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Fiorentina, Zaniolo vuota il sacco su Gasperini, il rapporto con Kean e Bove perchè fu cacciato dai viola da piccolo

L'ex Atalanta si confessa nella conferenza di presentazione: i motivi del numero 17 sulla maglia, l'obiettivo in viola, l'incontro con Spalletti

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Da promessa del calcio italiano a bad-boy o quasi, da talento tormentato dagli infortuni a equivoco tattico, da idolo di Roma a giramondo in cerca d’autore. A soli 25 anni Nicolò Zaniolo ha già vissuto 2-3 vite e per la prossima ha scelto di ricominciare da dove è partito, da quella Firenze che l’ha visto crescere nelle giovanili e dove spera di far rivedere la parte migliore di sè. Una doppia scommessa per lui, che ritroverà Moise Kean, compagno di antiche scorribande e goliardate ai tempi dell’under 21.

Gioie e dolori con l’Atalanta

Viene da Bergamo, Zaniolo, dove con Gasperini ha trovato bastone e carota ma non la rinascita sperata. Gol pesanti alternati a comportamenti poco graditi, rimproveri ed applausi: in pochi mesi la metafora nuda e cruda della sua intera carriera. Di base anche la difficoltà ad inserirsi tatticamente in un ruolo, quello del falso nueve, che non era il suo. Ma anche questione di scarso feeling con i metodi duri del Gasp e con l’ambiente freddino di Bergamo. Riparte dalla Fiorentina, Zaniolo. E fa chiarezza su tutto.

Zaniolo si toglie subito il dente: “Ho girato tante squadre ma sono contento di essere qui, sono andato via a 15 anni, torno a 25 ed è come tornare a casa. Ricordo che facevo il raccattapalle al Franchi ed ammiravo Pepito Rossi e Jovetic”. C’è chi dice che nel 2016 fu cacciato dai viola: “Preferirono fare altre scelte ma è stata un po’ la mia fortuna perché ero chiuso qui, sono andato all’Entella e ho iniziato a giocare di più. Ha detto bene il mister, non c’è stato bisogno di convincermi. A giugno avevo offerte da Atalanta e Fiorentina, ero indeciso e ho scelto Bergamo. A gennaio per l’interesse forte mostrato dai viola, visto che non giocavo tanto a Bergamo, ho scelto per la Fiorentina. Io testa calda? Lo avete sempre detto voi, non ho mai avuto problemi con nessuno, so quello che valgo, l’importante è che lo sappia chi mi vuole bene”.

Il rapporto con Gasperini

Gasperini gli ha spesso rimproverato le esultanze smodate: “L’esultanza è la gioia del gol, senza mancare rispetto a nessuno, far gol è la cosa più bella che possa accadere. Esulterò sempre, quindi. Non ce l’ho col mister, sono andato lì un po’ in ritardo di condizione e sono partito un po’ in salita, Gasperini mi ha anche migliorato nel vedere il calcio, poi naturalmente ognuno ha le sue idee e ha preferito utilizzare altri giocatori. Non ho rivincite da prendermi, certo tra poco ci sarà Fiorentina-Atalanta e vorrei vincere”.

L’amicizia con Kean

Il suo amico Kean è rinato a Firenze: “Per me è un fratello, sono felice per quello che sta facendo. Personalmente devo pensare prima a quello che devo fare io. Ieri ho visto una Fiorentina fantastica, sembrava di essere in 13: una vittoria meritata contro una delle squadre più forti del mondo, ora mi metto a disposizione della squadra, pronto a lavorare e ad aspettare le decisioni del mister. L’obiettivo è vincere un trofeo”. Lui sa cosa vuol dire, non a caso è stato scelto lui tra i nuovi acquisti ad essere inserito in lista in Europa: “In Conference non è scontato arrivare fino in fondo, ci sono squadre preparate ma abbiamo un organico importante, siamo una squadra completa. Certo sarebbe un sogno andare in Champions ma non ci poniamo obiettivi”.

Dopo aver fatto chiarezza sul suo ruolo (“Io nasco esterno destro, posso fare anche altri ruoli ma nasco esterno destro, devo migliorare di testa e nella cattiveria agonistica”) ed aver accennato a Spalletti (“ieri ci siamo solo salutati, mi ha fatto gli auguri”) Zaniolo si dilunga su Ranieri, tra i migliori ieri con l’Inter: “Lo conosco da piccolino, ci avrei scommesso che avrebbe fatto un percorso del genere”. Conosco bene anche Bove, abbiamo giocato insieme alla Roma, sempre impegnato, non ha mai sbagliato un atteggiamento, siamo amici. Mi spiace per quello che è successo, io sarò sempre pronto a dargli una mano e a sostenerlo

Infine un retroscena sul numero di maglia: “Ho preso il 17 che era di un ragazzo morto in Turchia per un terremoto, il padre mi chiese se potevo indossare quella maglia e così ho fatto

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