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Inter, Marotta si difende dopo le accuse su "Affittopoli": la verità è un'altra

Il dg nerazzurro è finito suo malgrado nella polemica sugli affitti milanesi. Questa la replica sua e degli altri condomini dello stabile di Brera

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Quanto è difficile trovare una casa in affitto a Milano al giorno d’oggi? Per qualcuno meno che per altri e non c’entra soltanto il modello ISEE. Il polverone lo ha sollevato il commissario straordinario del Pio Albergo Trivulzio, Francesco Paolo Tronca, l’ente pubblico conosciuto come casa di riposo e centro per anziani. Il patrimonio immobiliare di cui dispone l’ente non sarebbe gestito in maniera congrua e tra i beneficiari del prezzo di favore ci sarebbe anche Beppe Marotta. Dopo l’accusa è arrivato il chiarimento del diretto interessato.

La precisazione di Marotta sul caso Affittopoli

Beppe Marotta ha una casa di 120 metri quadri nel quartiere di Brera, per la quale paga circa 19mila euro di canone annuo meno della metà dei 42mila euro previsti invece dall’Agenzia delle Entrate. Il direttore generale dell’Inter è stato costretto ad una doverosa precisazione sulla questione come riportato sul quotidiano La Repubblica a seguito dell’indagine effettuata dalla giornalista Miriam Romano direttamente negli appartamenti di proprietà del Pio Albergo Trivulzio. Il dirigente ha raccontato che in realtà “i metri quadri sono 86, non 122 e i lavori spettano agli inquilini“.

La casa del dg dell’Inter e i soldi investiti per metterla a nuovo

In pratica la casa di Marotta oggi è completamente differente da quella ricevuta al momento delle chiavi in mano. L’appartamento, che gode di un incantevole affaccio sulla chiesa, ha subito radicali modifiche che hanno comportato un ingente spesa di migliaia e migliaia di euro. Soldi spesi per lavori alle tubature e per rimuovere le persiane barcollanti. La proprietà, inoltre, sarebbe di “soli” 86 metri calpestabili tra cucina, soggiorno, bagno, camera da letto, ingresso e corridoio.

La difesa degli inquilini e la clausola nel contratto di locazione

Insomma, a carico del dirigente così come di tutti gli altri condomini dello stabile ci sarebbero tutti i lavori sia di manutenzione che quelli straordinari. Lavori che di norma spetterebbero al proprietario dell’immobile. Anche questo aspetto, sottolineano gli inquilini a loro difesa, giustificherebbe un affitto al di sotto di quanto meriterebbero invece gli appartamenti per dimensione e posizione. Nessun privilegio, dunque, ma un semplice accordo tra le parti con tanto di clausola regolarmente inserita nel contratto di locazione. Basterà per scagionare Marotta, consentendogli di concentrarsi unicamente sulla campagna di rafforzamento della sua Inter?

Inter, Marotta si difende dopo le accuse su "Affittopoli": la verità è un'altra Fonte: Ansa

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