Poche ore ci separano dalla sfida tra Fiorentina e Inter, e DAZN ha intervistato il centravanti Viola Vlahovic per presentare questo incontro e per farsi raccontare qualche retroscena più personale sul classe 2000. Eccone qualche stralcio, per primo quello riguardante l’ex allenatore Cesare Prandelli e il compagno di squadra Ribery, ora alla Salernitana:
“Non mi reputo un tipo arrogante ma quando gioco non conosco né madre né padre. Nessuno ha fatto le cose che ha fatto lui per me e dico grazie anche a Ribéry, mi parlava per ore riempiendomi di consigli, come un fratello maggiore. Sarò per sempre grato ad entrambi”.
Poi una breve riflessione sul futuro e sul nuovo tecnico Vincenzo Italiano:
“A Firenze si sta da Dio, è la mia seconda casa, ci sono arrivato molto giovane. Chi proviene dal mio Paese spesso fa le cose più con il cuore che con il cervello. Mi sentivo di restare perché penso di poter crescere ancora qui, voglio segnare tanti gol poi vedremo. Ora devo solo pensare a lavorare e a migliorare. Ogni scelta nasconde dei rischi, ma senza i rischi non vale la pena vivere. Dopo il ritiro ho detto ‘Con questo allenatore ci divertiamo‘. E’ uno che ti sta sempre addosso ma questo aiuta a migliorare. E’ divertente giocare per lui. Quando è arrabbiato – ha sorriso – mi chiama Dusan. Ed è sempre arrabbiato….”.
Poi conclude con una battuta, ma parla anche degli altri ragazzi prodigio:
“Mi scrivono più fantallenatori che ragazze, mi mette pressione ma a me piace. Mbappè è un autentico fuoriclasse, Haaland una macchina, un robot, è più veloce di me ma per il resto ce la giochiamo. Chiesa? E’ davvero fortissimo, c’è un grande rapporto fra noi. Ibrahimovic? E’ il mio idolo per il suo carattere, la voglia di non mollare mai, le giocate mostruose.. Dopo un Fiorentina-Milan gli chiesi la maglia, me la firmò, facemmo una foto con dedica e mi disse di non mollare mai e andare avanti così”.