È finita con le vetture ordinatamente in parata dietro la Safety Car, in un arrivo “congelato” e privo di emozioni, nonostante il tempo per organizzare un finale “vero” ci fosse, eccome. Gli ultimi giri del Gran Premio d’Italia a Monza non sono piaciuti a nessuno, tranne forse a Max Verstappen, alla Red Bull e ai suoi tifosi. Di sicuro, al popolo dei ferraristi l’epilogo di Monza è sembrato una beffa, l’ennesima di questa travagliata stagione.
- Gp d'Italia, finale congelato: Fia nel mirino
- L'accusa di Piroso: "A Monza uno scandalo"
- Safety Car, cosa dice il regolamento? Tanti dubbi
Gp d’Italia, finale congelato: Fia nel mirino
Sul web è tutto un fiorire di polemiche, rimpianti e accuse. Nel mirino soprattutto la Fia e la gestione dell’ingresso della Safety Car che, anziché mettersi davanti al leader della corsa – Verstappen, appunto – è rimasta davanti a Russell per un paio di giri. Quando poi la vettura di sicurezza si è messa davanti al pilota giusto, c’è rimasta troppo a lungo, senza consentire ai piloti di sdoppiarsi e rientrando ai box solo un attimo prima che il grande Agostini agitasse la bandiera a scacchi.
L’accusa di Piroso: “A Monza uno scandalo”
Rabbiosi i commenti degli appassionati italiani, a cominciare da quello del giornalista Antonello Piroso: “Avevate dubbi sulla Federazione Fia? Dopo la fine del campionato 2021 con la vergogna di Abu Dhabi? Uno scandalo la gestione della Safety Car. La virtual tolta mentre Leclerc è ai box (complimenti pure all’ideona di Binotto. I doppiati non sdoppiati”. “Ma come si fa a far finire un gran premio così? Assurdo, inconcepibile”, tuona Irene. “A parti invertite sicuramente avrebbero compattato il gruppo e fatto riprendere la gara in meno di due giri”, ipotizza Umby. Anche Pio è indignato: “La direzione corsa del Gran Premio di Monza è stata affidata a Binotto, altrimenti non si spiega”.
Safety Car, cosa dice il regolamento? Tanti dubbi
C’è però chi ammette: “Devo dire che, regolamento alla mano, la Fia ha fatto benissimo”, scrive Nicola. “Come mai invece l’anno scorso ad Abu Dhabi i vertici hanno deciso diversamente? Forse perché c’era da portare il ragazzino sul trono mondiale?”, è la scottante domanda di Matteo. “Due pesi e due misure, vuol dire purtroppo che la Ferrari a certi livelli non conta più niente”, la constatazione di Ivan.