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F1, Ferrari a un bivio: cosa ha detto Binotto a Leclerc, retroscena sul dito puntato

Clima teso in casa Ferrari nonostante la vittoria di Sainz a Silverstone. La scena del faccia a faccia tra Binotto e Leclerc subito dopo la gara emblematica. Da Terruzzi a Chinhero tutti bocciano il muretto rosso

04-07-2022 08:54

Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Riuscire a non gioire appieno per una vittoria. Succede, forse, solo in casa Ferrari. Che torna al successo nel Gran Premio di Gran Bretagna dopo il monologo Red Bull degli ultimi due mesi ma finisce nella bufera per la gestione della corsa soprattutto di Charles Leclerc penalizzato oltremodo.

Non solo con la scelta finale di non fare il pit dopo l’ingresso della safety car ma per quasi tutto l’arco della gara. Il faccia a faccia immediato tra Binotto e il monegasco è un po’ la fotografia degli umori in casa Maranello. Il Cavallino rampante sta rischiando grosso, lo sottolineando gli addetti ai lavori. Ecco il perchè.

Ferrari, quanti errori con Leclerc a Silverstone

La chiamata sbagliata, o meglio, la non chiamata del muretto in regime di safety car. L’errore grosso la Ferrari l’ha rifatto. Una volta ancora. Dopo Monaco. In quell’occasione furono sbagliati i tempi e i modi di pit stop per Sainz e Leclerc che erano davanti e si ritrovarono dietro rispettivamente Perez e Verstappen. Ieri il muretto box della rossa l’ha rifatto. Leclerc, pure ieri finito 4° come a Monte Carlo, è stato lasciato in pista nonostante avesse gomme hard e tutti dietro di lui con ancora una quindicina di giri da fare, montavano gomme soft.

Un harakiri Ferrari che è costato la doppietta ma che nasconde qualcosa di ancora peggiore. Se la F1-75 è macchina da titolo mondiale non altrettanto si può dire della gestione della corsa, delle scelte, delle strategie. Ok ha vinto Carlos Sainz, successo meritatissimo per lo spagnolo, ma questa rossa può ambire a vincere il Mondiale con Leclerc e ieri ha pensato alla sola vittoria di tappa senza pensare alla classifica iridata specie in un giorno di magra per Verstappen.

Leclerc penalizzato dalla Ferrari: quel “free to fight”

Ma non solo la scelta di non pittare. Leclerc è stato messo dietro le gerarchie del muretto box Ferrari anche durante la gara. Dopo i problemi di Verstappen, con Sainz tornato in testa, il monegasco a suon di giri veloci si era avvicinato di parecchio allo spagnolo. In quel momento Leclerc era il più veloce delle due rosse e ha chiesto più volte via radio di avere via libera. Risposta negativa. Il problema è che la Ferrari ha messo in dubbio la stessa vittoria a Silverstone visto che Hamilton veniva su forte in quel frangente di gara e ha quasi ripreso le due rosse con Sainz tenuto testardamente davanti seppur con un passo più lento del compagno di squadra.

“Free to fight” (tradotto “liberi di battagliare”) è stato il messaggio che si è sentito nitidamente via radio dal muretto Ferrari ai due piloti in quel frangente. Solo in un secondo momento la Ferrari ha rischiato a Sainz di lasciare strada a Leclerc, dopo il primo pit stop, ma lasciando sicuramente per strada qualche prezioso secondo che si è rivelato determinante nella gestione della non chiamata del monegasco durante la safety car.

Scelta sicuramente bella per lo spettacolo, per lo show, ma che in un momento delicato della stagione con Sainz in evidente ritardo nel mondiale e Leclerc in piena corsa per il titolo, forse andava rivisto con buona pace dello spagnolo che avrebbe dovuto rinunciare a gioire per la prima volta nel circus. Del resto la Ferrari non vince il Mondiale da 16 anni…

Una scelta in controtendenza col passato Ferrari, da Schumacher a Vettel passando per Alonso sempre in posizione di predominanza, “prime guide” all’interno del team. E che non è mai successa nemmeno in Red Bull, tra Verstappen e Perez che pure ha avuto e ha tutt’ora le sue chances, o in Mercedes se si esclude la parentesi infuocata tra Hamilton e Rosberg ma in anni di dominio assoluto e lotta interna per il titolo.

Faccia a faccia Binotto-Leclerc, cosa si sono detti

Le telecamere, subito dopo la fine della corsa, hanno inquadrato Leclerc e il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, confrontarsi su quanto accaduto in pista. Il fermo immagine di quello che è stato a tutti gli effetti un chiarimento immediato visto l’enorme dispiacere, mista a rabbia e delusione di Leclerc, è diventata virale.

Questa la spiegazione di Binotto a Sky: “Cos’ho detto a Charles? Di calmarsi, perchè ha fatto un garone. Senza Safety Car avrebbe sicuramente vinto”. L’impressione è che il team principal della Ferrari abbia voluto placare da subito l’evidente, e comprensibile verrebbe da dire, rabbia del suo pilota. Binotto ha cercato di rassicurarlo, calmarlo e si è preoccupato di evitare che Leclerc esplodesse nelle interviste post gara ricordando che il bene principale della Ferrari è la Ferrari stessa e una vittoria, quella di Sainz, resta un gran risultato per il team. Non a caso, pochi minuti dopo, Leclerc, seppur delusissimo e scuro in volto, ha fatto fatica ai microfoni a trovare parole giuste cominiando con un laconico: «Non so» la sua inervista.

Il post di Leclerc: “Non potevo fare di più”

Al di là delle dichiarazioni post gara, con grande delusione, Charles Leclerc ha riepilogato tutto sui suoi social come sempre dopo ogni corsa. Anche qui un eloquente “Non potevo fare di più” che la dice lunga sull’amarezza del monegasco all’ennesima delusione di questo periodo:

“Ben fatto Carlos Sainz, hai realizzato un sogno di quando eri bambino, te lo meriti amico. Dal mio punto di vista sono incredibilmente deluso. Nonostante la macchina danneggiata al primo giro stavamo volando. Grandi battaglie in pista ma non potevo fare molto di più con gomme vecchie alla fine della corsa”.

Ferrari: da Terruzzi a Chinchero, quante tirate d’orecchie

Al di là della difesa d’ufficio di Binotto gli esperti di Formula 1 non hanno risparmiato critiche verso le scelte Ferrari in gara. E dopo la bufera social registrata in presa diretta, ecco le parole al sale di Giorgio Terruzzi sul Corriere della sera:

“Se fossi Leclerc mi domanderei cosa diavolo dovrei o potrei fare di meglio e di più per piazzarmi in una posizione di assoluta dominanza dentro la Ferrari […] se fossi Leclerc mi domanderei cosa diavolo dovrei o potrei fare di meglio e di più per piazzarmi in una posizione di assoluta dominanza dentro la Ferrari […] sulla bilancia di Maranello i meriti di Leclerc dovrebbero pesare al punto da rendere irrilevante persino il sogno legittimo e guadagnato della sua spalla”.

Dello stesso avviso il giornalista di motorsport.com e opinionista di Sky Sport F1, Roberto Chinchero che già in telecronaca aveva giudicato “suicida” la scelta della Ferrari di non fermare Leclerc per il secondo pit stop: “Errore Ferrari non aver tutelato la classifica di Leclerc”. Gli ha fatto eco il telecronista Carlo Vanzini: “A Maranello bisognerà riflettere a freddo sulla filosofia della Ferrari, visto quanto successo con il mancato doppio pit stop: per puntare al Mondiale piloti, c’è ancora da lavorare sulle strategie”.

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