Un autentico scontro salvezza tra la terzultima e la penultima del campionato quello di scena al Bentegodi per la prima giornata di ritorno della Serie A 2023-2024. L’Hellas Verona ha ospitato l’Empoli tra le nebbie, sia figurate che letterali, di due squadre che necessitavano di tre punti per iniziare ad uscire dalle sabbie mobili della zona retrocessione. Ma ad avere la meglio, pur soffrendo nel secondo tempo visto che si sono ritrovati in dieci nelle fasi finali, sono stati i padroni di casa, pur con dei rivali per niente propensi a fare da sparring partner.
I toscani rischiavano infatti di fare questa fine visto che la squadra è diventata in questi giorni un remake dei Dieci Piccoli Indiani, in particolare per il reparto d’attacco con il tecnico Andreazzoli che fino a pochi minuti prima della partita si è visto dei giocatori cadere come birilli nella sua lavagna tattica. Il match si chiude con il 2-1 per il Verona (reti di Djuric e Ngonge per i padroni di casa, e di Zurkowski per gli ospiti), nonostante l’inferiorità numerica: ora i veneti si trovano a pari punti con l’Udinese e salgono al quartultimo posto della classifica. Empoli a -1 dall’ultimo piazzamento.
- Hellas Verona-Empoli: la chiave tattica. I veneti non ascoltano il mercato, toscani in emergenza attacco
- Verona-Empoli, primo tempo: succede tutto nei primi cinque minuti
- Verona-Empoli, secondo tempo: i toscani accorciano, i padroni di casa restano in dieci
Hellas Verona-Empoli: la chiave tattica. I veneti non ascoltano il mercato, toscani in emergenza attacco
Il tecnico Marco Baroni ha proposto ancora una volta il 4-2-3-1 visto negli ultimi match. Davanti a Montipò nello schieramento difensivo ecco Doig, a dispetto delle voci che non lo davano convocabile (figurarsi titolare) visto l’approdo, che sembra ormai imminente, in Ligue 1 all’Olympique Marsiglia (secondo Sky Sport è tutto fatto: l’esterno scozzese all’inizio della prossima settimana partirà alla volta della Francia per le visite mediche di rito). Confermata la mediana con Duda, Suslov e Serdar, la trequarti con Folorunsho e Ngonge (altro giocatore sondato per il mercato, con alcuni club interessati tra cui il Milan: non a caso l’agente del belga è arrivato in Italia e ha assistito anche alla partita di oggi). Baroni infine ha opzionato come punta Djuric.
Rivivi le emozioni del Bentegodi
L’Empoli ha risposto con un 4-3-3 frutto di alcune assenze di peso: nelle ultime ore c’è stato il forfait di Ciccio Caputo, a causa di un infortunio alla caviglia, cosa che ha spinto mister Andreazzoli a revisionare il reparto d’attacco selezionando inizialmente Destro come punta centrale attorniata da Gyasi e Cambiaghi.
“Inizialmente” perché pure Destro è costretto alla resa. Sembra incredibile, ma anche l’ex Roma e Bologna soffre un problema muscolare, in particolare all’adduttore destro: il tutto pochi minuti prima del fischio d’inizio. Andreazzoli quindi ha dovuto per forza operare l’ennesima sostituzione, chiamando al centro dell’attacco Shpendi.
Ma i toscani hanno dovuto fare i conti anche con le mancate presenze di Bastoni, Ebuehi (ancora alle prese con la lesione di medio/basso grado frutto del match contro il Milan) e Baldanzi. Anche per quest’ultimo si è trattata di una assenza dell’ultimo minuto: il trequartista ha risentito infatti un problema muscolare, tale da non poter essere presente nemmeno in panchina. Andreazzoli sulla fascia destra della difesa ha però potuto contare sul ritrovato Bereszynski, schierato sulla linea assieme a Walukiewicz, Luperto e Cacace.
Verona-Empoli, primo tempo: succede tutto nei primi cinque minuti
I primi cinque minuti di Verona-Empoli sono subito carichi di azione, poi quasi niente. Ngonge riesce a guadagnare un corner per i padroni di casa, che si trasforma nel gol del vantaggio grazie al tiro di Duda in direzione del primo palo intercettato al volo da Djuric, che di testa segna la rete. L’Empoli però si avvicina al pareggio grazie ad una ingenuità dei veneti. Montipò consegna per sbaglio la palla a Gyasi durante la fase di costruzione, il quale serve Shpendi che però, pur impegnando il portiere del Verona, non trova la conclusione in rete.
Archiviati questi cinque minuti, i padroni di casa non hanno offerto altri spunti memorabili mentre gli ospiti si sono arrabattati per trovare il pareggio. E ci arrivano di un soffio grazie ad una punizione di Grassi, piattone di destro finito a lato della porta, su imboccata di Fazzini.
Verona-Empoli, secondo tempo: i toscani accorciano, i padroni di casa restano in dieci
Nella ripresa il Verona si avvicina al vantaggio con Serdar, che con il mancino da posizione ravvicinata – dopo essersi portato molto vicino alla porta entrando in area dalla sinistra – va con la conclusione che non sorprende però Caprile. Ma l’Empoli non può nulla al 56′ quando Ngonge, libero da Cacace grazie alla sovrapposizione di Tchatchoua, punta il primo palo con il proprio sinistro e, complice anche una deviazione di Grassi, buca la rete per il 2-0 dei veneti.
E mentre la nebbia diventa sempre più fitta sul Bentegodi, i toscani riescono ad accorciare le distanze al 64′ grazie a Zurkowski, che da centroarea si gira e capitalizza il cross di Bereszynski, realizzando quindi il primo gol dell’Empoli in questo scontro salvezza. Il Verona rischia di essere ulteriormente raggiunto con il rischio di autogol con Magnani che devia il tiro centrale di Cancellieri, spedendolo a momenti in porta.
L’Empoli acquisisce ancor più sicurezza e ci riprova subito dopo con Gyasi, su sviluppo di un corner, e successivamente anche con Luperto. Intanto Baroni richiama in panchina Coppola, ammonito da Doveri per un fallo su un Cancellieri arrembante in direzione area avversaria (ed essendo diffidato salterà la prossima partita), inserendo quindi Dawidowicz per dare ulteriore vigore alla difesa.
E mentre Andreazzoli sostituisce Maleh con il debuttante Sodero, giovane prospetto della Primavera convocato in prima squadra per il precedente match contro il Milan, il Verona si ritrova in dieci per l’espulsione di Duda per una brutta entrata. Sodero prova l’impresa del 2-2 con un tiro cross dalla sinistra, ma niente da fare: sono le ultime battute di un match che ha sancito la vittoria, e tre punti preziosi, per gli scaligeri.