Carte segrete, richieste e tentativi di ostruzione: il ricorso della Juventus davanti al Collegio di Garanzia del Coni ha bisogno di munizioni per riuscire a smantellare la richiesta di revoca della penalizzazione di 15 punti comminata al club bianconero in merito al caso plusvalenze. Ora la questione si gioca sui cavilli che la Vecchia Signora spera di portare a proprio vantaggio.
- Juventus, la carta Covisoc e le implicazioni nel ricorso
- La Juventus punta sul vizio procedurale: indagini oltre i tempi
- Carta Covisoc 2: la nuova speranza della Juventus
Juventus, la carta Covisoc e le implicazioni nel ricorso
I legali di Fabio Paratici (ex ds della Juventus) e di Cherubini (ancora all’interno dell’organigramma bianconero) hanno portato alla consegna di un documento denominato Carta Covisoc, datato 14 aprile 2021 e che consiste in sei pagine a firma del procuratore federale Chinè contenente dei chiarimenti rivolti al presidente della Covisoc, Paolo Boccardelli, su come la giurisprudenza ha trattato il tema delle plusvalenze, pur senza mai chiamare direttamente in casa la Juventus. E’ questa la carta richiesta dalle difese nel corso del ricorso al Tar.
La Juventus punta sul vizio procedurale: indagini oltre i tempi
Il tentativo dei legali della Juventus e dei dirigenti inibiti è quello di dimostrare attraverso questo documento la prova di un possibile vizio di forma dal punto di vista procedurale, se l’inchiesta sul club bianconero prende il via da questa lettera allora l’intero procedimento andrebbe retrodatato all’aprile del 2021 con le successive indagini che poi hanno portato alla penalizzazione che andrebbero oltre i termini temporali consentiti alla Federazione.
Nel documento però non sembra esserci nessuna prova definitiva che possa chiarire che l’indagine nei confronti della Juventus sia cominciata nell’aprile del 2021.
Carta Covisoc 2: la nuova speranza della Juventus
Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, nella prima carta Covisoc c’è solo una risposta ad una richiesta di chiarimenti da parte dell’organo che controlla i bilanci e nessuna notizia di apertura di un’indagine.
Per questo motivo le difese di Cherubini e Paratici sarebbero intenzionate a chiedere anche un secondo documento (Carta Covisoc 2) relativa alla domanda posta alla procura da parte di Paolo Boccardelli con l’obiettivo di provare a dimostrare che le indagini sarebbero cominciate già in quel momento e dunque l’inchiesta successiva (che ha portato alla penalizzazione) sia arrivata fuori tempo massimo.