Si chiama Martina e come le sue compagne Agnese, Alessia, Daniela e Martina ha contribuito all’estate magica dell’Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020 con la medaglia di bronzo nella ginnastica ritmica: le azzurre hanno chiuso col totale di 87.700, 0.550 punti in più rispetto alla qualificazione, oltre tre punti di vantaggio sulla quarta, la Cina. Martina però ha un cognome famoso: si chiama Centofanti, di Roma, classe 1998, e il padre è Felice un ex calciatore professionista.
Papà Centofanti ha giocato anche con l’Inter
Capelli lunghi, corsa, grinta e polmoni infaticabili Felice Centofanti è partito da Verona per poi peregrinare tra Jesina, Barletta, Ancona fino a vestire la maglia dell’Inter. Falsa ala, terzino, centrocampista, ha ricoperto tutti i ruoli tanto da giustificare il coro che gli dedicarono i tifosi: «Uno, dieci, 100Fanti». Dopo aver chiuso con il mondo del calcio nel 2005, se ne è poi distaccato completamente. E il merito, dice lui, va anche alla figlia: «Ho mia figlia che è in nazionale di ginnastica ritmica. Grazie al suo sport mi sono disintossicato dal calcio, anche perché non è più il calcio romantico che piaceva a me. Faccio davvero fatica a seguirlo». In un’intervista a Oggi aveva poi dichiarato proprio sugli sforzi e sulla carriera della figlia: «Il vero spirito di sacrificio si vede negli sport considerati “minori”, altro che il calcio»
La figlia Martina nel 2016 ha già partecipato ai Giochi di Rio coronando il suo sogno di bambina, ora ha vinto quella medaglia che cinque anni fa aveva accarezzato e che è sfumata per pochissimo. Si allena a Desio in collegiale permanente con le sue compagne di squadra. La sua casa, però, è a Roma, dove tutti tifano per lei, dal padre Felice alla sorella minore Camilla che oggi sta seguendo le sue orme nella ginnastica ritmica.