Volendo, si potrebbe capovolgere il problema: dove può arrivare l’Inter se si sveglia anche Lautaro? Anche senza i gol del capitano i nerazzuri hanno trovato la quadra e volano in Italia e in Europa ma il caso del Toro resta una spina nel fianco. Dopo mesi l’argentino rompe il silenzio e spiega cosa è cambiato alla vigilia della finale di Supercoppa col Milan. Inzaghi sta dalla sua parte ma avvisa sui pericoli della sfida.
- Lautaro e l'incubo del gol
- Per Lautaro il Milan è lo stesso di quello di Fonseca
- Inzaghi difende Lautaro
- I rapporti tra Inzaghi e Conceicao
Lautaro e l’incubo del gol
Il Milan è l’unica squadra che ha battuto l’Inter quest’anno, Lautaro già prende la mira: “Mi stimola tanto perché è una finale, è un derby, è il primo obiettivo di quest’anno e noi giochiamo per vincere tutte le competizioni. Il gol è importante ma conta vincere e io devo lavorare per la squadra”. Alti e bassi sono capitati a tutti i bomber e anche a lui in passato: “All’inizio non ho fatto la preparazione come dovevo ma ora mi sento diverso, i momenti così li ho vissuti ma questo il peggiore, sto tornando però alla forma che voglio e sono tranquillo anche se il gol non arriva, ci sono altri compagni che stanno segnando”.
In campo si vede che l’autorità del capitano viene riconosciuta da tutti i compagni che cercano sempre di mandarlo in gol: “Mi fa molto piacere, riconoscono il lavoro che uno fa per la squadra e anche questo è importante, se non segno cerco di contribuire diversamente e sono contento di questo”
Per Lautaro il Milan è lo stesso di quello di Fonseca
Lautaro non ha visto grandi differenze nel Milan targato Conceicao: “Abbiamo visto l’altra semifinale, il Milan non ha giocato troppo diversamente da quando c’era Fonseca: la Juventus stava vincendo ma gli episodi contano tanto nel calcio. Noi continueremo a preparare la gara anche dal punto di vista mentale, i dettagli fanno la differenza ed è successo così l’altra sera”.
Inzaghi difende Lautaro
Tocca poi a Inzaghi che resta sul tema: “Ho sempre detto che Lautaro è un grande capitano, so che è un attaccante, anche io so cosa vuol dire non segnare continuamente come ci aveva abituati ma l’altra sera ha fatto una grande partita anche senza gol. Lo vedo che lavora nel migliore dei modi e ha ragione quando dice che va bene così con la squadra che vince. I giocatori lo cercano come cercano anche Thuram, Taremi”.
I rapporti tra Inzaghi e Conceicao
L’ultima sfida con Conceicao non fu tranquilla per Inzaghi con una lite in campo e tanta tensione dopo gli ottavi di Champions col Porto: “E’ il mio tredicesimo derby, sono sempre partite diverse l’una dall’altra, il derby ci ricorda gare meravigliose come quella dello scudetto ma anche l’ultima dove abbiamo meritato di perdere. Da quella sera di Porto-Inter non ci siamo più parlati ma non è successo niente, siamo stati tanti anni insieme a condividere vittorie, abbiamo avuto un grande maestro come Eriksson che ha indirizzato tanti di noi a diventare allenatori”.
Il Milan è cambiato? “Conosciamo i principi di Conceicao, le sue squadre non mollano mai, la Juve sembrava avere in mano la partita poi nella ripresa il Milan ha meritato di vincere. Domani metteremo tutto in campo, troveremo una squadra di qualità che cercherà come noi di vincere il trofeo”
Mancheranno Thuram da una parte e Leao dall’altra: “Thuram si allenerà anche oggi ma non prenderemo rischi, Leao è importante come ne abbiamo anche noi, vedremo chi giocherà al suo posto. Giocatori di quantità e qualità ne hanno, ci concentreremo però più su quello che dobbiamo fare noi”.