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Inter, Moratti passa al contrattacco: “Mai generato alcun buco”, ma sui conti nerazzurri continua la polemica

L'ex presidente dell'Inter ha replicato alle accuse de La Repubblica sul debito lasciato ai nerazzurri: "Le mosse delle proprietà successive non mi riguardano"

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Oggi ci sono delle priorità aziendali da affrontare” – così ha risposto Marotta, a margine dei Premi Rosa Camuna in Regione Lombardia. sul rinnovo di Lautaro Martinez. Tradotto: la società deve pensare prima a cose più importanti, anche se un primo incontro con l’agente Camano c’è stato. Quali sono? Il futuro e la stabilità di Oaktree. I nodi da sciogliere sono molti, anche se l’ad si è mostrato molto fiducioso. Intanto i primi interrogativi sono nati, facendo anche un tuffo nel passato e capendo da dove si sono formate le radici del debito nerazzurro.

L’Inter e i debiti: dal triplete alla seconda stella

Il passaggio dell’Inter a Oaktree in seguito al mancato rimborso da parte di Suning del prestito da 275 milioni di euro più interessi ha generato molte polemiche e discussioni a cascata sulla salute del club. Dalla seconda stella al triplete il legame sarebbe molto fitto. Il motivo? Una serie di debiti che si sono passati come un testimone le varie società: da Moratti a Thoir fino a Zhang, stando all’analisi de La Repubblica. Il quotidiano ha poi aggiunto: “Il bond da 415 milioni quotato a Lussemburgo che grava oggi sull’Inter è stato emesso nel 2022 per ripagare quello da 300 milioni del 2017, che rimborsava un finanziamento da 230 milioni concesso nel 2015, dopo anni di esercizi chiusi in passivo”. Una sorta di effetto domino che non ha fatto che ingigantire i problemi.

Moratti risponde: “Sempre ripianato le perdite, le scelte successive…”

Non ho mai generato alcun buco, tantomeno a carico dell’Inter. Ho sempre tempestivamente e personalmente ripianato le perdite del club. Le scelte successive di di ricorrere a finanziamenti invece che a iniezioni dirette di capitali non possono riguardarmi” – così Moratti ha replicato e ha chiesto la rettifica al pezzo de La Repubblica sulle gestione dei conti della società nerazzurra nel periodo post triplete.

Inter, il caso Lionrock e i dubbi sull’iscrizione

Dal derby in campo a battaglie legali, Inter-Juve continua anche sui social. La Fondazione Jdentità Bianconera, un gruppo di avvocati legati dalla passione per la Vecchia Signora, ha messo in dubbio la regolarità del club nerazzurro e la conseguente iscrizione al campionato con una richiesta diretta alla Federazione, alla Procura federale e anche alla Covisoc. Nel primo esposto è stato messo in discussione il ruolo della Grand Tower S.à.r.l.; la società che ha ha firmato una lettera di patronage, pratica che si applica al posto della fideiussione bancaria, che ha garantito la continuità della società milanese. Ma secondo gli avvocati il socio non ha mai presentato bilanci e dunque non è stato sottoposto a nessun tipo di controllo che ne potesse verificare la solidità e la capacità nel ruolo di “garante”.

Sotto la lente d’ingrandimento anche il passaggio a Oaktree e il caso Lionrock, azionista dell’Inter fino alla settimana scorsa con una quota del 31,05% ma ancora presente nel Cda nerazzurro che sarà rinnovato il prossimo 4 giugno. Lo stesso aveva assicurato di non aver più interessi del club dal finanziamento della società statunitense del 2021 ma figurava ancora come un socio. Tanti nodi da sciogliere in un’estate che si preannuncia molto calda.

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