L’inchiesta “Prisma” della Procura di Torino ha sollevato il vaso di Pandora sul caso delle plusvalenze. Un “problema” che per ora vede sotto indagine solo la Juventus ma che di ora in ora si arricchisce di nuovi tasselli, con diversi club di A che presto potrebbero essere coinvolti.
Inchiesta plusvalenze, due dirigenti della Juventus non parlano
Intanto, vanno avanti le indagini con i primi interrogatori. Tra i primi convocati oggi, 1 dicembre, in Procura a Torino, Marco Re e Stefano Bertola entrambi ex manager del club (il primo dirigente finanziario del club e il secondo Chief Corporate & Financial Officer) ma che sono nella lista dei sei indagati e che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. A parlare per loro, l’ avvocato Luigi Chiappero: “Le questioni in discussione sono essenzialmente di carattere tecnico e necessitano di una riflessione”.
Juventus, gli interrogatori e gli indagati per l’Indagine plusvalenze
Per il momento ha parlato Federico Cherubini e poi, ieri, è stata la volta di Maurizio Arrivabene, amministratore delegato del club sentito nell’ambito dell’Inchiesta di cui si parla da qualche giorno e che ha travolto i vertici societari della squadra, da Agnelli fino a Nedved. Per il momento si parla anche di falso in bilancio e di emissioni di fatture per operazioni inesistenti. Risultano indagati anche l’attuale Chief Corporate & Financial Officer Stefano Cerrato, l’ex responsabile dell’area sportiva Fabio Paratici.
Indagine plusvalenze, dopo il caso Juve la Federcalcio studia una norma specifica
Intanto, infatti, la Federcalcio sta lavorando per approvare una norma ad hoc sulla questione plusvalenze. Norme che potrebbe essere pronta per l’anno prossimo ed entrare in vigore con l’inizio della prossima stagione. Secondo “Gazzetta dello Sport”: “alla voce dei ricavi non si prenderebbe più in considerazione le plusvalenze a costo zero, cioè quelle senza flusso di cassa. Soltanto con un reale passaggio di denaro entrerebbero nel conto”.