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Inter, Marotta replica a Lukaku e si espone su Zhang e caso-scommesse

Il dg nerazzurro torna sulla polemica con Big Rom, teme contraccolpi per i troppi fischi dei tifosi poi tra scudetto e Champions sceglie il campionato

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

La data del 29 ottobre è segnata con la matita rossa da tutti i tifosi dell’Inter. Quel giorno tornerà a San Siro Romelu Lukaku, il grande traditore. Dopo un’estate di veleni, bugie, voltafaccia, e decisioni a sorpresa il belga ha mollato l’nter, che voleva riscattarlo dal Chelsea, per scegliere la Roma dopo, si dice, un flirt non sbocciato con la Juventus. Per il suo ritorno al Meazza è già pronta una maxicontestazione con 50mila fischietti pronti ad accompagnare la sua partita. Di questo e altro parla Beppe Marotta, ospite del Festival dello sport a Trento.

Marotta diplomatico dopo lo sfogo di Lukaku

Il dg dell’Inter dice: “Sono dinamiche che, per chi come me ha visto tante partite, non possono spaventare. Un rapporto di fiducia può diventare delusione, fa parte dello sport dove il dio denaro la fa da padrone ma io guardo il futuro e il presente, lasciando perdere il passato”.

Lukaku ha detto che se parla scatena un putiferio sulla verità relativa al suo no all’Inter: “Non credo possa dire chissà che, però è liberissimo di farlo”. Marotta esclude che il casus belli sia stata la panchina nella finale di Champions: “Non credo la panchina di Istanbul abbia inciso, la decisione di non accettare di rimanere all’Inter non può dipendere da un solo episodio dopo anni, non si può creare una polemica su questo, per noi è una polemica sterile nella quale non vogliamo cadere. Meglio lui o Icardi? Paletta verde per Icardi”.

Per il 29 ottobre ho sentito di 50mila fischietti ma noi dobbiamo avere la capacità di vivere il presente e concentrare le nostre forze, questa cosa può creare una distrazione in campo per noi, la gente però ha diritto di manifestare e criticare accettiamo la scelta dei tifosi”

Tra Champions e scudetto Marotta sceglie la seconda stella

Di fronte al gioco di dover scegliere tra scudetto e Champions Marotta dice: “Per lo scudetto siamo altamente competitivi per i valori emersi, vincere la Champions sarebbe straordinario per tutti ma realisticamente è difficile anche se distinguerei le cose: nello scudetto il migliore arriva primo, come nelle corse a tappe, nella Champions ci sono fattori diversi e non sempre vince il più bravo. Paradossalmente è quasi più facile vincere la Champions quindi io scelgo la seconda stella”

Altra scelta difficile, meglio battere il Milan nel derby o la Juve? “La vittoria dà sempre belle sensazioni, sono due grandi squadre, si sa che il derby è una gara particolare ma anche l’altra si dice sia il derby d’Italia, dipende dai momenti. Vincere un derby importante è il top. Tra Allegri e Conte dice: “Sono due allenatori vincenti, due grandi professionisti, due persone che mi hanno regalato grandi emozioni”.

La frecciata di Marotta a Roberto Mancini

Sul cambio della guardia in Nazionale tra Mancini e Spalletti il dg dell’Inter osserva: “Sono rimasto amareggiato dalle dimissioni di Mancini, non pensavo ci abbandonasse, ho accolto con soddisfazione da italiano la scelta di Spalletti, l’ho detto a lui e a Gravina. L’ho visto carico e partecipe con sentimenti nazionalistici, ha scelto la nazionale non per soldi, visto che poteva guadagnare di più con i club, ma come se fosse una missione“.

L’aneddoto sulla chiamata di Zhang

Marotta lasciò la Juve nel 2018 per approdare poi all’Inter. Il dg rivela un retroscena: “Quando mi arrivò sul telefonino il messaggio di Zhang che diceva di volermi all’Inter pensavo ad uno scherzo, perchè non avevo il numero di Zhang memorizzato sul cellulare, chiamai Cairo che è suo amico per chiedergli lumi e mi confermò tutto. Così ci incontrammo e ci accordammo. Finora sono stati 5 anni intensi e bellissimi, dobbiamo dare atto alla famiglia Zhang di aver profuso 900 milioni di euro anche se spesso vengono dipinti male. Non ci hanno mai dato pressioni, hanno accettato il nostro modello operativo, dandoci carta bianca”.

Marotta fa chiarezza sulle mosse di mercato

Capitolo mercato. Marotta risponde a tutte le domande: “Un ritorno di Onana? Non prevedo il futuro, di sicuro è stata un’esperienza importante per noi e per lui. Su Thuram la decisione finale è sempre quella del calciatore, nonostante avesse avuto altre offerte ha preferito venire da noi, avrà ponderato la società che gli poteva dare più spazio, penso che il ruolo del padre abbia influito ma anche il fatto che come Inter siamo tornati ad essere credibili per tutti, come l’Inter di una volta. Su Frattesi avevo un bel rapporto col Sassuolo, anche Ausilio è stato importante e il giocatore ha scelto noi. Scamacca? Abbiamo iniziato la negoziazione, c’è stata un’iniziale disponibilità del giocatore che poi ha preferito fare una scelta diversa”.

Il pensiero di Marotta sul caso-scommesse

Non voglio entrare nel merito a indagine in corso, scommettere è un vizio antico dell’uomo e va combattuto dal punto di vista etico. Spesso mancano valori nei giocatori, vanno aiutati a crescere, siamo mancati come istituzione, credo di aver assistito all’inizio della mia carriera agli scandali legati alle scommesse che si sono poi ripetuti dopo, sta a noi cercare di prevenire e magari non lo stiamo facendo bene, così questi ragazzi scivolano in queste situazioni”.

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