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Inter-Milan, Inzaghi contro Conceicao: quando e perché gli ex amici alla Lazio hanno chiuso i rapporti

Quarto confronto stagionale tra i due ex compagni di squadra ai tempi della Lazio scudettata: l'amicizia tra i due è finita due anni fa 'per colpa' di Taremi

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Inzaghi–Conceicao, atto IV. Un tempo amici, oggi rivali, si ritrovano stasera uno contro l’altro per l’ultimo derby stagionale che vale l’accesso alla finale di Coppa Italia. Ecco perché il rapporto tra i due allenatori di Inter e Milan, che hanno giocato insieme nella Lazio, si è incrinato.

Inter-Milan, quando Inzaghi e Conceicao erano amici

Attaccante, Simone. Esterno offensivo, Sergio. I due hanno condiviso – da calciatori – la parentesi più bella e vincente della storia recente della Lazio. Insieme, infatti, hanno vinto lo storico scudetto nel 1999/2000, una Supercoppa Europea (1999) e una Coppa Italia sempre nella magica annata del tricolore battendo in finale proprio l’Inter 2-1.

Entrambi partirono titolari nell’undici del compianto Sven-Göran Eriksson che blindò il trofeo aggiudicandosi il primo atto della finalissima con i gol di Nedved e Simeone (Seedorf per i nerazzurri), per poi pareggiare a reti bianchi nel match di ritorno.

Un’amicizia ventennale finita a causa di Taremi

Appese le scarpette al chiodo, l’amicizia ventennale tra Inzaghi e Conceicao è finita (ma c’è sempre tempo per rimediare) a marzo 2023, quando le strade di Inter e Porto s’incrociarono agli ottavi di Champions League. Più precisamente, il rapporto tra i due fu messo a dura prova in occasione della sfida di ritorno al Dragão.

L’Inter partiva dall’1-0 dell’andata e nel finale alzò il muro nel tentativo di respingere l’assalto finale dei lusitani. Ad aiutare i nerazzurri anche la Dea bendata perché negli ultimi istanti il match i padroni di casa colpirono due legni, prima con Taremi, oggi all’Inter, e poi con Grujic. Niente supplementari e nerazzurri ai quarti. Al triplice fischio un infastidito Sergio Conceicao rifiutò di stringere la mano al collega-amico come prassi impone, filando via verso gli spogliatori.

La vendetta di Conceicao che ora cerca il bis

Tornato in Italia a gennaio per sostituire il silurato Fonseca, Conceicao si è vendicato subito battendo in rimonta Inzaghi nella finale di Supercoppa a Riad. Da 0-2 a 3-2 col gol di Abraham all’ultimo respiro e un ballo scatenato con tanto di sigaro diventato virale per celebrare l’impresa appena compiuta sulla panchina del Milan.

Quello di stasera sarà il quarto scontro diretto tra i due: il bilancio sorride al portoghese, che ha pareggiato gli altri due derby (uno in campionato e l’altro nell’andata della semifinale di Coppa Italia). Sergio ha una voglia matta di lasciare un buon ricordo a Milanello con due titoli in bacheca; Inzaghi è chiamato a invertire la rotta. Chiudere un’annata senza vincere neppure una stracittadina è una macchia da evitare a tutti i costi.

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