Alzare la coppa dalle grandi orecchie è il sogno di tutti i calciatori ma molto spesso è proprio dalla vincente della Champions League che arriva anche il vincitore del Pallone d’oro. Negli anni senza Mondiali ed Europei ed ora che il monopolio alternato Messi-Ronaldo è finito, è assai probabile che la partitissima di Monaco del 31 maggio porti in dote anche il prestigioso trofeo e per l’Inter è lecito sognare.
- Lautaro candidato al Pallone d'oro
- C'è anche Sommer per il Pallone d'oro
- Le prodezze contro il Barcellona
- L'handicap dell'altezza
Lautaro candidato al Pallone d’oro
Anche se non dovesse vincere lo scudetto tra i candidati sicuri – in caso di successo nella finale di Champions – c’è Lautaro Martinez. L’argentino già nella passata stagione era in nomination, grazie al titolo di campione d’Italia e ad una grande coppa America, ma chiuse solo settimo non senza qualche polemica. Il Toro vuol riprovarci ma oltre agli assi dei rivali (che non mancano sia nel Psg che nell’Arsenal) deve guardarsi dalla concorrenza interna.
C’è anche Sommer per il Pallone d’oro
Il quotidiano spagnolo Marca rilancia le ambizioni di Sommer decisivo ieri (e non solo) nella gara col Barcellona in cui l’ex portiere del Basilea e del Borussia Mönchengladbach ha effettuato complessivamente 14 parate. Secondo ‘Opta’, solo Jan Oblak, 16 anni nel 2015-16, ha fatto di più in una semifinale di Champions League.
In passato il Pallone d’oro è stato vinto soltanto da un portiere, il mitico sovietico Lev Yashin. Impresa soltanto sfiorata da gente come Dino Zoff (secondo nel 1973), Gigi Buffon (secondo nel 2006), Oliver Kahn e Manuel Neuer (il primo terzo nel 2001 e 2002, il secondo nel 2006) e Ivo Viktor (terzo nel 1976)
Le prodezze contro il Barcellona
Il numero uno svizzero è stato eccezionale ieri a San Siro. Due interventi in particolare spiccano. La parata a bruciapelo su Eric García sul 2-1 e il tiro velenoso di Lamine Yamal tolto con la punta delle dita nei minuti supplementari (114′) sul 4-3 per l’Inter. Un intervento che inevitabilmente ha ricordato quello fatto da Julio César a Messi al Camp Nou durante la semifinale Barcellona-Inter del 2010.
“È stata una parata speciale, la ricorderò per tutta la vita. Sono felice che quel tiro non sia entrato”, ha detto Sommer che poi a CBS ha svelato come è riuscito a parare quel tiro di Yamal: “Avevamo già visto tante situazioni simili da parte sua prima di queste due partite. Ma ho notato anche che nel secondo tempo andava sempre sul secondo palo, poi però ha tirato sul primo palo, e ha preso il palo. È difficile leggerlo. Ma abbiamo studiato il suo modo di calciare rapido. Sono davvero contento, in quella situazione sono stato abbastanza rapido per fermarlo”.
“Sicuramente una delle parate più importanti della mia carriera. Perché ci ha dato energia in quel momento. Dopo quell’azione ci abbiamo creduto, ci siamo detti: ‘Ok, adesso dobbiamo farcela, dobbiamo portarla a casa.’ Sì, è stato davvero uno dei momenti chiave. Non potrei essere più felice di così, lavoriamo per questi momenti, per queste partite. Sono qui con questa bellissima squadra, siamo in finale di Champions League, è fantastico”.
L’handicap dell’altezza
E dire che a inizio carriera c’era chi dubitava delle sue potenzialità perché era alto solo 1,83: “Non me ne preoccupo più. Quando ero più giovane, era un problema più grande, ma sono stato fortunato ad avere allenatori che non davano molta importanza all’altezza. Se avessi avuto allenatori che dicevano di aver bisogno di un portiere alto 1,93 metri, probabilmente non sarei diventato professionista. Mi sono detto: ‘Devo migliorare in altri ambiti, oltre a essere un grande portiere’. “Devo saltare più in alto, essere più esplosivo, passare meglio e più velocemente, essere più agile, essere veloce a terra. Ho lavorato a lungo e duramente su tutte queste cose”.
Ce l’ha fatta. A 36 anni, ha mantenuto la porta inviolata in sette delle 13 partite di Champions League che ha giocato . Può vantare anche di essere il terzo portiere ad aver effettuato più parate (41) e il secondo con la migliore percentuale di parate (85,4). A Monaco il prossimo step, sognando di alzare la coppa il 31 maggio e il Pallone d’oro a dicembre.