Doveva essere lo spot per il calcio italiano all’estero. Peraltro in un mondo in notevole espansione come quello arabo che tanto sta investendo in questo sport. Ed invece la Supercoppa italiana si è trasformata nell’ennesima occasione per far divampare che da sempre accompagnano il nostro movimento. Tra interisti e napoletani sono spuntati gli juventini indispettiti dalla gestione dei cartellini dell’arbitro Antonio Rapuano.
- Rapuano e i cartellini che fanno discutere
- Le ammonizioni di Supercoppa valgono per il campionato
- Barella e Calhanoglu pronti per il match con la Juve
Rapuano e i cartellini che fanno discutere
Partiamo da un presupposto. Che il 38enne Antonio Rapuano abbia arbitrato male modificando radicalmente la gestione dei cartellini tra un tempo e l’altro è sotto gli occhi di tutti. Ma più che al rosso a Giovanni Simeone le mire degli juventini sono finite sui gialli comminati a due interisti come Barella e Calhanoglu. In particolar modo il primo è apparso inesistente. Ma perché questa storia dovrebbe interessare ai tifosi della Juventus? E’ presto detto.
Le ammonizioni di Supercoppa valgono per il campionato
Non c’è la Supercoppa italiana, ovviamente, a turbare i sonni dei supporter della Vecchia Signora. Quel capitolo è già archiviato e si torna in tema Serie A col campionato che riprenderà nel prossimo weekend a pieno ritmo. Sia Barella che Calhanoglu erano diffidati e, da volontà della Lega, le ammonizioni rimediate in Arabia si ripercuotono sul torneo nazionale. Per questo motivo i due nerazzurri mancheranno nella gara di domenica sera alle 20:45 tra Fiorentina e Inter.
Barella e Calhanoglu pronti per il match con la Juve
Se continuate a non comprendere il nocciolo della questione è perché non conoscete a fondo il calendario di Serie A. Dopo Fiorentina-Inter c’è in programma il derby d’Italia (4 febbraio) che vedrà nuovamente in campo, con tanto di fedina immacolata, sia Barella che Calhanoglu. E questo non è andato giù ai tifosi della momentanea capolista, in attesa che il campionato possa togliere ogni asterisco. Insomma, doverne fare a meno non è una bella cosa per Simone Inzaghi ma potendo scegliere è andata sicuramente meglio così.