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Inter, retroscena sul faccia a faccia tra Inzaghi e dirigenti: gli scenari

Ad Appiano confronto tra l'allenatore e Marotta, non saranno ammessi altri passi falsi

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

L’incostanza in campionato, la tensione nello spogliatoio testimoniata dalla lite tra Barella e Lukaku, un passo indietro nel gioco ed è di nuovo crisi in casa-Inter. Il pari di Genova con la Sampdoria ha spento la fiammella della speranza-rimonta e il sogno-scudetto per l’Inter resta rimandato, con la differenza che l’anno scorso sfumò nelle ultime giornate e ora dopo le prime partite del ritorno. Da qui la necessità di un confronto, come quello che si è tenuto ieri alla Pinetina.

Inter, confronto pacato tra Inzaghi e i dirigenti

Non c’era ovviamente Zhang, c’erano Marotta e Ausilio che hanno avuto un faccia a faccia andato in scena con Inzaghi. Colloquio pacato, sia chiaro ma indicazioni chiare per il tecnico: da ora in poi non saranno più tollerate brutte figure. Stabiliti anche gli obiettivi: entrare tra le prima 4 non basta, l’Inter vuole il secondo posto, intende bissare l’accoppiata Supercoppa-coppa Italia della scorsa stagione e vuole fare bella figura in Champions. Senza questi requisiti la conferma di Inzaghi non sarebbe così scontata.

Inter, i tifosi non danno tutte le colpe a Inzaghi

Se in passato l’allenatore veniva visto come uno dei principali responsabili dei risultati altalenanti della squadra, ora soffia vento di revisionismo tra i tifosi, a giudicare dalle reazioni sui social: “La contestazione ad Inzaghi e’ arrivata nei modi nei tempi sbagliatissimi. Con la Samp ho contato 8 palle gol clamorose oltre a un dominio totale della gara. Quali sarebbero le colpe di Inzaghi se non la buttano dentro neanche ad 1 metro dalla porta? Ah sì, il modulo”

C’è chi ricorda: “Inzaghi ha vinto 3 trofei con una squadra smantellata è una società che non fa mercato.. che gli vende i giocatori anno dopo anno… mettete Inzaghi il primo anno all’Inter con Lukaku Hakimi ed Eriksen… avrebbe vinto tutto in Italia… con Conte invece non avremmo vinto nulla” e poi: “Conte doveva vincere dopo tutto quello che han speso , inzaghi l’obbligo non lo ha avendogli fatto due mercati manco a zero, ma addirittura con degli attivi mostruosi”

Inter, sul web tutti gli alibi di Inzaghi

Il web è scatenato: “Io non reputo Inzaghi l’unico responsabile, anzi. La proprietà, soprattutto, e la dirigenza a seguire hanno creato danni. Però lui può cambiare e non lo fa mai” e poi: “Inzaghi andrebbe esonerato? Assolutamente si. La proprietà ha la solidità economica per investire su un altro allenatore e abbracciarne il progetto tecnico? Assolutamente no. Purtroppo siamo in un limbo. E chissà per quanto”

Infine chi non cambia idea: “Inzaghi hai il dovere di cambiare il suo atteggiamento provinciale in queste tipo di partite di non voler rischiare per evitare perdere. Lui deve mostrare fame di voler vincere e puntare a grandi traguardi” e per chiudere: “Mi spiace ma ci sono allenatori vincenti e allenatori normali! Inzaghi non è tra queste categorie. Magari un giorno diventerà allenatore normale. Sicuramente Masterclass non lo sta aiutando”

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