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Indian Wells, sorridono solo i Matteo: Gigante super con Baez, Arnaldi piega Kovacevic. Fuori Sonego, Darderi e Zeppieri

Due italiani su 5 avanti: bravissimo Gigante a rimontare Baez, Arnaldi vince sfida di nervi con Kovacevic. Deludono Sonego e il doppio Paolini-Errani

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Non la migliore delle nottate possibili per l’Italia della racchetta nella prima giornata “piena” del Masters 1000 di Indian Wells: a far festa sono soltanto Matteo Arnaldi e il sempre più sorprendente Matteo Gigante, che avanzano al secondo turno andando a far compagnia a Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, attesi oggi al debutto rispettivamente contro Christopher O’Connell e Roman Safiullin. Per tutti gli altri azzurri nel main draw arriva il disco rosso, così come anche per la coppia Paolini-Errani, subito eliminata nel doppio femminile. Ma anche Kyrgios deve alzare bandiera bianca: esce tra le lacrime ritirandosi a metà del secondo set contro van der Zandschulp.

Questo è proprio un… Gigante: Baez ribaltato

Le note liete, prima di tutto: Matteo Gigante lo è di nome e di fatto, come dimostra la vittoria ottenuta in rimonta al terzo set sull’argentino Sebastian Baez, recentemente vincitore sulla terra di Rio de Janeiro. Vittoria prestigiosa e che mostra il gran cuore del tennista romano, che mai in carriera aveva conquistato un successo contro un top 50 della classifica mondiale.

Dopo aver brillantemente superato le qualificazioni, contro il sudamericano c’è voluto un set per ingranare, sebbene il 6-3 incassato nel primo parziale (con palla break non sfruttata in avvio) non ha tolto certezze all’italiano, bravissimo a variare soprattutto i colpi da fondo campo nel corso di un secondo parziale nel quale a Baez s’è spenta la luce, come dimostrano i tre break incassati all’unisono.

Nel terzo e decisivo set il rovescio incrociato di Matteo fa la differenza: dopo aver sciupato due palle break nel quinto gioco, nel settimo arriva quella giusta, vanificata però nel game successivo da due doppi falli. Nel nono game però Gigante torna padrone degli scambi e si rimette in corsia di sorpasso, trovando il modo di andar a servire per il match nel decimo gioco. Qualcosina da rivedere c’è, ma il ritorno in top 200 è la migliore delle notizie possibili. E contro Taylor Fritz, nel match di secondo turno, il romano avrà ben poco da perdere.

Arnaldi rischia grosso, ma Kovacevic cede sul più bello

Che non sarebbe stato un esordio facile Matteo Arnaldi lo sapeva perfettamente: contro Aleksandar Kovacevic ci sono volute più di due ore di partita per avere la meglio (6-3 5-7 6-4), ma il ligure alla fine la partita l’ha portata a casa. Anche se c’è stato da sudare, e nemmeno poco: l’equilibrio nel primo set l’ha rotto il ligure nell’ottavo gioco, risalendo dal 40-15 sul servizio dell’avversario e trovando 4 punti di fila per il primo break di giornata. Arnaldi però è stato bravissimo a risalire da 0-40 nel gioco successivo, riuscendo a spuntarla al secondo set point.

Quando il più sembrava fatto, con il break nel terzo gioco del secondo parziale, ecco la reazione dello statunitense, efficace al servizio e bravo a riportarsi on serve prima di strappare nuovamente la battuta al sanremese in uno sciagurato dodicesimo gioco.

Anche il terzo set vive un andamento piuttosto ondivago: Arnaldi scappa col break nel terzo gioco, Kovacevic lo riprende tenendolo a zero nell’ottavo. Un passante di diritto sulla palla break ottenuta nel gioco successivo consegna a Matteo la possibilità di andare a chiudere sul 6-4, prontamente sfruttata. Al secondo turno per Arnaldi c’è Andrej Rublev: sorteggio tosto, ma le imprese fanno comunque parte del bagaglio del ligure, come dimostra la vittoria ottenuta ai danni del russo al Roland Garros lo scorso anno.

Sonego irriconoscibile contro Goffin. Fuori Zeppieri e Darderi

Fin qui le note liete, ma la nottata californiana ha offerto anche delusioni. Cocente quella patita da Lorenzo Sonego: la corsa fino ai quarti agli Australian Open sbiadisce col passare delle settimane, con il redivivo David Goffin che si prende una vittoria abbastanza netta (6-4 7-5) ribaltando un pronostico che pendeva tutto dalla parte di Sonny.

Peraltro il break trovato in apertura di partita sembrava ribadire la superiorità del torinese, che ha faticato troppo al servizio e ha pagato dazio a un blackout sul 4-2 del primo set, incassando un parziale di 4 giochi a zero che ha consegnato il parziale al belga. Break e contro break si sprecano nel secondo, dove però la differenza la fanno le percentuali bassissime di Sonego con la seconda (28%), con Goffin bravo a trovare il break decisivo nell’undicesimo gioco.

Non riesce l’impresa a Giulio Zeppieri contro Adam Walton: due palle break non sfruttate nel primo set rappresentano l’unico reale rimpianto per il laziale, con l’australiano che trova il break nell’11esimo gioco e va a chiudere sul 7-5, senza poi lasciare più possibilità di replica all’italiano nel corso di un secondo set giocato a senso unico (6-1).

Non accenna ad arrestare la crisi di Luciano Darderi: Hugo Gaston gli rifila un doppio 6-3, confermando il momento nero dell’italo-argentino che manda qualche segnale di risveglio solo in apertura di secondo set, quando trova un break illusorio che viene prontamente cancellato dal francese. Darderi potrebbe saltare Miami e dirigersi subito a Napoli, dove è iscritto al Challenger sul rosso a fine mese: l’amata terra riuscirà a risollevarlo dalla crisi?

Paolini-Errani, che succede? Kyrgios saluta in lacrime (ancora)

La sorpresa negativa della notte arriva però soprattutto dal doppio femminile, dove Jasmine Paolini e Sara Errani incappano in una brutta sconfitta (6-4 6-0) contro le russe Ekaterina Alexandrova e Liudmila Samsonova, che dopo un primo set vissuto sulle montagne russe tra break e contro break prendono nettamente il comando delle operazioni, rifilando un bagel alla coppia italiana, irriconoscibile rispetto a quanto fatto vedere nell’anno passato.

Lacrime amare (e vere) le versa anche Nick Kyrgios, che deve arrendersi al dolore al polso destro nel match contro van der Zandschulp, abbandonato quando era sotto 7-6 3-0.

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