Il Milan conquista la Supercoppa Italiana a Riad con una rimonta pazzesca ai danni dell’Inter. Da 2-0 a 3-2: Conceicao conquista subito un trofeo, mentre Inzaghi – il re di coppe – mastica inevitabilmente amaro. L’analisi dei due allenatori nel post partita.
- Supercoppa, Inter-Milan 2-3: Inzaghi e il fallo non visto
- Inzaghi: Thuram, Calhanoglu e l'emergenza
- Milan, Conceicao scatenato: sigaro e balletto
- La mossa Leao ha pagato: il Conceicao pensiero
Supercoppa, Inter-Milan 2-3: Inzaghi e il fallo non visto
Sul 2-0 l’esito del derby di Milano in salsa araba sembrava scontato. Ma Conceicao ha ribaltato Inzaghi perfezionando la clamorosa rimonta con il gol di Abraham all’ultimo respiro.
“Complimenti al Milan che non ha mai mollato, nonostante i due gol di svantaggio – dichiara il tecnico dell’Inter ai microfoni di Canale 5 -. Sull’azione del 2-1 abbiamo perso una palla, ma c’era fallo su Asllani, poi abbiamo avuto tante occasione per il 3-1, ma è stato bravissimo Maignan su Carlos Augusto e Dumfries”. La delusione è tangibile: “È una sconfitta dolorosa, ma questa squadra ha sempre saputo rialzarsi e lo farà anche stavolta”.
Inzaghi: Thuram, Calhanoglu e l’emergenza
“Da sconfitte come queste tante volte si può crescere – continua Inzaghi -. Fa male perdere una finale in questo modo dopo essere stati sul doppio vantaggio, avremmo dovuto gestire meglio la partita e chiuderla”.
Sulle assenze di Thuram e Calhanoglu, uscito alla mezz’ora per infortunio: “Sono importantissimi per noi, ma nel calcio di oggi, giocando ogni tre giorni, abbiamo bisogno di tutti. Aspettiamo che rientrino anche i nostri difensori, bisogna alternare i calciatori”. Si parla poi della pallonata ricevuta in pieno volto da Bastoni e dell’emergenza che continua: “Nei primi 5-6 minuti ha avuto qualche problemino, ma poi pure De Vrij ha accusato un fastidio al flessore e non era in grado di proseguire”.
Milan, Conceicao scatenato: sigaro e balletto
Sergio Conceicao l’ha rifatto. Negli spogliatoi ha celebrato il trionfo in stile Porto, ovvero festeggiando ballando e fumando il sigaro davanti ai suoi calciatori. Torna, però, serio per l’intervista post partita. “Sono molto contento per i calciatori, perché non era facile. Abbiamo avuto pochi giorni per lavorare, ma i giocatori hanno assorbito quanto detto. Certo, ci sono delle cose che bisogna migliorare, c’è tutto un lavoro davanti a loro”.
Il portoghese ricorda che “dobbiamo essere il Milan e non una squadra da settimo posto” e che da domani “pensiamo al Cagliari”. Ancora una volta, proprio come successo contro la Juve, la scossa si è avuto nell’intervallo. “L’allenatore deve gestire, correggere, cambiare: è per questo che mi pagano”.
La mossa Leao ha pagato: il Conceicao pensiero
Di Rafa Leao, che ha spaccato la partita col suo ingresso in campo nella ripresa, il nuovo tecnico del Milan dice che “è un fenomeno. Lo conosco da tempo, è portoghese come me, ma lui è un portoghese rilassato. Deve imparare due o tre cosine, poi può essere il miglior giocatore del mondo, perché ha tutto. Se mette la qualità al servizio della squadra sarà ancora più forte”. Parola di Sergio Conceicao.