Una retrocessione amara e, forse, inaspettata ha riportato il Sassuolo in Serie B. Un viaggio, quello della Serie A, lungo 11 anni dopo la promozione della stagione 2012-2013.
In quell’annata il club neroverde, allenato da Eusebio Di Francesco, ottenne una storica promozione in Serie A grazie alla vittoria sul Livorno decisa dalla rete di Simone Missiroli.
Proprio il centrocampista, orami ritiratosi, era stato uno dei protagonisti della cavalcata insieme, tra gli altri, a Boakye, Pavoletti e ad un Domenico Berardi che stava cominciando a far intravedere lampi di classe.
Il percorso di 11 anni di Serie A del club della famiglia Squinzi ha portato ad ottenere risultati storici sul campo, come la partecipazione all’Europa League dell’annata 2016-2017, e importanti traguardi a livello economico grazie ai tanti giovani messi in luce e alle plusvalenze ottenute.
Un viaggio che però in questa stagione ha portato in dote una retrocessione amara a seguito di scelte forse non in linea con la strada che il Sassuolo aveva tracciato in questi anni, in un’annata condizionato certamente anche dal grave doppio infortunio occorso a Berardi, vero e proprio trascinatore della squadra.
L’assenza di Berardi, il puntare su calciatori d’esperienza come Racic o Castillejo che non hanno portato l’apporto sperato, l’avvicendamento in panchina: una serie di scelte e situazioni che hanno guidato il club neroverde ad una retrocessione che però può rappresentare un punto di svolta e di ripartenza per il “progetto Sassuolo“.
Soprattutto grazie ai tanti giovani di proprietà, oltre a quelli già presenti in rosa, che rappresentano già un’ossatura importante su cui ricostruire.
- I numeri del Sassuolo: plusvalenze record
- Da Volpato a Mulattieri: i giovani già in rosa
- Da Ghion a Moro: giovani già pronti per la Serie B
- Il nuovo Sassuolo è già qui
I numeri del Sassuolo: plusvalenze record
Nel corso degli anni trascorsi in massima serie il bilancio del Sassuolo è ovviamente cambiato in maniera importante, anche e soprattuto grazie alle operazioni di calciomercato concluse e all’incidenza delle plusvalenze derivanti dalle cessioni.
Da Sensi a Locatelli, passando per Boga, Politano, Frattesi e Scamacca: tanti giovani valorizzati e poi venduti sul mercato con grande profitto. Il lavoro della famiglia Squinzi e del Direttore Carnevali ha portato a realizzare plusvalenze record per una che è sempre stata considerata una piccola del calcio italiano.
Un modello di business basato sul player trading, un modello di successo che ha permesso ad un paesino di 40,000 anime a vivere 11 anni di Serie A ottenendo successi prestigiosi e storici.
Analizzando i numeri di bilancio del Sassuolo è bene premettere come la chiusura dell’esercizio non sia coincidente con la stagione sportiva ma bensì con l’anno solare, aderendo la società al consolidato fiscale della capogruppo Mapei.
Il bilancio del Sassuolo Calcio chiude quindi al 31.12 di ogni anno e questo è importante da sottolineare per dare evidenza di come all’interno dell’andamento riportato da Conto Economico e Stato Patrimoniale facciano riferimento a due diverse “mezze” stagioni.
In ogni caso, nel corso di questi 11 anni, da un valore della produzione che al 31.12 2013 valeva 41 milioni di euro ad un fatturato di 140 milioni al 31.12.2023.
Una crescita di quasi il 250% che è stata sospinta principalmente dal valore delle plusvalenze generate e dai ricavi da diritti TV, considerato che gli incassi commerciali del club e l’affluenza allo stadio non ha mai permesso di generare ricavi elevati dato il poco seguito di cui gode la società neroverde.
Negli ultimi 5 esercizi le plusvalenza generate sono state sempre superiori ai 30 milioni di euro con un picco di più di 50 negli ultimi due esercizi.
- 31.12.2023: € 51.217 milioni;
- 31.12.2022: € 51.320 milioni;
- 31.12.2021: € 33.930 milioni;
- 31.12.2020: € 39.332 milioni;
- 31.12.2019: € 43.399 milioni.
Da Volpato a Mulattieri: i giovani già in rosa
Il Sassuolo riparte da una situazione economica positiva che gli permette di ricostruire una squadra che può ambire sin da subito a tornare in Serie A, oltre a poter godere di un paracadute da 25 milioni di euro.
La positiva condizione economica si mixa alla possibilità di avere già in rosa un gruppo di giovani calciatori che hanno già mostrato le loro doti in Serie B o ragazzi che nel campionato cadetto potranno trovare il contesto ideale per esplodere e trovare la continuità necessaria.
Non prima di aver sfoltito la rosa di quei giocatori che pesano a livello di stipendio, avendo comunque il Sassuolo nella scorsa annata un monte ingaggi totale di circa 30 milioni i euro lordi (il 13° della Serie A) e dovendo ringiovanire la rosa rinunciando a giocatori come Consigli, Ferrari, Pinamonti e lo stesso Berardi.
Calciatori alla fine di un ciclo a Sassuolo, con ingaggi troppo pesanti per la B o con ambizioni differenti in questa fase di carriera: il nuovo Sassuolo riparte dai suoi giovani.
Missori, Volpato, Lipani, Mulattieri: parliamo di 4 ragazzi nati tra il 2000 (Mulattieri) e il 2005 (Lipani) che hanno già fatto parte della rosa del Sassuolo lo scorso anno senza però trovare lo spazio e la continuità necessaria per imporsi in massima serie.
La categoria cadetta potrebbe essere ora il giusto palcoscenico per esplodere e far vedere le proprie doti agli ordini del nuovo allenatore Fabio Grosso, a cui la società ha affidato la panchina con l’ambizione di ottenere una promozione che il Campione del Mondo 2006 ha già ottenuto nella stagione 2022-2023 con il Frosinone.
Da Ghion a Moro: giovani già pronti per la Serie B
Non solo giovani già presenti in rosa ma anche tanti ragazzi che nella passata annata sono stati già protagonisti in Serie B o in altre realtà in Serie A.
Su tutti Stefano Turati, portiere classe 2001 che può essere destinato a diventare il post-Consigli per diversi motivi. Retrocesso durante la stagione in prestito al Frosinone, alla sua prima esperienza da numero 1 in Serie A, Turati aveva già esordito in massima serie contro la Juventus di Cristiano Ronaldo mettendo in mostra doti e qualità già a 18 anni.
E, cosa non sottolineare, la sua prima grande stagione da titolare l’ha vissuta a Frosinone in Serie B con alla guida proprio Fabio Grosso. Tutti indizi che portano a pensare che, a prescindere dalle sirene di mercato della serie maggiore, il futuro della porta neroverde potrebbe essere affidato a Turati.
Nella reparto difensivo insieme a Turati potrebbero far parte della rosa Giacomo Satalino come vice (già alla Reggiana alle spalle di Bardi quest’anno) e Kevin Miranda, cresciuto nell’annata passata al Catanzaro.
Sulla corsia di sinistra, dando per scontata la cessione di Doig, la fascia laterale è già di proprietà di Edoardo Pieragnolo, classe 2003 che nello scorso campionato ha collezionato 4 goal e 4 assist in 33 presenze con la Reggiana. Stesso stadio, maglia diversa: il terzino sinistro può essere uno dei punti fermi del Sassuolo del futuro.
Nella zona mediana le chiavi del centrocampo saranno affidate alla regia sapiente di Andrea Ghion, uno dei mediani più precisi per % di passaggi completati della passata annata ed evolutosi grazie al lavoro svolto alle dipendenze di Vivarini durante il campionato in maglia Catanzaro.
Catanzaro e Reggiana sono due squadre che hanno fatto crescere diversi talenti di proprietà del Sassuolo nella passata stagione. Oltre ai già citati Pieragnolo, Satalino, Miranda e Ghion, altri giocatori che si sono messi in mostra, passando al reparto offensivo, sono D’Andrea (Catanzaro) e Antiste (Reggiana).
Due ragazzi con caratteristiche differenti, più esterno D’Andrea e più punta Antiste, che hanno già esordito in Serie A ma che necessitano del palcoscenico della Serie B per mettere definitivamente in mostra le rispettive qualità.
Qualità che potranno essere a supporto non solo di Mulattieri, che in Serie B nella stagione 2021-2022 era già andato in doppia cifra in maglia Crotone, ma anche di Luca Moro. E anche qui il nome di Grosso potrebbe essere determinante per il futuro dell’ex Catania.
L’attaccante classe 2001 è stato un investimento importante per il Sassuolo nel gennaio 2021 e i neroverdi puntano molto sulla sua esplosione. Lo scorso anno allo Spezia, anche per fattori ambientali, i numeri non sono stati dei migliori ma il ritorno agli ordini di Fabio Grosso può rappresentare una svolta per la carriera di Moro in maglia Sassuolo.
Proprio sotto la guida dell’ex giocatore di Palermo e Inter, Moro aveva fatto parlare di sé nell’anno della promozione del Frosinone facendo parte del gruppo insieme al già citato Turati.
La fiducia e la conoscenza di Grosso fanno di Moro un punto fermo del Sassuolo che sta nascendo, con un attacco che può contare già su Mulattieri oltre che su Alvarez (di ritorno dal prestito alla Sampdoria).
Il nuovo Sassuolo è già qui
Tanti giovani già in rosa e tanti talenti di ritorno, il nuovo Sassuolo è già pronto a ripartire con un nuovo ciclo che ha l’unico obiettivo di tornare presto in Serie A.
Turati
Missori – Romagna – Miranda – Pieragnolo
Ghion – Lipani
D’Andrea – Alvarez – Antiste
Moro (Mulattieri)
A prescindere dalle cessioni necessarie che il club neroverde dovrà portare a termine in questa sessione di calciomercato, sia per soddisfare necessità economiche che per rispondere alle differenti ambizioni di alcuni calciatori (su tutti Boloca, altro ex Frosinone che può avere richieste dalla massima serie ma che non sarebbe scontento di ripartire con Grosso in panchina), il futuro appare già roseo e con la possibilità di costruire un percorso virtuoso come quello degli ultimi 11 anni.