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F1, verso il ritorno della griglia extra-large: fioccano le candidature

In vista della rivoluzione regolamentare del 2026 non mancano le manifestazioni d'interesse di nuovi team e costruttori pronti a entrare in Formula 1: al team Andretti si aggiunge Asia Panthera

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C’era una volta la Formula 1 “extra large”, quella delle griglie di partenza con quasi 30 monoposto. Erano gli anni ’80 e i primi anni ’90, quando al sabato si disputavano addirittura le pre-qualifiche, con un tempo minimo da rispettare per evitare l’onta dell’eliminazione con conseguente mancata possibilità di disputare il GP domenicale.

Ebbene, la notizia è il “c’era una volta” potrebbe tornare d’attualità molto presto, per la precisione nel 2026, non a caso il prossimo anno di svolta per il Circus grazie alla nuova rivoluzione regolamentare improntata alla svolta ecologica.

F1, l’annuncio del presidente della FIA: “Aspettiamo nuove scuderie e nuovi investitori”

Il messaggio è stato lanciato forte e chiaro dal presidente della Fia, Mohammed Ben Sulayem, che lo scorso 2 gennaio su Twitter ha anticipato come l’ingresso di nuove scuderie del Mondiale sia un’ipotesi non solo gradita, ma possibile, in un arco di tempo relativamente breve: “Ho chiesto al mio gruppo di lavoro in FIA di prendere in considerazione l’avviamento di un processo di manifestazioni di interesse per potenziali nuove squadre del Mondiale di Formula 1” ha scritto Ben Sulayem.

Va subito precisato che i tempi delle griglie super affollate non torneranno almeno nel breve periodo, dal momento che in base ai regolamenti vigenti il numero massimo di scuderie che possono essere iscritte al Mondiale è di 13 e quindi le monoposto in pista non possono essere più di 26, dato che il progetto dell’aumento di un’unità delle monoposto per i top team, ipotesi di cui si è ciclicamente fantasticato negli anni scorsi, sembra, questo sì, destinato a restare lettera morta.

Team Andretti vs Asia Panthera: il Motorsport allarga i propri confini

Pertanto, alla luce delle 20 vetture già attualmente iscritte al Mondiale, le licenze libere sono solo tre. I casting sono avviati, ma la novità è che le manifestazioni d’interesse iniziano a fioccare.

Dopo quella del team Andretti, della cui candidatura si parla ormai da diversi mesi, si è tornati a parlare dello sbarco nel Circus del team Asia Panthera. La formazione asiatica si sarebbe già dovuta presentare ai nastri di partenza del Mondiale 2022, obiettivo però sfumato a causa delle difficoltà economiche sorte a seguito dello scoppio della pandemia di Coronavirus. Ora però il team principal della scuderia, Benjamin Durand, come riportato dalla testata ‘Racingnews365.com’, sembra pronto per accogliere l’invito di Mohammed Ben Sulayem: A”ccogliamo con favore l’iniziativa della FIA – ha dichiarato Durand – ma ora dobbiamo sapere esattamente quali sono i requisiti e come si svolgerà il processo, ma siamo pronti a esprimere il nostro interesse per la Formula 1”.

Chi la spunterà? Presto per dirlo, ma la certezza è che all’orizzonte potrebbe palesarsi uno scontro tra la stessa Fia e l’asse Liberty Media-Formula 1. Non certo il primo tra l’organizzazione mondiale del Motorsport da una parte e, dall’altra, l’organizzatrice del Mondiale e la classe regina delle quattro ruote, ma in questo caso le ragioni dello scontro sarebbero a metà tra il politico e l’economico. Se infatti da una parte investitori asiatici non potrebbero che fare gola a Liberty Media, che da anni sta vedendo aumentare il proprio giro d’affari, dall’altro e per lo stesso motivo il team Andretti, che dal canto proprio non sembra disporre di un budget particolarmente significativo, ha fin qui trovato più sponde presso la Fia e Ben Sulayem che presso Liberty Media.

Formula 1, l’ostilità dei top team all’ingresso di nuove scuderie

Un altro aspetto fondamentale da considerare riguarda la possibile ostilità dei team già presenti nel Mondiale, poco propensi ad “allargare la famiglia” perché questo comporterebbe la necessità di rinunciare ad una parte significativa degli introiti, dal momento che la torta andrebbe divisa per un’altra unità.

Basterà la tassa di iscrizione di 200 milioni di dollari obbligatoria per tutte le new entries come indennizzo alle altre scuderie? La certezza è che il 2026 sarà l’anno delle grandi novità e dello sbarco in Formula 1 di nuovi costruttori, in particolare l’Audi, che sta già lavorando alacremente alla costruzione della power unit che verrà fornita al team Sauber, mentre Porsche sta ancora riflettendo sul Grande Passo.

Di certo proprio l’ingresso di Porsche taglierebbe la testa al toro, convincendo anche i teams attualmente presenti nel Mondiale circa l’utilità di dividere gli introiti proprio a fronte dei massicci investimento della casa tedesca. I prossimi saranno quindi mesi importanti all’insegna di valutazioni da ponderare e tanti contatti sottotraccia. La Formula 1 è pronta per inaugurare una nuova era, quella dei grandi costruttori pronti a scommettere sull’ibrido e sulla volontà di diminuire il gap economico tra le varie scuderie anche grazie alle novità regolamentari improntate sulla sostenibilità. Da quell’anno, infatti, le power unit avranno un motore elettrico potente quanto quello termico e i propulsori turbo saranno spinti da un innovativo carburante sostenibile carbon neutral, destinato a diventare unico componente della benzina entro il 2030.

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