, Alonso secondo con 103 e Kimi terzo con 100).

Massa al sabato aveva ottenuto la pole, Kimi partiva terzo in mezzo alle due McLaren che però come avvenne per tutto il campionato, si ostacolarono in partenza, finendo nelle retrovie e spalancando la porta alla doppietta Ferrari. Peggio andò ad Hamilton che ebbe anche problemi di settaggio nei primissimi giri perdendo altre posizioni. E mentre davanti Massa, in casa sua, lasciava la vittoria al compagno in lizza per il titolo, Alonso non fece meglio del terzo posto, Lewis invece finì solo 7°. Classifica alla mano Raikkonen vinse il titolo con un solo punto sull’accoppiata Hamilton-Alonso (110 per Iceman, 109 per Lewis e Fernando).

Ciao Iceman: la gioia di ieri, l’inquietudine di oggi

La Ferrari era ancora sul tetto del mondo nonostante la fine dell’era Schumacher. Nessuno immaginava che quello sarebbe stato il canto del cigno in fatto di mondiali vinti. Sono passati 14 anni. La paura dei tifosi, palese nei vari commenti commemorativi del ritiro di Raikkonen è che si rischi di rinnovare il triste record della Ferrari senza titoli per 21 lunghissimi anni tra quello di Jody Scheckter nel 1979 e il primo, di una cinquina, di Michael Schumacher nel 2000.

Tanti i messaggi commoventi per Raikkonen: “Aver avuto il piacere di ammirarlo nei suoi giorni migliori, quando ha scritto pagine memorabili della storia della Formula 1, rimane qualcosa di spettacolare”; “Ci sarebbero tanti bei momenti da ricordare anche in tempi recenti, come la vittoria con un pit in meno nel 2013 in Australia, le pole di Monaco/Monza e il successo di Austin (la difesa su Hamilton prima del pit rimane storia). Tanti ricordi. Ha segnato un’era”; “Me lo ricorderò per tutta la vita quel giorno, ero solo un’adolescente ma non ho mai vissuto con così tanta intensità emotiva una gara come quel giorno, il mio pilota preferito con la mia scuderia preferita, grazie di tutto e di essere come sei, semplicemente Kimi Raikkonen”.

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