Lautaro Martinez si gode gli ultimi giorni di vacanza, prima di aggregarsi nuovamente all’Inter di Simone Inzaghi, forte del recente prolungamento di contratto e della fascia di capitano. Reduce da una straordinaria Coppa America, chiusa con il gol che ha regalato il trofeo all’Argentina di Leo Messi, il Toro è pronto a riprendersi l’attacco nerazzurro, ma prima deve risolvere alcune problematiche legate alla gestione del suo ristorante. I costi non sembrano corrispondere ai ricavi.
- Lautaro Martinez, una stagione da record
- L'unica macchia della stagione
- Lautaro, un guaio inatteso: problemi con il suo ristorante
Lautaro Martinez, una stagione da record
Una stagione dopo l’altra. Per Lautaro Martinez non c’è tempo per fermarsi e godersi i successi di un’annata straordinaria, vissuta con la maglia dell’Inter e chiusa alla grande con i colori dell’Albiceleste. 27 gol e 7 assist in tutte le competizioni con la casacca nerazzurra, tra Serie A, Supercoppa Italiana e Champions League, prima di disputare il miglior torneo della sua carriera con l’Argentina di Scaloni, dopo aver perso il posto nel corso del Mondiale in Qatar.
La consacrazione. In attesa di vincere l’ambita coppa dalle grandi orecchie con la squadra di Simone Inzaghi, il Toro ha aggiunto un altro importante tassello: ha convinto gli scettici. Quei pochi rimasti a definire Lautaro un semplice buon giocatore, senza mai accostarlo ai grandi attaccanti del panorama calcistico europeo e mondiale. Un ragazzo capace di aspettare il suo momento e di caricarsi sulle spalle l’attacco dell’Inter giovanissimo, guadagnandosi i gradi di capitano e diventando punto di riferimento del popolo nerazzurro.
Poi, il Mondiale vinto senza essere protagonista e la capacità di rialzarsi ancora. Di nuovo. Lautaro si è ripreso l’Argentina, oscurando un Messi non al top della condizione e realizzando la bellezza di 5 gol in 6 partite giocate, non sempre da titolare, laureandosi capocannoniere della Coppa America 2024. Resilienza, freddezza e consapevolezza.
L’unica macchia della stagione
L’unica macchia della stagione di Lautaro Martinez è rappresentata dal rigore di Madrid. Difficile trovarne altre, del resto. Quel penalty calciato altissimo, al Civitas Metropolitano, ha sancito la fine di un sogno, in un’annata in cui tutto sembrava girare per il verso giusto. Un’Inter capace di evolversi grazie al lavoro di Simone Inzaghi e di avvicinarsi ai top club europei, con un gioco spiccatamente offensivo, ma senza perdere equilibrio in fase difensiva. Nonostante ciò, gli episodi e gli errori commessi dal dischetto, contro un gigante come Oblak, sono costati carissimi ai nerazzurri, che sembravano avviati verso la seconda finale consecutiva in Champions League. Ma nel calcio, si sa, nulla è scontato. Il Toro ci riproverà l’anno prossimo, con il tricolore e una seconda stella sul petto.
Lautaro, un guaio inatteso: problemi con il suo ristorante
A pochi giorni dal suo rientro alla Pinetina, Lautaro Martinez deve far fronte ad alcuni problemi legati alla gestione del ristorante Coraje, di cui detiene il 10% delle quote. Il Toro ha deciso di investire su questo locale insieme alla moglie Agustina Gandolfo e al suocero Flavio Andrés Gandolfo, che detengono rispettivamente il 15% e il 75% delle quote della società, denominata Cittanina Srl in onore della primogenita Nina, nata nel 2021.
Situato in zona Brera a Milano, il ristorante ha registrato un successo importante negli ultimi mesi, come testimonia il dato dei ricavi, raddoppiato nel 2023. Stando al bilancio dell’ultimo anno solare, però, sarebbero cresciuti sensibilmente anche i costi di gestione del Coraje. Come riporta Calcio e Finanza, il fatturato ha raggiunto quota 803mila euro, il 65% in più rispetto al 2022, con costi pari a 1,3 milioni di euro. La perdita, dunque, è di 580mila euro.
Dopo l’assemblea andata in scena nei giorni scorsi, i soci hanno deciso di coprire con un versamento le perdite del ristorante aperto nel 2022 nel capoluogo lombardo. Un locale che nel primo anno di attività aveva fatto registrare ricavi per 485mila euro e un rosso di 518mila euro, con perdite sospese fino al 2027 grazie al decreto Milleproroghe, che consente di posticipare la copertura delle perdite messe a bilancio in era Covid.