L’amore per Bergamo, l’affetto per quei tifosi da cui si è separato ormai un anno fa a causa dei dissapori con Gasperini. Ma anche l’ammirazione per un’altra grande piazza del calcio italiano, con quel desiderio manifesto di andarci a giocare destinato forse a rimanere un sogno irrealizzabile, forse invece coronato da qualche possibilità di successo. Il Papu Gomez si confessa in un’intervista alla Gazzetta dello Sport e parla di passato (Bergamo), di presente (Siviglia) e di possibile futuro: Napoli.
Il Papu Gomez e la voglia di scudetto
Si parte dall’affetto che ancora lo lega all’Atalanta, che oggi senza di lui è in lotta per lo scudetto: “Se succede e trovo un po’ di spazio nel calendario del Siviglia, vengo in Italia a festeggiare”. In serie A gioca un calciatore che ama molto: “Insigne. Io ho una devozione per lui, l’ho sempre ammirato. Forse il fatto di giocare a Napoli gli ha tolto un po’ di visibilità”. Napoli che, però, è proprio la squadra dove un giorno il Papu vorrebbe approdare: “Mi è sempre piaciuta per il legame con Diego, per come tratta gli argentini, per quella maglia celeste”.
Gomez, ricordo speciale di Maradona
Maradona rimane un idolo per i napoletani ed è un personaggio a cui anche Gomez è legatissimo: “Lo conosco dal Sudamericano Under 17 del 2005: io ero il capitano dell’Argentina, lui venne a trovarci. Per me è stato come perdere un familiare e ancora non capisco come sia stato possibile. Come è potuto morire Diego? Come hanno potuto abbandonarlo, poverino? Come hanno fatto morire la persona più famosa al mondo?”.
Gomez al Napoli? I tifosi ci sperano
I tifosi azzurri prendono atto delle intenzioni del Papu e lo “convocano” immediatamente. Antonio propone uno scambio: “24 per 24…subito”. Fabio chiarisce meglio il concetto: “Vieni! Volentieri al posto di Insigne“. Un altro Antonio parafrasa un celebre successo canoro: “Vieni, sta squadra aspetta a te”. E Biagio è disposto a un fioretto: “Andiamo pure a piedi per prenderlo”. Non mancano però le voci fuori dal coro. Come quella di Gennaro: “No grazie, già spremuto”. Mentre Fraranzulla è caustico: “Un altro nano, pensionato”.