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La favola di Federico Gatti: da muratore serramentista a difensore di Juve e Nazionale

Dal Frosinone alla Juventus: Federico Gatti ha faticato ma ha saputo lavorare in silenzio e con un grande esempio davanti a sé, la sua famiglia

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Undici giugno 2022, una data che Federico Gatti non dimenticherà mai: debutto in Nazionale contro l’Inghilterra giocando una partita sorprendente come mostri come Abraham, Sterling, Kane, Grealish. Una vita, Federico Gatti, ce l’aveva anche prima di diventare un uomo cardine del Frosinone in Serie B e di ricoprire l’ambìto ruolo che gli ha lasciato Giorgio Chiellini, alla Juventus e alla Nazionale.

A 23 anni la sua caparbietà ha costruito ciò che il talento, da solo, non riesce a edificare senza le opportunità e forse anche il procuratore giusto: così aveva deciso di lavorare e di relegare il pallone a uno spazio alieno alla vita quotidiana. Una storia che sembra ricordare quella di Torricelli, altro bianconero partito dal nulla e più recentemente quella di Messias. Campioni umili che partendo dal campi del calcio dilettantistico sono arrivati alla ribalta del calcio internazionale.

Federico Gatti, una vita da ex: muratore e serramentista

Federico Gatti è nato a Rivoli, in provincia di Torino nel 1998. Ex muratore, ex serramentista, ex attaccante: nell’esistenza da personaggio sui generis, Federico annota anche un buon elenco di precedenti e di molteplici situazioni in cui ha tentato di misurarsi.

Per sbarcare il lunario, per provare a giocare: in effetti pensarlo attaccante, oggi che domina il reparto arretrato sembra un paradosso, ma l’elenco potrebbe allungarsi e anche Gianluca Zambrotta ad esempio ha rivestito un ruolo alieno a quello che gli ha donato notorietà e successi.

Il suo arrivo a Coverciano, nella Nazionale del ct Roberto Mancini, è una scelta di prospettiva della quale è cosciente e consapevole lo stesso Gatti, il quale nella conferenza stampa di giovedì 9 giugno si è espresso con rispetto per il tecnico:

“Il ct è fondamentale per un giovane. Ti butta dentro senza mille pensieri: mi ha colpito molto l’attenzione che ha su ogni particolare”.

Allegri e il futuro alla Juventus

Gatti adesso come adesso, si ritrova con la maglia della Juventus addosso e si gode una fiducia sconfinata da parte di mister Allegri, il quale presto secondo indiscrezioni potrebbe essere affiancato da nuove figure nello staff come Paolo Bianco.

“E’ il migliore difensore della serie B e ha caratteristiche che in futuro gli possono permettere di stare alla Juve”, ha recentemente affermato parlando di lui proprio il conte Max.

La famiglia tifa per il Torino

In casa sua la famiglia tifa Torino, una famiglia di lavoratori la sua. E anche Gatti non ha mancato di seguire l’esempio della famiglia: si alzava alle 4 per andare a fare la sua parte ai mercati generali, quando il padre rimase disoccupato e aveva appena 17 anni.

Poi fu la volta dei lavori come muratore o serramentista, per aiutare in casa, e alla sera giocava a calcio: fino a cinque anni fa il 23enne difensore bianconero era in Promozione. A lui queste stagioni sono bastate per il balzo di categoria e arruolarsi tra le fila del Frosinone, che lo ha definitivamente lanciato.

“Quando facevo il muratore e il serramentista mi alzavo intorno alle 7 del mattino, passavo la mia giornata in giro a lavorare, a montare serramenti, facevo le scale coi i vetri sulle spalle. Un’esperienza che mi ha formato. Finivo intorno alle 19, il tempo di cambiarmi al volo e alle 19.45 ero al campo per iniziare ad allenarmi fino alle 21.30. Tornavo a casa intorno alle 22.30 che dovevo ancora cenare. E’ stata dura, ma la fatica mi è sempre piaciuta”, ha dichiarato in un’intervista a Sky Sport.

La svolta con il contratto firmato con la Juventus

La svolta la deve proprio alla Serie B: con la Juventus firma un contratto che lo porta in scadenza nel 2026, prendendo il posto di Demiral e verosimilmente di Chiellini.

Ma Federico Gatti è partito veramente dal fondo. Prima i campionati di Promozione con il Verbania, poi la Serie C con la Pro Patria, poi la B con il Frosinone e a gennaio, durante il mercato invernale, il clamoroso passaggio alla Juve che si concretizzerà con la stagione 2022-23. Nel Frosinone si segnala come uno dei migliori difensori della Serie B con oltre 3mila minuti giocati, 35 gettoni di presenza tra campionato e Coppa Italia, arricchiti da 5 gol e 2 assist. Reti pesanti le sue, che gli hanno anche fatto guadagnare paragoni altrettanto notevoli con Bonucci e Chiello, top player proprio di casa Juve. L’esordio in Nations League addirittura nel tempio del calcio a Wembley, con la gloriosa casacca azzurra indossata prima ancora di mettere piede in Serie A.

Ora la nazionale di Mancini, che lo annovera tra i giovani difensori da tenere in lista per la futura Italia com’è nel caso di Scalvini, 18enne di bellissime speranze.

“L’obiettivo è arrivare il più in alto possibile, senza mettermi limiti. Il giorno in cui smetterò di giocare voglio poter dire di aver dato tutto e di non avere rimpianti”, ha detto dopo aver incassato l’interessamento di tutti i top club della massima serie.

La favola di Federico Gatti: da muratore serramentista a difensore di Juve e Nazionale Fonte: Getty Images

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