Il Milan ricorderà a lungo la cena per i suoi 125 anni di storia. Ma nel modo peggiore. Società contestata con cori e striscioni, Ibrahimovic e Furlani costretti a entrare nel locale dalla porta di servizio e applausi riservati a pochi, soprattutto alle ex glorie rossonere e al giovane Camarda.
- Milan, la contestazione dei tifosi alla festa per i 125 anni
- Milan, chi si è salvato dalla contestazione
- Milan, indifferenza per Fonseca, la dirigenza sfila dal retro
Milan, la contestazione dei tifosi alla festa per i 125 anni
Non c’è nulla da festeggiare per la Curva Sud rossonera. Il Milan, già a dicembre, è fuori dalla corsa scudetto, attardata in classifica, reduce dallo scialbo 0-0 interno col Genoa anticipato da una settimana di veleni e polemiche, di faccia a faccia e di esclusioni eccellenti (Theo Hernandez scavalcato da Jimenez e il 17enne Liberali titolare).
Il Milan è una polveriera e i tifosi sono stanchi. Erano circa in 300 ieri sera davanti al locale scelto per festeggiare i 125 anni di storia rossonera (ne sono diventati molti di più col passare dei minuti). All’esterno è stato affisso uno striscione, dal testo eloquente: “Dirigenti incapaci, società senza ambizione, non siete all’altezza della nostra storia”. Tutti colpevoli, nessuno è escluso, anche chi della storia ne fa parte, come Zlatan Ibrahimovic.
La contestazione era partita durante e dopo lo 0-0 col Genoa. Nel mirino, ovviamente, anche la squadra: “Giocatori senza voglia e dignità, siete lo specchio di questa proprietà”, c’era scritto sul secondo striscione affisso dalla Sud rossonera.
Milan, chi si è salvato dalla contestazione
Qualcuno si è salvato, le ex glorie ad esempio. Al suo arrivo Frank Rijkaard è stato accolto con cori e applausi dai tifosi presenti, così come Franco Baresi, Tassotti, Donadoni e Camarda, il futuro che avanza (“Vogliamo 11 Camarda“, hanno urlato i tifosi), intervallati dalla contestazione a Cardinale e soci.
Il patron americano è stato invitato a mollare il Milan e ad andarsene. Critiche sono arrivate anche da uno degli ex calciatori presenti all’evento, Pietro Paolo Virdis: “Fai sfilare i campioni con i trofei della nostra storia e non dici i nomi. Perché?”, ha postato su Instagram.
C’era pure Clarence Seedorf, altro grande interprete del Milan di Carlo Ancelotti, pure lui in vena di consigli e di rimproveri espressi in un’intervista su Prime Video: “I giocatori più esperti devono aiutare Fonseca. È un allenatore nuovo, arriva in uno spogliatoio fatto di tante individualità e personalità forti. Tutti devono prendersi le proprie responsabilità. I tifosi meritano chiarezza. Ci vuole tempo, ma stanno mettendo buone basi”.
Milan, indifferenza per Fonseca, la dirigenza sfila dal retro
Indifferenza, forse per rispetto o per scarsa considerazione, per Paulo Fonseca e per qualche giocatore, tipo Sportiello, Morata e Loftus-Cheek, mentre uno dei veterani, Calabria è stato accolto con un eloquente invito a tirare fuori gli attributi. Applausi, invece, per Pulisic, il migliore della prima parte di stagione rossonera.
Visto l’andazzo, la dirigenza ha preferito evitare di passare sotto al naso dei tifosi e di sgattaiolare dalla porta sul retro del locale. Non si sono beccati rimproveri e insulti, almeno non vis a vis, il presidente Paolo Scaroni, l’amministratore delegato Giorgio Furlani, il direttore tecnico Geoffrey Moncada e il senior advisor di RedBird, Zlatan Ibrahimovic, che da dirigente sta faticando tantissimo a farsi apprezzare come quando scaldava i cuori dei sostenitori rossoneri in mezzo al campo.